Occupata la Stazione, treni nel caos
I senza lavoro bloccano i binari. Poi sit-in alla Rinascente
MAURIZIO CERINO
Una giornata di grande tensione tra i movimenti dei disoccupati,
corsisti e lavoratori socialmente utili, caratterizzata anche da
«contatti» tra dimostranti e forze dell'ordine. Gli episodi
più gravi
alla stazione centrale e alle spalle del palazzo della Giunta regionale,
in via generale Orsini, che hanno visto come protagonisti
rispettivamente gli aderenti al coordinamento «Forza lavoro
disponibile», e della cooperativa «Eurodisoccupati napoletani»
e quelli
del «Movimento di lotta - Lsu».
Una giornata convulsa, sotto il profilo del controllo dell'ordine
pubblico. Eppure, da come s'erano prospettati gli avvenimenti, non
si
pensava a una degenerazione. La giornata degli aderenti ai gruppi Fld
ed
Edl è iniziata con un presidio in piazza Municipio, dov'è
stata piantata
una tenda da campeggio, per simboleggiare la ferma intenzione di non
andar via per ottenere un incontro con il sindaco. Poco prima
delle 12 il grosso del gruppo si è mosso in corteo, in direzione
della
stazione centrale, mentre altri, alla spicciolata, li hanno anticipati,
entrando nello scalo ferroviario e raggiungendo la testa del binario
13,
bloccando il traffico dei treni quando anche il corteo è arrivato
all'ingresso della stazione. In tutto saranno
stati 20: ma per due ore l'Italia ferroviaria è rimasta divisa
in due.
Inutile sottolineare che tutti i convogli (20 sono rimasti bloccati
in
stazione) hanno subìto notevoli ritardi negli arrivi e nelle
partenze,
provocando disagi ai viaggiatori, specialmente i pendolari che, proprio
a quell'ora ritornano a casa.
I manifestanti, nel vedere gli agenti, hanno preferito fuggire, ma
in 14
sono stati fermati, identificati e denunciati per blocco ferroviario.
Pochi minuti dopo le 14 il vicequestore Sergio Dell'Aversana, della
polizia ferroviaria, ha dato l'ok per la ripresa del traffico
ferroviario. Contemporaneamente in via Santa Lucia quello che sembrava
un tranquillo presidio degli aderenti al Movimento di Lotta-Lsu si
è
trasformato in una sassaiola contro le forze dell'ordine, durante la
quale due funzionari e un paio diagenti sono rimasti contusi. A monte
dell'aggressione il mancato incontro con il presidente della Giunta
regionale Andrea Losco, assente da palazzo Santa Lucia. Alcuni gruppetti
di dimostranti hanno prima bloccato la sede stradale poi, spostatisi
in
via generale Orsini, hanno capovolto cassonetti dell'immondizia,
incendiandone uno, hanno frantumato dei vasi lanciando i cocci contro
le
forze dell'ordine che, a questo punto, si sono viste costrette a
disperdere i facinorosi. Dal canto loro i disoccupati hanno parlato
di
freddo e premeditato attacco della polizia». La manifestazione
degli Lsu
era iniziata con un corteo in via oledo, sosta alla Rinascente, con
esposizione di uno striscione e richiesta dell'integrazione «al
salario
medio di 770 mila lire mensili». Al megafono uno dei leader del
movimento ha detto: «Se non verrà data n'integrazione
alla miseria,
provvederemo con i generi di prima necessità». Terminato
il sit-in della
Rinascente il corteo s'è spostato in piazza Matteotti, sostando
davanti
al palazzo della Provincia, dove una delegazione è stata ricevuta
dall'assessore alle politiche produttive Tommaso Sodano. La richiesta
è
al Governo: «Convocare il sindaco-ministro, visto che non riusciamo
ad
incontrarlo». La richiesta degli aderenti al Movimento di lotta-Lsu
è
collegata alla scadenza dei lavori socialmente utili, prevista per
il 31
dicembre, e al loro futuro dopo questa data. La richiesta, che al
momento non sembra poter essere percorribile, è quella di un'inserimento
definitivo nelle amministrazioni pubbliche nelle quali ora sono
utilizzati: «Visto che lavoriamo in questi enti - dice un portavoce
-
allora vuol dire che serviamo alle amministrazioni. Quindi, perché
non
ci assumono definitivamente?».
La giornata non è stata caratterizzata soltanto dalle proteste
dei
disoccupati e dei corsisti. Al museo di Capodimonte una cinquantina
di
lavoratori della Gepi ha occupato la biglietteria, tenendo un'assemblea
e facendo entrare gratis i visitatori.
Davanti alla Prefettura e, in contemporanea alla Regione, operatori
del
Centro «La Tenda», la comunità per il recupero dei
tossicodipendenti,
con un centinaio di familiari di ragazzi assistiti, hanno manifestato
per il mancato pagamento, da parte dell'Asl 5 di Castellammare, delle
somme delle convenzioni di assistenza di propria competenza, somma
che
si aggira intorno al mezzo miliardo. Una delegazione è
stata ricevuta da funzionari della Prefettura e, al tempo stesso, è
stato fissato un incontro con l'assessore regionale alla sanità
Ettore
Liguori, che si è svolto alle 14,30. Liguori ha assicurato che
in termpi
rapidi saranno pagate le somme spettanti alla Tenda che, svolgendo
attività di volontariato senza scopo di lucro, si sostiene soltanto
con
il pagamento delle convenzioni con le Asl.
Davanti alla sede Rai, invece, hanno manifestato gli occupanti senza
titolo degli alloggi Iacp di Marianella. Presidio degli Lsu aderenti
a
Cgil Cisl Uil hanno infine effettuato un presidio al centro direzionale
alla sededell'assessorato alla formazione lavoro.
E oggi la giornata si preannuncia altrettanto «calda»,
con un corteo
degli Lsu organizzati da piazza del Gesù alla Regione e il Movimento
di
Lotta - Lsu che si sposta tra Regione, Provincia e Comune.
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