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Da "Umanità Nova" n. 23 del 28/6/98
Allarme Diossina nei spbborghi di Anversa
"...Nei paesi tecnologicamente avanzati il problema è risolto..."
Una smentita dall'Olanda e dal Belgio
Dopo il manifestarsi dì problemi con gli inceneritori olandesi di Weurt e Lathum, gli abitanti di Anversa nel vicino Belgio si sono allertati. In particolare nei sobborghi di Wilrijk e Aartselaar, circa 300 famiglie, che convivono con due inceneritori, si sono resi conto del possibile nesso fra il loro funzionamento e lo stato di salute dei propri figli. La cosa è avvenuta quasi per caso, ritrovandosi in numero consistente nelle corsie dellospedale, dove anche uninfermiera lamentava gravi difetti di crescita dei propri bambini. Si tratta di una zona ove vi è un alto tasso - superiore alla media - di mortalità per cancro. I problemi cui sono soggetti in particolare i minori sono eczemi e irritazioni alla pelle; inoltre, sono comparse malattie che non si possono ascrivere allereditarietà, stante lesito negativo degli esami preliminari, e che comportano ritardi cerebrali, problemi con la parola e nella crescita dei denti, alterazioni cromosomiche. I genitori di 21 bambini e ragazzi si sono uniti in un comitato al quale hanno aderito medici condotti e professori.
GLI INCENERITORI VIOLANO GLI STANDARD
Lo scorso marzo alcuni attivisti di Greenpeace si erano incatenati ai cancelli dellISVAG per impedire la riapertura dellinceneritore della piattaforma di smaltimento intercomunale, in funzione dal 1980. Alcuni rilievi avevano attestato che limpianto superava di 64 volte il massimo ammissibile dellacido cloridrico nei fumi, nelle ceneri volanti e nei residui di combustione, ed era stato chiuso per aggiungere dei costosi filtri.
Laltro inceneritore intercomunale, IHK, aperto nel 1970 è stato recentemente chiuso perché le sue emissioni superavano 521 volte i massimi ammissibili, mentre ogni adattamento avrebbe comportato una spesa insostenibile. Le zone abitative ove si sono manifestate le lamentele sopra riportate sono situate fra questi due inceneritori. La presenza nei dintorni anche di una fabbrica di piombo vecchia di 100 anni, è stata presa a pretesto da un tossicologo delluniversità di Anversa per giustificare la presenza nel distretto di diossina, cadmio e arsenico. In ogni caso nessuno dei forni è risultato attenersi agli standard, e le modifiche prenderanno tempo e molto denaro:. In seguito al disagio espresso dalle popolazioni e alle analisi effettuate 5 inceneritori nel paese sono stati chiusi, mentre 3 continuano a funzionare.
LA DIOSSINA NON RISPETTA I CONFINI
In Olanda nel 1989 un inceneritore nei dintorni di Rotterdam era stato spento e la produzione di latte del circondario distrutta perché percentuali troppo alte di diossina vi erano state riscontrate. Ora però i produttori di quelle zone si trovano di fronte al fatto che il latte belga è presente per il 7% del consumo nazionale olandese e non è sottoposto agli stessi standard di controllo, e ciò ha ingenerato il loro malcontento. La dimostrazione si è verificata quando unazienda belga che opera con stretti canoni biodinamici ha fatto esaminare il prodotto delle sue mucche e pecore e vi sono stati riscontrati 11 e 14 nanogrammi rispettivamente di diossina a fronte del massimo consentito di 0,1. Lazienda ha sospeso la distribuzione del prodotto. E emerso quindi che le fattorie vicine varie volte negli anni passati hanno operato altrimenti: quando è stato riscontrato che il latte non era entro la norma, sono state autorizzate a mescolarlo con quello proveniente da altri allevamenti. In questo modo i contaminanti venivano diluiti ma anche diffusi in maniera più capillare, e parte di questo è arrivato anche in Olanda.
Le autorità belghe per difendersi si sono richiamate alla situazione della Gran Bretagna, ove gli standard non sono così restrittivi.
In ogni caso le analisi delle diossine sono estremamente rare, dato laltissimo costo che comportano, ben altri risultati portebbero essere raggiunti con una rete più fitta di prelievi e di controlli intorno agli impianti di termodistruzione.
Questi materiali sono liberamente tratti da un rapporto di Thes van del Wal, dellOsservatorio olandese sulla Salute e lAmbiente, fatto pervenire al Coordinamento dei Comitati liguri e toscani alla riunione che si è tenuta a Lucca lo scorso 21 giugno.
(A.N.)
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