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Da "Umanità Nova" n. 26 del 13/9/98

Torino: comunicato degli squatter
Niente fischi, niente applausi: fuori dallo spettacolo

Stiamo assistendo ad un grande spettacolo mediatico che vede per l'ennesima volta alle luci della ribalta Torino, le sue case occupate, i centri sociali, la radio, e chi vive fuori dai sistemi di questo mondo. Come al solito i sistemi di comunicazione giocano un grande ruolo: è in atto un processo di demonizzazione teso a isolarci e a dividerci. A gran voce i responsabili di tutto ciò ci chiedono espressamente prese di posizione in questa forbice comunicativa deviata: deviata perché in questi mesi la comunicazione è stata tra noi e i nostri diretti referenti (tramite la radio, le iniziative pubbliche, le attività nei posti) mentre adesso ci vogliono stritolare tra un bollettino di guerra e l'altro, tra noi e il sistema, il tutto filtrato dai giornali.

Tutto virtuale, tutto rappresentato, tutto spettacolo.

Questo avviene in corrispondenza del recapito di cinque buste esplosive a giornalisti, magistrati e politici, che regolarmente non esplodono.

Un grande spettacolo politico. Un grande sollievo per gli articolisti di agosto, a corto di argomenti.

Uno spettacolo costruito ad hoc sulla nostra pelle, uno spettacolo crudo che richiede sacrifici umani: sgomberi, perquisizioni, arresti.

Due morti suicidati in un'inchiesta che fa acqua cancellati dallo spettacolo delle "bombe".

Un giudice screditato che riacquista la verginità in poche ore.

Politici che sguazzano soddisfatti nell'insospettata pubblicità.

Carabinieri ed antiterrorismo gongolanti: finalmente si lavora.

Ma soprattutto noi che ci trasformiamo postalmente da teppisti vandali spaccavetri e vetrine a terroristi senza che qualcuno si faccia un graffio.

La campagna mezzo stampa ha un'intensità senza precedenti.

Spianano la strada a Ros e Digos per poter finalmente aver carta bianca nella repressione di chi a Torino in questi mesi non ha permesso a giudici, sbirri, giornalisti di portare avanti i loro attacchi contro le case occupate e i presunti sabotatori del nefasto progetto del TAV, contando sul consenso della popolazione balneare.

Infatti sin dai primi giorni si additano i responsabili morali di queste bombe da cercare tra i fomentatori di una campagna d'odio contro gli assassini dei nostri amici e compagni.

Così la polizia diventa primadonna dello spettacolo dell'inasprimento autoritario, fortemente voluto dai politici, sia di destra che di sinistra.

Fate il vostro spettacolo senza di noi.

Non abbiamo alcuna intenzione di salire sull'altare del sacrificio, la conclusione ovvia di questo show.

Continueremo a sostenere ancora Silvano non ancora libero, come abbiamo fatto fino ad oggi.

Siamo pronti a difenderci contro ogni forma di autoritarismo che vuole mandarci al massacro e maneggia con la nostra vita.

Siamo pronti a difendere i luoghi in cui viviamo, strappati al degrado di stato, che vogliono sopprimere perché vi si pratica l'autogestione, germe della cancellazione di ogni forma di autoritarismo e organizzazione gerarchica, tra cui lo stato.

A chi ci vorrebbe terroristi e clandestini rispondiamo che reagiremo apertamente ad ogni forma di violenza con l'azione diretta, pubblica e collettiva, come abbiamo sempre fatto.

Barocchio, Asilo, Cascina, Alcova, Prinz, Delta, Gabrio. La Casa



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