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Da "Umanità Nova" n. 24 del 19/7/98
La sera stessa a Torino vi è la prima risposta da parte dei posti occupati e dei centri sociali: nella centrale piazza Castello un grosso falò blocca improvvisamente l'intenso traffico automobilistico del sabato sera. All'arrivo di polizia e carabinieri i manifestanti si disperdono, non senza lasciare prima qualche contuso fra le "forze dell'ordine". Anche a Roma vi è un'immediata risposta: dopo un'affollata assemblea, nella notte vi è una manifestazione in piazza Campo dei fiori, a cui partecipano circa 200 compagni. Il picchiatore e deputato fascista Teodoro Bontempo, meglio conosciuto come "er pecora", viene identificato nella piazza ed è immediatamente allontanato con sputi e qualche sberla. Dopo poco tempo si ripresenta scortato da alcuni poliziotti. Alla reazione dei compagni, la polizia risponde aprendo il fuoco con numerose raffiche di mitraglietta sparate in aria: il tutto in una piazza in cui circolano centinaia di persone, avventori dell'estate romana. Improvvisata una barricata in piazza, la manifestazione prosegue con un corteo, scontrandosi più volte con la polizia che, alla fine, ferma quattro compagni. Per uno di essi, anarchico, il G.I.P. convalida il fermo pronunciandosi per gli arresti domiciliari
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