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Da "Umanità Nova" n.22 del 6/7/97

RACCOLTA DIFFERENZIATA PER RICICLARE O PER BRUCIARE MEGLIO?

Seminario sugli inceneritori

Sabato 28 giugno si è tenuto a S. Stefano Magra (SP) il preannunciato seminario con il prof. Valerio dell’IST di Genova, organizzato dal Coordinamento dei comitati liguri e toscani per la difesa dell’ambiente, sul tema degli inceneritori per rifiuti urbani funzionanti all’estero.

Non si è tralasciato di parlare di Stati Uniti, Austria e Germania, paesi nei quali i programmi di costruzione di nuovi inteceritori sono bloccati e sempre maggiore opposizione si manifesta verso quegli impianti - spacciati per sicuri al momento della costruzione - che nel corso del loro funzionamento non hanno potuto fare a meno di cospargere il territorio circostante di inquinanti vari. In particolare però questo seminario si è incentrato sui dati relativi ad un impainto di termodistruzione in Danimarca, vicino Copenhagen, che negli ultimi tempi viene indicato dalla lobby degli inceneritoristi come il propotipo da seguire per risolvere definitivamente la crisi causata dall’ammonticchiarsi sempre più massiccio di rifiuti, caratteristico di questa nostra società. A magnificare la sicurezza dell’inceneritore danese si è anche dedicata la popolare trasmissione di Bruno Vespa in TV, per cui venire a conoscenza ed esaminare da vicino dei dati il più possibile diretti è risultato di grande interesse.

A Copenhagen intanto è emerso che esistono due inceneritori, praticamente gemelli perché costruiti nello stesso periodo, di cui uno visibile dall’abitato, dal quale è separato da un ampio braccio di mare ben ventilato (che non ha fornito dati sulle movimentazioni e sulle emissioni) ed uno ad una diecina di km dalla città. Basandosi anche soltanto sui dati resi noti dalla dirigenza del secondo (mancano del tutto quelli relativi a diossine e furani, per esempio), emerge la ormai ben nota situazione per nulla tranquillizzante alla quale, per motivi di spazio, in questa sede non possiamo dedicare più di tante righe: ceneri (25-30%) da collocarsi in discarica; acque di lavaggio dei fumi da ritrattare; emissioni di fumi e gassose in grandi quantità.

Valerio si è soffermato, a titolo di esempio, sul dato relativo al cadmio: attraverso i fumi ne vengono cosparsi circa 40 chili l’anno, e precisamente della qualità maggiormente assimilabile dalle piante, attraverso cui penetrano nella catena alimentare e perciò sicuramente finiscono all’uomo. Il cadmio (pericoloso cancerogeno) assume questa qualità comunicativa in particolare quando viene combusto, insieme con la plastica che lo veicola e sarebbe per la maggior parte inerte in assenza di bruciatura. Discorsi analoghi sono validi per il piombo e il mercurio.

All’inceneritore danese - a detta del relatore - vengono convogliati soltanto materiali pre-selezionati e particolarmente adatti ad essere bruciati. Questo ha fatto suonare di nuovo, più forte, un campanello di allarme: la Regione toscana, nel suo piano per i rifiuti (vedi U.N. 18, dell’8-6-97), spende molte attenzioni alla raccolta differenziata. Se la differenziazione della raccolta però è in funzione di un miglior rendimento degli eventuali inceneritori che intende costruire, ci troviamo di fronte ad un nuovo, flagrante attentato alla salute della popolazione.

I dati sui quali si è basata la relazione verranno fatti circolare quanto prima per esteso fra i componenti il Coordinamento.

La prossima riunione è prevista per sabato 12 luglio, a Lucca o dintorni, in luogo che verrà comunicato quanto prima, e all’ordine del giorno saranno un più approfondito esame del Piano regionale e una manifestazione da preparare per l’autunno.

A.



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