Sabato 19 Dicembre 1998

TENSIONI AL CORTEO DI STUDENTI E DISOCCUPATI
Scontri in piazza, fermati due ambulanti
San Domenico, tafferugli con i vigili: quattro contusi

Piazza San Domenico Maggiore, ore 9: sfocia in tafferugli la tensione tra
bancarellari e vigili urbani, che per disposizione del Comune devono
sgomberare gli abusivi dalla piazza storica. Ma gli abusivi rifiutano la
soluzione offerta: il trasferimento a via Santa Chiara e ai banchi Nuovi.
Il braccio di ferro dura da 4 giorni e il bilancio di ieri è stato il più
pesante: due fermati con l’accusa di oltraggio e resistenza a pubblico
ufficiale, quattro contusi tra i quali due vigili. I due fermati sono:
Pasquale Esposito e Alessandro Grieco. Tra i contusi i bancarellari
Giuseppe Canonico, Anna Maria Pirozzi. Smantellati i gazebo, circolazione
pedonale in tilt, turisti in fuga terrorizzati. I manifestanti annunciano
denunce per lesioni contro i vigili: «I fermati sono colpevoli soltanto di
avere difeso la loro arte».
Piazza del Gesù, ore 10: si concentrano qui gruppi di studenti
«autorganizzati», disoccupati delle sigle Movimento di Lotta Lsu, Movimento
disoccupati in lotta, Lsu di Acerra, Disoccupati di Acerra, Coordinamento
di lotta per il lavoro. Il corteo attraversa via Bendetto Croce, a studenti
e disoccupati si aggiunge un gruppo di bancarellari. A capeggiare il corteo
sono gli studenti medi «auto-organizzati», manifestano contro la riforma e
la privatizzazione della scuola. «È una riforma che risponde a specifiche
esigenze del mercato del lavoro, un modo per schiavizzarci». Dietro i
disoccupati e gli ex corsisti entrati nel filone dei lavori socialmente
utili e che ora chiedono l’inserimento nei posti vuoti dell’organico della
pubblica amministrazione. «Abolizione del decreto 468 di riordino degli Lsu
- spiegano - Assunzioni per tutti al fine di evitare inutili guerre tra
poveri. È stato dimostrato in questi anni che soprattutto gli enti locali
hanno tutto l’interesse a tenere gli Lsu per risparmiare spese, mentre
hanno bisogno di personale per svolgere mansioni indispensabili».
Il corteo sfila lungo via Mezzocannone, corso Umberto, piazza Bovio, e
arriva in via Medina. Avanti ancora fino a piazza Municipio, piazza Trieste
e Trento. In prima fila gli studenti «autorganizzati», molti volti coperti
e slogan minacciosi. Il corteo vorrebbe imboccare via Chiaia, la strada
dello shopping. Un cordone in tre file di agenti del reparto mobile sbarra
il passo. Venti interminabili minuti passano, gli agenti indossano caschi,
alzano gli scudi, impugnano i manganelli. Si teme il peggio. Tra i
manifestanti vengono segnalate persone in possesso di bulloni di ferro. Il
corteo riparte, piazza del Plebiscito, via Santa Lucia: davanti al palazzo
della Regione vola un bullone, senza conseguenze, però. Via Chiatamone, via
Morelli, piazza dei Martiri: alle spalle il corteo lascia cassonetti
rovesciati e in fiamme, le fioriere dei commercianti distrutte. Un gesto
teppistico che lascia nello sconforto gli antiquari di via Morelli, i più
danneggiati: avevano appena acquistato nuove piante.