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Da "Umanità Nova" n. 24 del 19/7/98
Da Praga, un resoconto di quanto è accaduto nel corso della manifestazione Global Street Party '98 che si è tenuta nella capitale il 16 maggio scorso, ed un appello per la campagna a favore degli attivisti detenuti. Dal gruppo ABC (Anarchist Black Cross) che opera all'interno della Federazione Anarchica Cecoslovacca ci è pervenuto un resoconto dei fatti accaduti nel corso dell'iniziativa Global Street Party, contro la globalizzazione e le sue conseguenze negative nei confronti dell'ecologia e delle questioni sociali. Le notizie sono tratte dai comunicati degli organizzatori della manifestazione (Rainbow Keepers, Zemi predevsim un gruppo simile a "Earth first", Federazione anarchica della Cecoslovacchia) e da alcune testimonianze dirette. Circa 3000 persone hanno partecipato all'iniziativa Global Street Party `98 che si è svolta a Praga. Durante la serata queste hanno dato vita ad una manifestazione per le vie della città bloccando il traffico in una delle arterie principali della città. Ufficialmente l'iniziativa era prevista in forma di meeting in piazza Miru, ma era ovvio che ci sarebbe stata anche una marcia di protesta per le vie di Praga. Solo la polizia è in un primo tempo parsa sorpresa, poi è intervenuta violentemente, in più occasioni, contro i dimostranti. Un primo scontro quando una trentina di poliziotti hanno tentato di fermare la manifestazione caricando, manganelli alla mano, senza alcun preavviso. Ciò in concomitanza con il tentativo, da parte dei dimostranti, di distruggere il ritratto di Miroslav Sladek (il più importante parlamentare del SPR-RSC gruppo fascista e razzista) affisso su una bacheca. I poliziotti sono stati respinti senza che ci fosse alcun serio ferito. Il secondo incidente si è avuto quando un'auto della polizia è passata tra la folla ad alta velocità. Bloccata dai dimostranti, è stata rovesciata senza però che venissero assaliti i componenti dell'equipaggio. La dimostrazione è stata sciolta dagli organizzatori davanti al municipio. Un gruppo di circa 300 persone ha continuato la protesta nelle strade del centro, dove il confronto con le forze dell'ordine è proseguito. La polizia, ormai presente in forze, prima è stata richiamata sui propri passi dal comando, poi è intervenuta violentemente quando sono state infrante le vetrine di Mc Donald e di un negozio di moda (noto sostenitore di fascisti e skinheads). Un singolare comportamento, finalizzato alla ricerca di un pretesto che permettesse di giustificare la successiva brutalità. Ci sono stati 64 fermati tra cui 22 giovani con meno di 18 anni e 13 donne. Durante l'intervento delle "forze dell'ordine", sono state picchiate anche persone che semplicemente passavano di lì in quel momento. Tutti i fermati sono stati picchiati, maltrattati ed umiliati fino al mattino. I feriti, trasportati all'ospedale sono stati picchiati in continuazione e persino di fronte ai medici. Tutti sono stati interrogati ma la polizia si è rifiutata di rilasciare copia dell'interrogatorio. 25 persone sono state accusate di vari reati, 10 hanno subito 2 settimane di detenzione ed uno di essi è tuttora detenuto (27-6-98). I pestaggi sono stati così violenti che la polizia ha impedito qualsiasi contatto dei fermati con il pubblico e con gli organi d'informazione. La maggior parte dei manifestanti aveva un'età vicina ai 18 anni. Il responsabile istituzionale e il ministro degli interni afferma ancora oggi che l'intervento di polizia è stato adeguato. Tutte le organizzazioni che si occupano di diritti umani nella Repubblica Ceka hanno emesso comunicati sottolineando come fossero stati palesemente violati alcuni fondamentali diritti umani. E' chiaro quindi che i dimostranti sono stati fermati e picchiati non perché avessero commesso un reato (fatto comunque inammissibile), ma a causa della loro idea politica. La reazione delle istituzioni è stata quella di proporre la creazione di un reparto di polizia speciale composto da 500 uomini appositamente addestrati per fronteggiare questo tipo di manifestazioni. Uno dei compagni che hanno organizzato l'iniziativa (Slavomir Tesarek) è stato accusato, in quanto organizzatore, di aver determinato la distruzione della bacheca con il ritratto di Miroslav Sladek (leader del partito repubblicano con tendenze razziste e fasciste). Ora si trova sotto processo e rischia una condanna a due anni di reclusione. L'intimidazione di altri attivisti continua, si attendono altre accuse. La repubblica Ceka ha assunto comportamenti antidemocratici iniziati con la discriminazione e gli attacchi razziali nei confronti dell'emigrazione dei nomadi, proseguiti con gli attacchi alle dimostrazioni, ai club autonomi, senza che nessun funzionario venisse mai punito. Da Praga giunge quindi una richiesta di aiuto (mancano i soldi per pagare gli avvocati), si invitano i compagni ad effettuare manifestazioni sotto le ambasciate di ogni paese, ad inviare mail, ad informare le organizzazioni non governative, a raccogliere fondi per sostenere gli attivisti imprigionati.
Per ulteriori informazioni contattare P.O. Box 587, 170 06, Praha 7, Czech republic Red MI
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