--------------------------------------------------------------------------------
Lsu: raid, fiamme e paralisi
Cassonetti incendiati.
Ancora cassonetti in fiamme, ancora la rabbia e la tensione di disoccupati,
lavoratori socialmente utili e in mobilità che sfila nel centro,
in un tranquillo pomeriggio pre natalizio. Ieri erano almeno 400, disoccupati
e lavoratori Lsu appartenenti al «Movimento disoccupati in lotta
per il Lavoro», al Movimento di Lotta Lsu, al Coordinamento di lotta
per il lavoro, al Coordinamento disoccupati di Acerra, alle liste di mobilità
della Ulm, e ai centri sociali Officina 99 e Ska. Il lungo serpente della
protesta - partito da piazza Mnacini - è stato tenuto sotto stretta
osservazione da polizia e carabinieri. Ma la tensione era nell’aria ed
anche stavolta si è manifestata mentre il corteo viaggiava alla
volta di piazza della Prefettura. All’incrocio con via Mezzocannone sono
stati rovesciati e dati alle fiamme alcuni cassonetti per i rifiuti. Poco
più avanti, a piazza piazza Bovio, sono state rovesciate le campane
per la raccolta differenziata dei rifiuti. La marcia è proseguita
quindi dentro la city. Altri cassonetti sono stati trasportati al centro
della sede stradale, rovesciati e dati alle fiamme in via Medina, via Verdi
e davanti al Teatro San Carlo.
Quando la tensione è salita, le forze dell’ordine si sono fatte
sentire. I dimostranti sono stati invitati a tenere un comportamento corretto,
altrimenti il corteo sarebbe stato sciolto. E intanto i dimostranti gridavano:
«Bassolino, se non lo hai capito noi vogliamo il lavoro garantito».
Ma perchè di nuovo in piazza? «La nostra richiesta - ha
detto Anna Cepranio portavoce del Movimento disoccupati in lotta per il
lavoro - è quella del salario garantito, dell’esenzione dalle tasse
comunali e dei servizi sociali gratuiti. Quello è l'obiettivo per
cui continuiamo a batterci. Nel frattempo, di fronte alla proposta del
Governo di allargare il numero dei disoccupati da includere nel progetto
della raccolta differenziata rifiuti, possiamo prendere in considerazione
questa ipotesi, ma rifiutiamo ogni divisione tra i proletari e rifiutiamo
l’idea di mettere lista contro lista».
Il corteo è quindi arrivato davanti alla Prefettura, mentre
i dimostranti venivano fronteggiati da agenti in assetto antisommossa.
I manifestanti hanno formato una delegazione ed hanno chiesto di incontrare
il Prefetto Romano. Romano li ha ricevuti e li ha invitati a non creare
altre tensioni, ribadendo poi che il governo sta valutando le modalità
di allargamento del progetto regionale per la raccolta differenziata dei
rifiuti, ed ha quindi rinviato a venerdì (giorno fissato dal governo
per una risposta anche alle «liste di lotta») i manifestanti
per un nuovo incontro.
Ma il corteo di ieri non ha mancato di avere conseguenze sul traffico.
Circolazione paralizzata in tutta la zona di piazza Nicola Amore, via Duomo
e dei Decumani, dove tantissime persone erano alle prese con lo shopping.
La protesta ha impressionato i turisti. Qualcuno ha visto i cassonetti
in fiamme ed ha preferito ritornare in albergo.