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Dal Bollettino "Arcipelago" 1998 [Umanitư Nova del 19 luglio 1998]

Cassa di resistenza e di solidarietà libertaria

Un valore costitutivo del movimento operaio, e nello stesso tempo del movimento libertario, è sicuramente quello della solidarietà .

Fin dalla prima Internazionale, i libertari hanno fatto leva su questo caposaldo per la loro battaglia rivoluzionaria, diffondendo tra i lavoratori la prassi della solidarietà accanto a quella della libertà e dell'uguaglianza.

Ed è proprio da qui che il movimento operaio più cosciente assimilò le caratteristiche essenziali (autonomia - autogestione) per fondare sulla - nella solidarietà le proprie associazioni, sindacati, case del popolo, camere del lavoro, ecc.

Quando il valore solidaristico venne meno per l'operato dei sindacati riformisti, queste esperienze, costruite originariamente su una forte tensione libertaria, si sono progressivamente sbiadite diventando irriconoscibili davanti ai principi originali della solidarietà di classe.

Nell'immediato dopoguerra, i partiti cosiddetti di sinistra e le burocrazie confederali sacrificarono la lotta sociale sull'altare della ricostruzione tricolore; via via cooperative, università popolari, sindacati indipendenti, enti dei lavoratori, casse di resistenza, etc. furono smantellati per fare posto al profitto e collocare i mestieranti della politica.

Solo con il ciclo di lotte del '68 il valore/pratica della solidarietà verrà riassunto dal movimento operaio e studentesco dando vita a casse di solidarietà, mutua interna, spacci aziendali,, mercati rossi etc., come risposta significativa all'attacco capitalistico.

Da allora nella nostra zona sono state spesso promosse, soprattutto nelle fabbriche esperienze solidaristiche. Per questo era necessario colmare questa mancanza avvertita un po' da tutti i compagni/e, costruendo una iniziativa specifica capace di evidenziare il senso ed il senso concreto della nostra solidarietà libertaria.

Di più, in una fase come questa, nella si manifesta un attacco congiunto agli sfruttati da parte di padronato,sindacati padronali, (vedi controriforma pensionistica e vari accordi a perdere), e di un governo di sinistra che fa politica di destra, è necessario da parte nostra riuscire a praticare forme di solidarietà e di resistenza capaci di sostenere politicamente ed economicamente le lotte sociali ed i militanti colpiti dalla repressione del potere e del capitale.

Quindi riportare in auge il valore della solidarietà di classe come momento fondante e dello scontro sociale e della costruzione autogestionaria.

Solidarietà quindi disinteressata, che si differenzia dalle "banche alternative" perché la cassa di solidarietà interverrà senza richiedere nessuna contropartita in tutte le situazioni in cui la sua assemblea riterrà essercene bisogno. Allo stesso modo la Cassa e tutte le iniziative di scambio mutualistico (scambio del tempo, baratto e quant'altro) che ne possono derivare non si avvarranno di nessun funzionario stipendiato, ma del lavoro volontario di quanti crederanno in questa alternativa.

Solidarietà inoltre vista nel senso opposto della carità, perché fondata sulle lotte e con il criterio basilare, nelle sue scelte, della lotta allo smantellamento dello stato sociale operato in nome dell'Europa dei padroni, e della diffusione di una prassi conflittuale, libertaria ed autogestionaria.

Un importante aspetto di questa concezione sociale è senza dubbio il federalismo: la Cassa, che parte dalle piccole e gestibili dimensioni dell'ambito provinciale, si propone come punto di partenza e riferimento per una federazione delle esperienze mutualistiche del medesimo tipo.

La Cassa sarà aperta alla partecipazione ed al contributo sia di compagni anarchici e libertari, sia di singoli individui e situazioni di lotta quali associazioni di lavoratori, centri sociali, circoli giovanili, associazioni pacifiste, animaliste, ecc.

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Statuto della Cassa

  • Le organizzazioni libertarie di Reggio Emilia e provincia (Federazione Anarchica, Unione Sindacale, Federazione Sindacale di Base) promuovono l'iniziativa di una Cassa di Resistenza e Solidarietà Libertaria, aperta a quegli individui e gruppi di base che ne condividano lo statuto e i principi.

  • I soci della Cassa di Solidarietà sottoscrivono una quota minima di lire 20.000 annue, sostenitori da 50.000 in su.

  • Tutti i soci partecipano con uguali diritti all'Assemblea generale della Cassa, che si riunisce ordinariamente due volte all'anno. Questa nomina un consiglio di indicativamente 6 persone suddivise per gruppi ed aree territoriali, più un coordinatore.

  • Il consiglio si riunisce una volte al mese. Può proporre interventi economici e si occupa della raccolta di fondi e della propaganda politica all'iniziativa. Può convocare un'assemblea straordinaria.

  • Il coordinatore convoca le riunioni del Consiglio e fa da portavoce alle iniziative della Cassa.

  • Ogni intervento economico deve essere ratificato dall'assemblea.

  • Ogni anno tutti gli incarichi vengono rinnovati.

  • La Cassa non ha funzionari stipendiati ed interviene in maniera disinteressata a beneficio di quanti, soci o non soci, si mettano in contatto per una necessità con il Consiglio o con il Coordinatore, o vengano segnalati a questi tramite un socio/a.

  • La cassa interviene in caso di eventi di: repressione, solidarietà internazionale, calamità naturali, licenziamenti e gravi problemi economici, familiari o sanitari causati dallo smantellamento delle garanzie sociali e dell'attuale organizzazione della società.

  • Ogni singolo intervento deve essere accompagnato da motivazioni precise che il Consiglio sottopone all'Assemblea per la ratifica, garantendo la compatibilità dell'intervento stesso con i principi libertari, autogestionari e mutualistici della Cassa.

  • Viene considerato dimissionario chi cessa di versare le quote restando scoperto per più di un anno. Si onsidera inoltre dimissionario, dietro ratifica dell'assemblea, chi dovesse mancare gravemente agli impegni presi con la Cassa o andare apertamente contro il suo statuto e i suoi principi.

Federazione anarchica di Reggio Emilia - FAI - Gruppi di Reggio, Correggio , Cavriago e Novellara - Unione Sindacale Italiana - Unione provinciale di Reggio Emilia - Federazione Sindacale di Base di Reggio Emilia.

L'indirizzo della Cassa è: via Dom Minzoni 1/D a Reggio Emilia, tel/fax 0522 541331; ccp ndeg. 10032423 intestato a Enea Zecchi, via D'Azeglio 72, 42017 Novellara (RE).



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