Macho free zone e polemiche in consiglio comunale.

 

Un attacco fuori dal mondo da parte di 2 consigliere comunali di Bologna e la nostra replica.

MARRI E CASTALDINI:
AFFIDATA PARTE DEL PACCHETTO ANTIVIOLENZA A SEXYSHOCK CHE COMMERCIA STRUMENTI EROTICI, INAMMISSIBILE

(DIRE) Bologna, 17 ott -


" Che palline anali e vibratori siano strumenti per una sessualita' consapevole?".
E' ironia caustica e intrisa di polemica quella scelta dalle consigliere comunali Valentina Castaldini (Fi) e Maria Cristina Marri (Ltb) per commentare e criticare la scoperta dell'affidamento di una parte del piano anti- stupri al Sexyshock. Cioe' al negozio (di emanazione Tpo) in cui si vendono giocattoli erotici, come appunto vibratori e palline anali.
L'affondo arriva alla vigilia della presentazione, prevista domani, di uno dei progetti contenuti nel pacchetto dell'amministrazione contro la violenza alle donne. Ma come si fa, si domandano in sostanza le due consigliere di opposizione, ad affidare la lotta alla violenza alle donne a soggetti che "propagandano stimolatori per massaggi interni, palline cinesi, farfalle e delfini, vibratori e palline anali". Il progetto in questione si chiama "Macho free zone". Marri e Castaldini hanno scoperto tutto cliccando sul sito del Comune alla voce donne e di seguito al link "Server delle donne"; di qui il " balzo" al Sexyshock.
E' sul sitodell'associazione, che compare la sezione dedicata ai "sexytoys" nel quale ci sono le "istruzioni per l'uso" per vari oggetti del genere palline anali, farfalle, vibratori e altro. "E' inaccettabile- scrivono in una nota le consigliere- che tutto cio' compaia a spese di tutti i cittadini sul sito istituzionale del Comune e che l'amministrazione si faccia carico di una campagna di comunicazione tristemente esilarante e assolutamente ininfluente rispetto alla violenza alle donne". La verita', aggiungono e' che " speravamo si cominciasse una vera campagna di informazione e prevenzione, ma la curiosita' in questi casi e' lecita, e allora ci siamo collegate sul sito del Comune di Bologna...".

TANTO PRURITO PER NULLA

Devono essere le pruderie delle consigliere Marri e Castaldini ad averle portate a scovare tra le centinaia di pagine del nostro sito solo ed esclusivamente la sezione dedicata all'utilizzo dei sextoys. Sul nostro sito si possono trovare infatti comunicati di approfondimento dedicati alla questione femminile, dal divario tecnologico, al precariato e anche alla sessualita' che fino a prova contraria fa parte della vita delle persone. E infatti meraviglia constatare che le due consigliere abbiano scoperto solo oggi la caduta del tabu' sessuale.

Come minimo ci aspettiamo dei ringraziamenti, abbiamo fatto piu' noi con un sito che la storia sociale del nostro paese in 40 anni - ;)

Ma quello che ci meraviglia e ci dispiace ancora di piu' e' vedere che sono proprio delle donne ad aver voglia di dividere le donne di questa citta' tra donne per bene e donne per male. E dire che in un contesto culturale terribile in cui tutte le donne sono potenzialmente bersaglio di violenze, che facciano uso o meno dei vibratori dovrebbe rimanere solo un dettaglio. Del resto la violenza di genere non guarda ai dettagli, non guarda se hai la minigonna o il jeans, non guarda se nella borsetta hai un rossetto o un vibratore.

La lotta contro la violenza deve essere una lotta trasversale agli schieramenti politici e ai vissuti personali e politici delle donne. Sexyshock per esempio non ha fatto un'analisi negativa rispetto ai provvedimenti della Moratti a Milano, li ritene anzi positivi, ma a Bologna chiediamo anche qualcosa in piu', una lotta capace di intervenire sul piano dell'urbanistica e dell'emergenza, ma anche e fortemente sul piano culturale.

Siamo convinte che la prevenzione alla violenza di genere per essere efficace debba essere capace di moltiplicare e non di dividere.
Per questo motivo Sexyshock ha tutta la legittimita' di proporre un progetto contro la violenza sulle donne e di lavorare dove possibile con il sostegno dell'amministrazione con il nostro linguaggio, la nostra ironia, il nostro immaginario, perche' la violenza alle donne e la campagna di sensibilizzazione per prevenirla riguarda anche noi!!!
E per questo non ci faremo da parte.

P.s.
Il sexyshock non e' "implicato" in attività commerciali, questa e' una fantasia delle consigliere. Sexyshock non vende vibratori, tantomeno in via Rialto, in cui si riunisce solo per organizzare eventi e svolgere le proprie assemblee. Il sexsyhock non è emanazione del tpo. Non utilizza gli spazi di Viale Lenin dal settembre del 2004.