![]() Dal Bollettino "Arcipelago" 1998 [Umanitý Nova del 19 luglio 1998] Un'esperienza comunalistaFEDERAZIONE MUNICIPALE di BASE di Spezzano Albanese
La realtà sociale ed economica di Spezzano Albanese
Spezzano Albanese non è un paese molto grande, ma non è neanche tanto piccolo rispetto agli altri paesi italiani del Cosentino e della Calabria: come popolazione attiva, tra residenti e domiciliati, siamo sui diecimila abitanti. E' un paese prevalentemente agricolo, e chi possiede degli appezzamenti di terreno riesce anche a vivere del proprio lavoro coltivandoli ad agrumeti, pescheti, uliveti, mentre chi possiede solamente le proprie braccia vive soprattutto di lavoro nero nei campi dei grandi proprietari terrieri, nelle piccole strutture ortofrutticole di trasformazione e commercializzazioni dei prodotti, nonché del lavoro sempre in nero che si svolge nel settore edile; sviluppato risulta anche il settore terziario, essendo Spezzano un centro mandamentale attorno a cui ruotano altri paesi di etnia però non albanese ma calabra; altre industrie non ce ne sono e c'è molta disoccupazione.
La Federazione Municipale di Base (FMB) è nata da una presenza anarchica e libertaria abbastanza radicata nel territorio: una presenza che dagli inizi degli anni '70 stimolò nel paese la nascita di una serie di strutture di base fra gli studenti, i disoccupati, i lavoratori e nel territorio, impegnate sui campi del lavoro, della Sanità, della Scuola, dell'Urbanistica, dell'Ambiente. La FMB si costituisce nel 1992, quale proposta comunalista autogestionaria protesa a dare vita ad una struttura di reale contropotere col fine di stimolare la comunità, attraverso una metodologia di base e libertaria, verso la prospettiva dell'autogoverno municipale.
La FMB raggruppa i suoi associati non in base ad una ideologia politica specifica, alla razza, al sesso, alla religione, alle visioni filosofiche, bensì in quanto lavoratori, disoccupati, studenti, pensionati, cittadini. Le uniche discriminanti sono il metodo libertario e la prassi autogestionaria. La FMB non è un'organizzazione di parte e pertanto né si schiera e né scende in campo con proprie liste nelle campagne elettorali, mentre agli associati che coprono cariche pubbliche e dirigenziali in altre organizzazioni o si candidano alle elezioni non è permesso coprire cariche esecutive nella FMB. Compongono la FMB le Unioni di Categoria e l'Unione Civica. I lavoratori dipendenti sino ad oggi associati risultano appartenere soprattutto al mondo della scuola, degli Enti Locali, dell'agricoltura, della pitturazione/pulizia e ristrutturazione locali, dell'informatica, dei pensionati.
Le Unioni di Categoria si interessano principalmente dei problemi che riguardano il mondo del lavoro di appartenenza degli associati. L'Unione Civica si interessa, invece, soprattutto di tutte le problematiche territoriali, quali ad esempio l'Urbanistica, l'Ambiente, i Servizi, ecc. .
Su questi ed altri argomenti le Unioni della FMB discutono pubblicamente in apposite assemblee e, quale volontà esplicita dei lavoratori e dei cittadini, partoriscono proposte sulle quali le controparti e le istituzioni preposte, volenti o nolenti, sono portate a doversi misurare. La FMB, in quanto struttura autogestita, non possiede organismi direttivi al suo interno e le decisioni vengono autonomamente prese dall'Assemblea di ogni specifica Unione, mentre l'Assemblea generale degli Associati alla FMB, che si svolge una volta all'anno, va semplicemente a discutere e coordinare le decisioni già prese dalle Unioni di categoria e dall'Unione Civica ed elegge un Comitato Esecutivo che ha il semplice compito di coordinare ed eseguire le decisioni assembleari. Le decisioni vengono prese a maggioranza, alle minoranze però viene garantita la facoltà di eseguirle o meno, nonché di esprimere pubblicamente il loro dissenso anche attraverso specifiche iniziative pubbliche, purché non venga ad essere ostacolata l'esecuzione delle decisioni della maggioranza. La differenza sostanziale tra come si esprimono le organizzazioni di massa filoistituzionali e tra come si esprime nel suo piccolo la FMB consiste che mentre le prime, schiave di una logica meramente economicista, delegano alle istituzioni gerarchiche la gestione politica del sociale e si caratterizzano in lotte meramente rivendicative, la FMB invece rifiuta ad altri la delega della gestione del sociale e si caratterizza in momenti di lotta rivendicativa ed in momenti di sperimentalismo autogestionario per un'alternativa sociale federalista e libertaria.
Come agisce la FMB nel sociale: alcuni esempi di intervento territoriale.
Mondo del lavoro Servizi La FMB non si è mai accodata al coro di chi difende acriticamente i servizi sociali di Stato e neppure si è adagiata a meramente difendere il sistema neoliberista, ritenendo entrambi questi sistemi fautori di clientelismo, corruttela, profitto, sfruttamento. La FMB sostiene e pratica l'alternativa autogestionaria, pertanto all'organizzazione del lavoro intesa in senso capitalista o in senso statalista contrappone l'autorganizzazione del lavoro cooperativo. Naturalmente, per cooperazione la FMB non intende certamente il sistema cooperativo come si è sviluppato in seno alle società a capitalismo privato o di stato, quel sistema di strutture mastodontiche basato pur sempre sulle regole del profitto e dello sfruttamento, bensì il cooperativismo delle origini, basato sulla solidarietà, sul mutualismo, sull'uguaglianza.
La cooperativa "Arcobaleno" Quando l'Amministrazione Comunale rese pubblica la sua intenzione di voler privatizzare il servizio di nettezza urbana licenziando i prestatori d'opera, la FMB si è pubblicamente opposta all'operazione ed insieme ai prestatori d'opera ha dato vita ad una cooperativa di produzione, lavoro e servizi, la Cooperativa "Arcobaleno", a cui hanno poi aderito anche altri giovani disoccupati. La Cooperativa ha attivato sino ad oggi i seguenti settori: - pitturazione e pulizia locali - falegnameria artigiana - provider che offre alle comunità l'accesso Internet. In quest'ultimo settore si sta valutando l'idea di dare vita ad un server libertario, aperto all'arcipelago autogestionario, come mezzo di diffusione delle idee e della comunicazione federalista e libertaria.
Tasse Comunali La FMB ha promosso in merito iniziative pubbliche assembleari che hanno delegittimato le decisioni della Giunta municipale nonché specifiche assemblee cittadine, prima della stesura del Bilancio Comunale di previsione, per dare modo alla comunità di discutere sull'entità e sull'uso dei proventi con lo scopo di avanzare poi delle precise controproposte all'Amministrazione comunale.
Problematiche comprensoriali Altre iniziative ancora sono state dalla FMB promosse sulle problematiche del comprensorio, convocando a tal fine in pubbliche assemblee sia i cittadini che i sindaci per discutere su delle specifiche proposte riguardo alla gestione dei servizi e delle risorse produttive ed ambientali del territorio che investivano le quattro comunità comprensoriali.
contro la costruzione di un tunnel per la decoibentazione e la bonifica dei vagoni ferroviari in amianto L'iniziativa che ha di più coinvolto le comunità comprensoriali, è stata senza dubbio quella promossa contro la costruzione di un tunnel per la decoibentazione e la bonifica dei vagoni ferroviari in amianto di tutto il sud Italia che la Ditta Niagara di Carpi di Modena voleva ubicare nella stazione ferroviaria di Spezzano, a qualche chilometro dal complesso termale ed in mezzo ad un'agricoltura fiorente di agrumeti, pescheti e uliveti. Gli appelli all'unità d'azione lanciati dalla FMB alle forze sociali ed ai cittadini del comprensorio, culminati in una grande e partecipata assemblea popolare organizzata dal "COMITATO CITTADINO CONTRO L'AMIANTO" nella sala consiliare, hanno costretto l'Amministrazione Comunale di Spezzano Albanese ad abbandonare il NI burocratico e sotto certi aspetti pilatesco in cui si era chiusa, facendo proclamare ufficialmente al Sindaco il suo NO alla costruzione del tunnel. La Ditta Niagara è stata pertanto costretta dalla mobilitazione popolare a fare le valige, mentre le comunità del comprensorio sono riuscite a strappare una vera e propria vittoria con la propria azione diretta.
Per una gestione comunitaria delle Terme Le Terme rappresentano un'annosa questione per la comunità di Spezzano. Il 3 marzo 1923 l'Amministrazione comunale dell'epoca deliberava di concedere in enfiteusi ad un privato, la sorgente delle acque minerali site in Contrada Bagni di Spezzano Albanese. Da allora ad oggi il complesso termale è stato sempre gestito da privati (ditta individuale o imprese), mentre l'Ente comunale si è completamente disinteressato della questione. Le varie gestioni termali che si sono negli anni seguite si sono dimostrate tutte fallimentari, nel senso che hanno semplicemente cercato di estorcere denaro pubblico senza mai rilanciare l'industria termale. Più volte nel paese è scoppiato il malcontento, stimolato soprattutto dalla presenza Anarchica e libertaria, ma tutto è stato sempre messo a tacere dai compromessi consumatisi tra Ente comunale e le varie gestioni termali. Negli ultimi tempi, la FMB ha risollevato la questione Terme con manifestazioni pubbliche: mostre, comizi, assemblee cittadine, ponendo al vaglio del confronto collettivo delle proposte in merito, quali ad esempio, la Municipalizzazione delle stesse attraverso una gestione Consorziale fra le Comunità del Comprensorio, collettiva e cooperativistica. Su tali proposte è tutt'oggi attivo in loco un interessante dibattito comunitario, anche sulla base del fallimento della società termale, che è stato decretato in maniera ufficiale dal Tribunale di competenza con la nomina di un curatore fallimentare.
L'esperienza della FMB si colloca in un paese a dimensione limitata. E' possibile esportarla a cittadine e città più grandi?
In una cittadina è senza dubbio molto più facile avere un quadro chiaro e complessivo dei problemi che travagliano la Collettività e basta che un'iniziativa parta da un esiguo gruppo di persone per raggiungere l'intera popolazione. In città invece la situazione cambia, in quanto se è già difficile per un esiguo gruppo avere un quadro chiaro, dettagliato e complessivo di tutta la problematica sociale, altrettanto difficile risulterebbe, sempre per un esiguo gruppo, raggiungere con un'iniziativa l'intera Collettività. Però, se un gruppo o ancor meglio dei gruppi promotori, mossi da una tale consapevolezza, cominciassero ad organizzarsi per intervenire sulle problematiche sociali di specifiche realtà di quartiere, gradualmente nel tempo si potrebbe certamente raggiungere l'intera città. In fondo, un piccolo centro non corrisponde forse ad un quartiere di un grande centro? Dunque, iniziando ad intervenire in una determinata zona per poi espandersi alle altre, permetterebbe sicuramente di raggiungere gradualmente gli stessi risultati che si riesce ad avere in una comunità di 8.000 persone. Nel nostro territorio, e comprensoriale e provinciale, l'esperienza FMB sta suscitando vasto interesse: a San Lorenzo del Vallo, paese vicino a Spezzano, la FMB si è da poco costituita mentre contatti di confronto ci vengono richiesti da nuclei cittadini di altri paesi del cosentino interessati al discorso municipalista di base. L'esperienza della FMB continua comunque a suscitare interesse: in varie località d'Italia si sono organizzati incontri tenuti in merito, significativa si è inoltre dimostrata la presenza della FMB in alcuni convegni nazionali specifici sul tema del municipalismo, interviste sono state realizzate per giornali e riviste libertarie sia nazionali che internazionali.
I punti di forza del Comunalismo rispetto ad altre proposte di federalismo e governo locale
Il nodo da sciogliere rispetto alle variegate proposte di federalismo e governo locale che oggi da più parti si agitano, è senz'altro quello di capire quali fra queste propongono un reale federalismo e quali propongono invece un federalismo mascherato da mero decentramento o secessionismo statalista. Ora, il municipalismo di base, o meglio il comunalismo, fra le summenzionate varie proposte federaliste è senza dubbio la più genuina. Il comunalismo rappresenta una reale alternativa autogestionaria alle società del dominio. Un'alternativa che si esplica con iniziative che partono dal basso, sia nel mondo del Lavoro che nel Territorio, con lo scopo di costruire in prospettiva una società orizzontale, autogovernata che sappia sostituire al verticismo della statolatria una rete di liberi municipi federati in una cooperazione solidale e mutualista. Il comunalismo pone le sue basi su una metodologia libertaria essenzialmente ispirata al gradualismo rivoluzionario: non sfugge le contraddizioni e i conflitti che caratterizzano oggi la società del dominio, anzi si colloca nel terreno della lotta sociale per la difesa degli interessi immediati delle classi subalterne, però si prefigge nel contempo di iniziare a costruire nel "qui ed ora" le basi alternative su cui edificare la società libera del domani. Federazione municipale di Base di Spezzano Albanese
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