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APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA MOBILITAZIONE CONTRO PRECARIETA' E
DISOCCUPAZIONE
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Cambiano i governi,
ma i disoccupati e i precari restano !
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Licenziamenti, privatizzazioni, precarietà, smantellamento dei servizi
sociali : cambiano le facce e i nomi dei governanti, ma la musica é
sempre la stessa. Da Berlusconi a D'Alema, passando per Prodi, possiamo
dire di averne viste di "tutti i colori" , ma in sostanza emerge un dato
costante e sempre più marcato : la precarizzazione sociale come
sintesi del trionfo della borghesia e del profitto, e per inverso, dell'
arretramento e della frammentazione della classe antagonista.
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Di fatto, a partire dalla progressiva flessibilizzazione e deregolamentazione
del rapporto lavorativo, dall' attacco al diritto di sciopero e a quel
che rimane della democrazia sindacale, il capitale impone sempre più
subordinazione e sfruttamento : contratti d' area, patti territoriali,
lavoro interinale, contratti atipici, sono solo alcuni degli striumenti
utilizzati per spezzare quella rigidità operaia che per decenni
ha contrapposto l' autonomia degli interessi proletari ai processi di accumulazione
capitalistica.
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I diritti sociali - lo studio, la casa, la salute, i servizi- vengono negati,
smantellati, "privatizzati", resi funzionali alle logiche di profitto :
l' espansione del terzo settore, da questo punto di vista, rappresenta
una sintesi feroce di quest' intreccio tra deregolamentazione del rapporto
di lavoro e smantellamento dello stato sociale.
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Ma le dinamiche attuali del neoliberismo, se da una parte sanzionano la
sconfitta operaia, dall' altra accentuano le contraddizioni sociali, erodendo
qualsiasi margine di mediazione e di riformismo: mai come oggi parlare
di percorsi di lotta anticapitalistica é attuale , giusto e necessario.
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I tre milioni di disoccupati, i precari, i licenziati strutturali,
chi ha perso il lavoro, chi non l' ha mai trovato, i lavoratori sommersi
nella voragine del lavoro nero, gli immigrati iper-ricattati, i LSU, gli
operai flessibilizzati "just in time", gli studenti costretti a "studiare"
nelle aziende, gli sfrattati : su questo terreno si misurera' la valenza
e la maturità di qualsiasi forma di antagonismo organizzato.
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Intercettare i settori sociali colpiti dalla precarizzazione crescente
, dare voce e respiro alle loro istanze, allargare sul piano qualitativo
e quantitativo le battaglie specifiche attraverso la loro interconnessione
in una dimensione più complessiva, capace di anticipare l'autodisvelamento
e l' autoidentificazione della classe come soggetto della trasformazione,
del comunismo : queste sono le prospettive sulle quali ha senso costruire,
ridefinire e sperimentare processi di autorganizzazione sociale a
partire dalla questione centrale del lavoro e del salario garantito. Mettere
in campo passaggi per stimolare la crescita di un' opposizione antagonista
e di massa al governo D' Alema e alle sue politiche rappresenta oggi una
centralità per rompere la gabbia della concertazione e ridare fiato
al conflitto sociale e alla sinistra di classe.
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Una scommessa alta sulla quale vogliamo spendere le nostre energie, la
nostra militanza, i nostri percorsi di lotta. Senza grandi proclami o programmi,
ci accontentiamo in questa fase di misurare la fattibilità delle
nostre intenzioni con piccoli passaggi di verifica.
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La proposta di una manifestazione a Napoli per il 16 gennaio vuole essere
appunto un primo momento di verifica : costruire mobilitazioni mettendo
in campo attorno ad una piattaforma sociale di rivendicazione dei diritti
negati (a partire da riduzione d' orario/salario garantito) le diverse
espressioni dell' antagonismo sociale oggi presenti sui territori.
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Un segnale che avrà senso anche e soprattutto se avrà gambe
materiali per arricchirsi, allargarsi ed articolarsi lungo un percorso
più strutturato di lotta e mobilitazione intorno alla questione
centrale del lavoro/non lavoro, alla necessità di mettere in relazione
l' area della precarizzazione e della precarietà, di trovare sintesi
politiche fra aree geografiche a sviluppo disomogeneo .
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Questa iniziativa nasce da un cartello locale (seppur rappresentativo rispetto
alla conflittualità sociale in una regione "calda" come la Campania)
e tale resterà la sua dimensione se non viene intesa come un' occasione
di comunicazione e cooperazione nelle lotte. E' per questo che la proposta
non si esaurisce nella manifestazione del 16 ma ci interessa soprattutto
una costruzione che dovrebbe vedere momenti di confronto e iniziative omogenee
sviluppate nelle varie città.
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A partire da tali considerazioni , proponiamo di costruire per il mese
di dicembre una serie di incontri cittadini in giro per l' Italia per discutere,
a partire da tali premesse, le possibili strategie e prospettive politiche
per la costruzione di un movimento di lotta a livello nazionale sulle questioni
del lavoro e del salario garantito, che ritrovi nella manifestazione del
16 gennaio un banco di prova della sua praticabilità e consistenza.
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-Per il lavoro e per il salario garantito
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-Per la riduzione drastica della giornata lavorativa sociale a
parità di salario
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-Per i servizi sociali pubblici e gratuiti
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Iniziali promotori :
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CSOA Officina 99 - lab. occ. SKA - Movimento disoccupati in lotta
per il lavoro (Napoli) - Movimento disoccupati in lotta per il lavoro e
il salario garantito (Acerra)- SLAI COBAS Fiat auto Pomigliano-Centro comunicazione
antagonista Acerra
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PER INFORMAZIONI, ADESIONI O ALTRE COMUNICAZIONI:
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TEL/FAX 081-5522399
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