>CONTRO REPRESSIONE E PRECARIETA' RILANCIAMO L' UNITA'
E LA LOTTA
>
>La manifestazione sindacale di questa mattina ha confermato ancora
una volta
>la strategia individuata dal governo per affrontare il problema "lavoro"
nel
>meridione: da una parte le politiche di flessibilità,
di smantellamento dei
>diritti, di legalizzazione del lavoro nero e dall' altro i manganelli,
le
>cariche e la violenza poliziesca contro chi legittimamente rivendica
il
>diritto ad una vita dignitosa
>e quindi si oppone con determinazione a questi processi di precazzazione.
>Lo sciopero generale di questa mattina ha portato in piazza in modo
chiaro e
>preciso questa strategia e le contraddizioni insite in essa : da una
parte i
>sindacati confederali, le istituzioni e tutti i partiti politici (
da
>Rifondazione comunista alla Fiamma Tricolore ) intenti a costruire
questa
>mobilitazione come momento di legittimazione sociale delle politiche
>neoliberiste e della precarietà, dall' altra i settori del
movimento
>antagonista che hanno scardinato l' impianto generale di questa
>kermesse "contro la criminalità e per lo sviluppo", per evidenziare
ancora
>una volta la
>contrapposizione tra le politiche di Maaastricht e le contraddizioni
sociali
>che sviluppa in termini di disoccupazione, di precarizzazione e di
>immiserimento di massa.
>I movimenti e le mobilitazioni che da mesi hanno ridato voce
nel territorio
>napoletano ai "non garantiti", all' esercito di precari, disoccupati
e
>lavoratori costretti a (soprav)vivere, avevano terrorizzato i dirigenti
>sindacali, consapevoli che uno sciopero a Napoli avrebbe creato più
problemi
>che legittimazione ai "manovratori" del governo-amico.
>Malgrado questo, a seguito delle continue pressioni delle lobby locali
( in
>primo luogo Bassolino, la confcommercio, la confidustria, la chiesa
ed altra
>"feccia" varia, con lo scopo di strumentalizzare la questione "lavoro"
per
>convogliare finanziamenti... nelle loro tasche), i sindacati hanno
voluto
>lanciare questo sciopero , delegando alle forze dell' ordine la "patata
>bollente" dei movimenti autorganizzati : a nulla sono valse le provocazioni
>poliziesche in piazza Mancini atte ad impedire la presenza nel corteo
degli
>spezzoni del movimento (coordinamento di lotta per il lavoro, movimento
di
>lotta LSU) contro l' inevitabile determinazione degli stessi a sfilare
nel
>corteo per esprimere la propria rabbia. Per l' intero percorso del
corteo
>sono continuate le provocazioni da parte dello sproporzionato contigente
>poliziesco schierato nel bel mezzo del corteo, nell' intento
di isolare lo
>spezzone antagonista fino ad arrivare alle violente cariche all' arrivo
>dello spezzone in piazza Matteotti (mentre D'Antoni ancora urlava
retorica e
>bugie) per evitare la sua entrata in piazza.
>E' vergognoso come ancora una volta la repressione sia l' unica risposta
>delle istituzioni alle legittime rivendicazioni dei disoccupati, dei
>precari, dei lavoratori.
>E' vergognoso il tentativo di impedire con la foza il diritto a manifestare
>dissenso contro le politiche governative.
>Dinanzi alla repressione, dinanzi agli squallidi tentativi di legittimare
>nelle piazze lo sfruttamento e la precarietà, i movimenti di
lotta e le
>strutture dell' autorganizzazione sociale e sindacale devono contrapporre
l'
>unità, il rilancio della lotta e l' inevitabile radicalizzazione
dello
>scontro. I centri sociali napoletani, oltre ad esprimere la dovuta
>solidarietà ai disoccupati ed ai precari colpiti dalla
>repressione, lanciano un appello a tutti i centri sociali, a tutte
le forze
>dell' autorganizzazione di base e dell' antagonismo sociale per la
>costruzione di una mobilitazione nazionale, a Napoli, per il reddito
garantito.
>
>Centro sociale occupato autogeestito OFFICINA 99
>Laboratorio occupato S.K.A.
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CONTRO LA PRECARIETA' SALARIO GARANTITO
La manifestazione del 20 Marzo indetta dai sindacati
confederali "per lo sviluppo contro la camorra" è in
realtà una manifestazione promossa per sostenere le politiche antiproletarie
che il governo concerta con i sindacati stessi. Come si spiegherebbe
altrimenti l'adesione alla manifestazione di tutti quei
politicanti che con la camorra (leggi "capitali extralegali")
ci fanno affari e non hanno certo intenzione di combatterla.
Il messaggio che vieene trasmesso è:
"l'unico modo di combattere l'illegalità e fare emergere il
lavoro nero è di legalizzarlo accettando le gabbie salariali e i
patti territoriali", cioè precarietà perenne e salari
da fame!
La stessa militarizzazione del territorio (vedi "patti
di sicurezza"), al di là della retorica, serve a garantire
i padroni dalla possibile rabbia di proletari che si vedono
sfruttati e senza futuro.
Da anni i sindacati aggiungono solo
la vasellina alle politiche della confiindustria, ma ora c'è un
salto di qualità in chiave reazionaria se è
vero che per la prima volta c'è la sponsorizzazione
dichiarata degli stessi padroni e la sicura partecipazione dei fascisti.
Per i disoccupati, per i precari, per
i lavoratori che oggi sono comunque in piazza per esprimere il proprio
disagio l'unico modo di combattere davvero il degrado
della vita sociale e il lavoro nero sta nel non accettare
queste politiche.
Dobbiamo unirci ed organizzarci per lottare davvero
per la riduzione drastica dell'orario di lavoro a parità di
salario, contro la precarietà, per il salario garantito, per
il diritto allo studio, alla salute, alla casa.
Questo è il senso delle nostre
lotte ed è per questo che la questura e i media cercano di
reprimerle.
Costruiamo comitati di base per il salario garantito
e lanciamo insieme una manifestazione nazionale contro la precarietà
indetta dai movimenti di lotta dei disoccupati, degli studenti, dai lavoratori
che davvero rappresentano con la lotta i bisogni sociali in questa
città.
lab. occ. SKA - c.s.o.a. OFFICINA 99