Sabato 12 Dicembre 1998

Lsu, torna la tensione
Disoccupati in corteo: blocchi e rifiuti incendiati
FRANCESCO VASTARELLA

Insoddisfatti, arrabbiati, divisi. I disoccupati sono usciti dal vertice di ieri in Prefettura con una nuova «dichiarazione di guerra», che preoccupa le forze dell’ordine e fa temere, alla vigilia di Natale, una massiccia ripresa della lotta dura nelle strade, con tutte le conseguenze sul traffico e sulla vivilità nella città che si prepara all’invasione dei turisti. Il prefetto Giuseppe Romano ha ribadito che per il reclutamento dei duemila lavoratori del piano di raccolta differenziata dei rifiuti ci sarà il bando a gennaio e che saranno rispettati i criteri di trasparenza, sbarrando eventuali corsie preferenziali: si seguirà la graduatoria del Collocamento, insomma. Nulla di fatto anche per il riordino dei lavori socialmente utili, che in Campania interessa 34mila unità. «È stata una riunione interlocutoria e non poteva essere altrimenti», ammette l’assessore provinciale al Lavoro, Tommaso Sodano.
Tutto ciò a due settimane dal vertice di Roma, quando fu superato il veto posto dal predecessore di Bassolino, Tiziano Treu, sul reclutamento dei nuovi addetti alla raccolta differenziata, che non saranno nuovi Lsu, ma qualcosa di molto simile. E i disoccupati avevano concesso 15 giorni di tregua. Ieri sono andati a chiedere conto. E la tensione è salita alle stelle. Un gruppo di disoccupati in Galleria Umberto, un altro in piazza del Plebiscito, 400 sfilano in corteo nelle vie del centro. Nel cuore della città, pronti a intervenire, camion della spazzatura e mezzi dei vigili del fuoco dislocati lungo l’itinerario del corteo dei disoccupati, centinaia di agenti in assetto anti-sommossa, furgoni blidati, scudi, caschi, manganelli. Camion per raccogliere la spazzatura rovesciata e cisterne per spegnere il fuoco non si sono rivelati una inutile precauzione. Prima del vertice in prefettura con Comune, Provincia, Regione i cassonetti rovesciati e dati alle fiamme, in tilt il traffico, saracinesche dei negozi frettolosamente abbassate lungo il percorso da piazza del Gesù a piazza del Plebiscito del corteo organizzato dal cartello di gruppi capeggiati dal Movimento di lotta Lsu. Tensione anche nel pomeriggio con un breve blocco in piazza Trieste e Trento.
Da una parte i gruppi interessati al decreto Rastrelli per i duemila nuovi posti per la raccolta differenziata nel piano dei rifiuti. Dall’altra i lavoratori socialmente utili del «Movimento» che rivendicano assunzioni nella pubblica amministrazione nell’ambito del riordino della legge «418» Lsu e i disoccupati che al Movimento fanno riferimento: «Movimento di lotta per il lavoro», «Coordinamento di lotta per il lavoro», «Corsisti organizzati di Acerra», Centri sociali.
Comincia dopo le 13 l’incontro, separato, con le diverse delegazioni. Entrano per primi i rappresentanti dei corsisti che hanno conseguito qualifiche nel campo della rimozione dei rifiuti: «Siamo soddisfatti a metà - avverte Vincenzo Esposito - Le assunzioni avverranno dalla graduatoria di scorrimento con il bando che sarà pubblicato entro il 10 gennaio. Grazie alle nostre qualifiche avremo dei titoli di preferenza». Restano più a lungo i rappresentanti di Udn, Edn, Forze azzurre, Forza lavoro disponibile e Alternativa popolare. È la parte più difficile della mattinata, si tratta delle liste che hanno costituito le cooperative che aspirano a entrare nei duemila nuovi posti e ai quali i criteri indicati da Rastrelli nella sua qualità di commissario per l’emergenza rifiuti assegnano una quota dei posti disponibili.
«A quindici giorni dall’ultimo incontro non hanno fatto altro che tenerci buoni - attaccano Claudio Lamari di Alternativa popolare e Salvatore Lezzi di Forza lavoro disponibile - Per le coop sembrano svaniti i posti. Si favoriscono i corsisti e si paga la ”tangente” al sindacato assumendo gli Lsu». In serata un comunicato unitario dai toni ancora più accesi: «È stata in pratica ritirata l’ordinanza di Rastrelli del due agosto. Le coop, previste per legge, vengono rigettate perché probabilmente non sono quelle giuste».
«Mentre anche gli amministratori locali cominciano a convincersi della opportunità di assumere nella pubblica amministrazione gli LSU - sostengono dall’altra parte gli aderenti al Movimento - Veniamo a sapere che il sosttosegretario Morese, ex sindacalista, dice che non c’è alcuna possibilità di questo tipo».