|
Da "Umanità Nova" n. 23 del 27/7/97
MORATORIA CONTRO ULTERIORI IMPIANTI DI INCENERIMENTO E DISCARICHE PER RIFIUTI, PUBBLICI E PRIVATI
Medicina Democratica, Greenpeace, WWF, Verdi Ambiente Società chiedono una moratoria nazionale contro ulteriori impianti di incenerimento e discariche per rifiuti, pubblici e privati. La richiesta è appoggiata e condivisa da numerose associazioni, comitati, gruppi, coordinamenti che si occupano di questioni ambientali e lottano per il diritto alla salute e alla sicurezza.
Riporto le parti più significative del documento diffuso per spiegare la richiesta di sanatoria, ripromettendomi di tornare fra breve sull'argomento.
"Vogliamo attuare una moratoria di 10 anni, contro l'approntamento di nuovi impianti di incenerimento e siti di discarica per lo 'smaltimento' dei rifiuti, in Italia.
La richiesta di moratoria si prefigge di inibire fino al 2007 la legislazione che regola e consente lo smaltimento di tutte le tipologie di rifiuti, scorie, cascami, residui e rifiuti, costruendo nuove discariche e impianti di incenerimento, potenziando gli impianti di incenerimento esistenti, adattando o potenziando l'incenerimento di rifiuti presso impianti industriali.
Per la moratoria si considerano importanti i seguenti fatti: 1. L'affermazione dei diritti alla salute, alla sicurezza, a un ambiente salubre costituzionalmente tutelati; 2. I diritti inalienabili delle popolazioni a rischio alla informazione e alla autodeterminazione; 3. Che nessun impianto di smaltimento dei rifiuti - previsto, attivo o disattivato - dispone in Italia di una Valutazione di Impatto Ambientale attuata da tecnici o Enti indipendenti dal proponente, dal costruttore, dall'utilizzatore dell'impianto; 4. Che l'incenerimento è la tecnologia di smaltimento dei rifiuti con il più alto impatto ambientale, il maggior spreco di materiali riutilizzabili, i più alti costi di costruzione e di esercizio, i più lunghi tempi di messa in opera, il minor bisogno di manodopera; esso necessita inoltre di tumulare in discariche le scorie e le scorie tossiconocive derivanti dalla combustione dei rifiuti, nonché di smantellare gli impianti per usura dopo circa 15 anni, previa bonifica degli stessi e del sito contaminato; 5. Che in diversi paesi industrializzati, fra cui gli Stati Uniti e le Germania, associazioni e movimenti di cittadine e cittadini hanno già richiesto da tempo moratorie analoghe a questa, in relazione alla costruzione di nuovi inceneritori.
La moratoria sospende la costruzione di nuove discariche adibite a qualsiasi tipologia di rifiuto, e di nuovi impianti specializzati nell'incenerimento, compresi quelli con qualsivoglia forma di 'recupero energetico' dei rifiuti. Analogamente la moratoria sospende il potenziamento degli esistenti impianti di incenerimento.
La moratoria sospende anche l'adattamento di impianti industriali all'incenerimento di rifiuti e il potenziamento di tale attività dove già esiste in detti impianti.
L'obiettivo immediato della moratoria è costringere industrie, Enti pubblici e privati a eliminare e a ridurre, alla fonte, drasticamente e da subito, la produzione di tutte le frazioni merceologiche costituenti i reflui, i cascami, i residui, i rifiuti derivanti da processi di produzione e cicli di lavorazione, da sistemi di servizio e commercio, da sistemi di distribuzione e consumo, con lo scopo di raggiungere l'eliminazione.
Per soli 30 nuovi inceneritori per rifiuti urbani la Confindustria ha recentemente prospettato una spesa di almeno settemila miliardi di lire, senza contare i costi per la costruzione delle discariche ove sversare i residui tossiconocivi dai cicli di combustione dei rifiuti.
La moratoria richiede che le risorse previste per la costruzione di nuove discariche e nuovi inceneritori, per il potenziamento degli inceneritori già esistenti, per la conversione e l'adattamento degli impianti industriali per l'incenerimento dei rifiuti, siano destinate ai seguenti progetti: a) La realizzazione di programmi permanenti di informazione delle cittadine e dei cittadini interessati, per prevenire rischi e inquinamento; b) La promozione di piani finalizzati di ricerca per sviluppare prodotti e processi produttivi non inquinanti, tecnologie appropriate per il recupero, la nobilitazione e il riciclo di ogni frazione merceologica contenuto nelle diverse matrici di rifiuti, per produrre prodotti manufatti durevoli, riparabili e riciclabili favorendo l'uso di materiali non sintetici; c) Il monitoraggio e la sorveglianza della contaminazione delle persone e dell'ambiente prodotta da inceneritori e discariche, per realizzare efficaci interventi sanitari e di bonifica dei siti; d) L'attuazione di misure amministrative capaci di rendere conveniente il riciclo di ogni frazione merceologica costituente il complesso dei rifiuti; e) La promozione, da subito e a oltranza, della raccolta differenziata di tutte le frazioni costituenti l'intero complesso dei rifiuti pre e postconsumo, controllando che le frazioni merceologiche raccolte in modo selettivo siano effettivamente inviate agli appropriati impianti di recupero/riutilizzo/riciclo".
L'adesione alla richiesta di moratoria può essere data sia direttamente presso i sottoelencati indirizzi (o ivi fatta pervenire per lettera) sia firmando gli appositi moduli presso comitati, associazioni e coordinamenti che ne siano sprovvisti.
R. E.
* Medicina democratica, via dei Carracci, 2 - 20149 Milano - tel 02/4984678 fax 02/48014680
* Greenpeace, viale Manlio Gelsomini, 28 - 00153 Roma - tel 06/5729991 fax 06/5783531
* WWF, via Garigliano, 57 - tel 06/84497370 fax 06/85300612
* Verdi Ambiente Società, corso Vittorio Emanuele, 251 - 00186 Roma - tel e fax 06/68300858 | |