Lsu, torna la tensione
Disoccupati in corteo: blocchi e rifiuti incendiati
FRANCESCO VASTARELLA
Insoddisfatti, arrabbiati, divisi. I disoccupati sono usciti dal vertice
di ieri in Prefettura con una nuova «dichiarazione di guerra»,
che preoccupa le forze dell’ordine e fa temere, alla vigilia di Natale,
una massiccia ripresa della lotta dura nelle strade, con tutte le conseguenze
sul traffico e sulla vivilità nella città che si prepara
all’invasione dei turisti. Il prefetto Giuseppe Romano ha ribadito che
per il reclutamento dei duemila lavoratori del piano di raccolta differenziata
dei rifiuti ci sarà il bando a gennaio e che saranno rispettati
i criteri di trasparenza, sbarrando eventuali corsie preferenziali: si
seguirà la graduatoria del Collocamento, insomma. Nulla di fatto
anche per il riordino dei lavori socialmente utili, che in Campania interessa
34mila unità. «È stata una riunione interlocutoria
e non poteva essere altrimenti», ammette l’assessore provinciale
al Lavoro, Tommaso Sodano.
Tutto ciò a due settimane dal vertice di Roma, quando fu superato
il veto posto dal predecessore di Bassolino, Tiziano Treu, sul reclutamento
dei nuovi addetti alla raccolta differenziata, che non saranno nuovi Lsu,
ma qualcosa di molto simile. E i disoccupati avevano concesso 15 giorni
di tregua. Ieri sono andati a chiedere conto. E la tensione è salita
alle stelle. Un gruppo di disoccupati in Galleria Umberto, un altro in
piazza del Plebiscito, 400 sfilano in corteo nelle vie del centro. Nel
cuore della città, pronti a intervenire, camion della spazzatura
e mezzi dei vigili del fuoco dislocati lungo l’itinerario del corteo dei
disoccupati, centinaia di agenti in assetto anti-sommossa, furgoni blidati,
scudi, caschi, manganelli. Camion per raccogliere la spazzatura rovesciata
e cisterne per spegnere il fuoco non si sono rivelati una inutile precauzione.
Prima del vertice in prefettura con Comune, Provincia, Regione i cassonetti
rovesciati e dati alle fiamme, in tilt il traffico, saracinesche dei negozi
frettolosamente abbassate lungo il percorso da piazza del Gesù a
piazza del Plebiscito del corteo organizzato dal cartello di gruppi capeggiati
dal Movimento di lotta Lsu. Tensione anche nel pomeriggio con un breve
blocco in piazza Trieste e Trento.
Da una parte i gruppi interessati al decreto Rastrelli per i duemila
nuovi posti per la raccolta differenziata nel piano dei rifiuti. Dall’altra
i lavoratori socialmente utili del «Movimento» che rivendicano
assunzioni nella pubblica amministrazione nell’ambito del riordino della
legge «418» Lsu e i disoccupati che al Movimento fanno riferimento:
«Movimento di lotta per il lavoro», «Coordinamento di
lotta per il lavoro», «Corsisti organizzati di Acerra»,
Centri sociali.
Comincia dopo le 13 l’incontro, separato, con le diverse delegazioni.
Entrano per primi i rappresentanti dei corsisti che hanno conseguito qualifiche
nel campo della rimozione dei rifiuti: «Siamo soddisfatti a metà
- avverte Vincenzo Esposito - Le assunzioni avverranno dalla graduatoria
di scorrimento con il bando che sarà pubblicato entro il 10 gennaio.
Grazie alle nostre qualifiche avremo dei titoli di preferenza». Restano
più a lungo i rappresentanti di Udn, Edn, Forze azzurre, Forza lavoro
disponibile e Alternativa popolare. È la parte più difficile
della mattinata, si tratta delle liste che hanno costituito le cooperative
che aspirano a entrare nei duemila nuovi posti e ai quali i criteri indicati
da Rastrelli nella sua qualità di commissario per l’emergenza rifiuti
assegnano una quota dei posti disponibili.
«A quindici giorni dall’ultimo incontro non hanno fatto altro
che tenerci buoni - attaccano Claudio Lamari di Alternativa popolare e
Salvatore Lezzi di Forza lavoro disponibile - Per le coop sembrano svaniti
i posti. Si favoriscono i corsisti e si paga la ”tangente” al sindacato
assumendo gli Lsu». In serata un comunicato unitario dai toni ancora
più accesi: «È stata in pratica ritirata l’ordinanza
di Rastrelli del due agosto. Le coop, previste per legge, vengono rigettate
perché probabilmente non sono quelle giuste».
«Mentre anche gli amministratori locali cominciano a convincersi
della opportunità di assumere nella pubblica amministrazione gli
LSU - sostengono dall’altra parte gli aderenti al Movimento - Veniamo a
sapere che il sosttosegretario Morese, ex sindacalista, dice che non c’è
alcuna possibilità di questo tipo».