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Da "Umanità Nova" n. 25 del 1/9/98

Comunicato della Commissione di Corrispondenza della F.A.I.
Pacchi bombe e intrighi di stato

Ogni sincero antiautoritario impegnato nella lotta contro la società gerarchica e per la costruzione di una società altra, certamente è ben consapevole del ruolo repressivo della magistratura e del braccio armato dello stato (polizia, carabinieri, servizi segreti); del ruolo servile dei mass-media di regime nell'opera di criminalizzare chiunque si mostri refrattario alle iniquità sociali; del ruolo del parlamento, istituzione protesa a legittimare la violenza dell'oppressione e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Però, da tale consapevolezza alla teorizzazione che l'infernale marchingegno del potere e politico e economico e religioso possa essere fatto saltare, a suon di ordigni diretti a uomini presi a simbolo delle istituzioni, con l'illusione di stimolare un processo insurrezionalista di massa contro il dominio, acqua ce ne corre. E poi del resto, non sarebbe naturale porsi almeno in merito l'interrogativo di quanto si siano sempre, e purtroppo, mostrati labili i confini tra chi ha sinceramente abbracciato tale strategia e tra chi invece si è di essa subdolamente servito?

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana, rispetto alle ultime vicende riguardanti la spedizione di pacchi bomba, mentre si dispensa da comunicati di solidarietà nei confronti di magistrati, giornalisti, parlamentari nonché da operazioni tendenti a dividere gli squatters anarchici in buoni e cattivi (cose che le si lasciano ben volentieri ad altri), non può fare a meno di porsi una serie di interrogativi, volti a stimolare alcune chiavi di lettura per questa ingarbugliata faccenda, e nel contempo porli a quanti hanno a cuore la lotta per l'emancipazione degli oppressi e degli sfruttati:

* A chi giovano i pacchi ordigno? A quanti lottano per un alternativa sociale rivoluzionaria oppure al potere che tale alternativa cerca di osteggiarla con ogni mezzo, ivi compresa l'arma della criminalizzazione verso ogni voce di radicale protesta?

* quale disegno si nasconde dietro la sigla de "i lupi grigi", sigla terroristica di destra, comparsa per la prima volta in scena quando si attentò alla vita del papa polacco? Una riedizione forse dell'arcinota strategia degli opposti estremismi, minestrone da prima repubblica da servire condito con infiltrati, servizi segreti, ecc.? un minestrone da usare, nell'eventualità, come arma repressiva di prevenzione e di criminalizzazione dei movimenti d'opposizione di base dei lavoratori, dei disoccupati, degli immigrati (Franco Frattini di F.I. in merito dice: "E' in corso un tentativo di saldatura tra le frange anarco-insurrezionaliste del nord e i disoccupati del sud...."). Movimenti che fra l'altro le istituzioni oggi vedono come probabili molestatori della grande kermesse giubileo, sceneggiata che lo stato va preparando con lo sperpero di migliaia di miliardi del pubblico denaro, ai danni di coloro che vengono sfruttati tramite la legalizzazione del lavoro nero voluto dalla concertazione tra governo e sindacati di regime, nonché di coloro che vedono consumarsi la propria esistenza nella disoccupazione più completa.

* Esiste un nesso logico tra le missive bomba spedite a Laudi e Genco e quelle spedite a Cavaliere e Pisapia? Si è forse mirato a colpire, come da più parti si dice, sia gli apparati repressivi e criminalizzanti dello stato che la politica del dialogo tra istituzioni e centri sociali? Oppure le missive bomba spedite a Cavaliere e Pisapia sono dei messaggi indiretti a quelle forze politiche che stentano a completamente integrarsi nella politica antipopolare del governo Prodi?

* Cosa sta dietro ai "suicidi" di Edoardo e Soledad? Il tragico epilogo di due vite strette dalla tenaglia della violenza del potere o un ennesimo giallo di potere in cui si vedono ancora una volta scontrarsi tra loro apparati repressivi e politici dello stato?

Nulla di nuovo, dunque, sotto il sole della seconda repubblica, come lor signori la chiamano.

Nulla di nuovo sotto l'egida di un governo di centrosinistra che vede l'opposizione di ieri (PCI, ora DS e RC) all'amministrazione dell'oggi.

Nulla di nuovo in materia di intrighi e di trame occulte, nella cui progettazione e messa in opera, magari il potere si serve di un ribellismo sterile e nichilista, quale ingrediente proteso ad occultare se non a confondere in un unico calderone gli opposti estremismi.

Nulla di nuovo, se non una miseria sempre più crescente per i già poveri ed una ricchezza sempre più vistosa per i già ricchi.

Nulla di nuovo, tranne il forte abbraccio antipopolare in cui si ritrovano più che mai strette tra di loro tutte le forze partitiche di maggioranza e di opposizione, la confindustria e i sindacati di regime, con dulcis in fundo la chiesa cattolica.

La CdC della FAI, di fronte a questa energica provocazione del potere, senza dubbio protesa ad accostare, attraverso la criminalizzazione dell'anarchismo (unica bandiera rivoluzionaria rimasta, quale reale alternativa alla società del dominio, tra quelle che si sono contraddistinte nelle lotte di emancipazione sociale del XX secolo), le iniziative di lotta che si esprimono nel sociale ad una prassi terroristica, nel ribadire ancora una volta l'impegno rivoluzionario che gli anarchici federati esprimono alla luce del sole nel sindacalismo di base, nelle strutture comunaliste ed autogestionarie, nei centri sociali, nei movimenti anticlericali, antimilitaristi, ambientalisti, invita tutti coloro che non si riconoscono nelle iniquità sociali del potere a rifiutare qualsiasi accostamento a pratiche che perpetuano e specularmente riproducono l'autoritarismo, quali ad esempio la violenza indiscriminata e il mito in sé e per sé dell'illegalismo (ottimi strumenti per chi ne fa uso a trasformarsi in utile idiota del potere che dice di combattere) ed a stringersi insieme non solo per denunciare le macchinazioni, gli intrighi e le provocazioni del dominio, ma soprattutto per procedere insieme, attraverso un genuino movimento di lotta autogestionario, all'edificazione della società altra del domani: una società federalista e libertaria.

Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana



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