Sex Worker e Precariato

 



Contributo alla May Day/Riflessione parte prima/

1° maggio 004 EuromayDay - Milano, Barcellona.

Precari+Cognitarie d’Europa uniamoci!!
C’è un mondo di diritti per cui lottare
continuita' di reddito, maternita' e vacanza pagate
accesso a casa, amore e conoscenza:
la cultura è libera condivisione,
cooperiamo alla nuova scienza!

E noi aggiungiamo:
sex workers d’Europa uniamoci!!
Perché a giorni verrà approvata in Italia una legge sulla prostituzione nuova di zecca costruita sul filo della doppia morale, che ignora le richieste, i bisogni e i desideri delle/dei sex workers e che immagina e costruisce questo “nuovo” pruritoso
lavoro come insieme di regole penalizzanti e totale assenza di diritti e di tutele.

Fino ad oggi in Italia la prostituzione è legale (legge Merlin 1958) cio' nonostante non si può organizzare la prostituzione ne' esercitarla al chiuso e per questo la gran parte delle prostitute e' costretta a lavorare in strada.

Dagli anni novanta in Italia e un po’ in tutto il resto d’Europa e' aumentata enormemente la prostituzione di donne e transessuali straniere e, in questo contesto, la chiusura alla migrazione voluta dai paesi europei con gli accordi di Schengen
ha condizionato gravemente la vita e le scelte possibili di molte di queste persone.
I governi stanno utilizzando la retorica delle “vittime innocenti” della tratta per legittimare politiche di chiusura verso l’immigrazione contro l’esercizio della prostituzione e per imporre norme (come la legge in discussione) che non
rispecchiano-rispettano il variegato mondo delle prostitute e i loro desideri, sia che ess@ siano costrett@ a prostituirsi a che scelgano di esercitarla, anzi sottraggono loro la possibilità di autodeterminarsi e costruire ipotesi di cittadinanza, anche attraverso il lavoro.

Si dice della prostituzione che sia il lavoro piu' antico del mondo eppure e' il piu' moderno (Thank’s to Pia Covre) perche' nella cornice della libera scelta ha anticipato alcune sfide e alcune sfighe del lavoro precario: non gode di diritti
e tanto meno di tutele ma ti permette di gestire il tuo tempo, non ti da' continuità di reddito ma quello che ti da' ti permette di gestirlo da sol@ e anche nella sfiga piu' nera puo' essere un modo per crearti percorsi di vita e strategie di emancipazione, qualunque esse siano.
Ed e' per questo che parlare di prostituzione significa parlare di noi stesse, sia che siamo o non siamo sex workers.
Ed e' per questo che siamo alla May Day e riconosciamo come “compagne di strada” l’universo sex worker.
Ci battiamo per la libera circolazione dei desideri e delle scelte di vita, per spazi di agibilita' politici che ci permettano di costruire una migliore qualita' della vita.

Il precariato ti fa sentire sempre sola, non compresa, l'ultima ruota del carro, ma poi ECCOTI SUL CAMION DELLA MAY DAY!!!

Cocktail block: aspettando la may day