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Da "Umanità Nova" n. 27 del 30/9/98
Nell'era della globalizzazione e del lavoro "flessibile", anche la Fiat Auto
è avviata a mutare radicalmente volto (v. UN n.21/98). L'azienda
torinese, infatti, ha avviato negli scorsi mesi un processo di terziarizzazione
di gran parte del ciclo produttivo. Passo decisivo in tal senso è la
cessione di 1969 carrellisti e magazzinieri degli stabilimenti di Rivalta e
Mirafiori alla TNT Production Logistics s.r.l., società della
multinazionale TNT, a far data dal 1.10.98. Nel mese di luglio e ai primi di
settembre si sono svolte avanti la Pretura del Lavoro di Torino le prime
udienze delle cause promosse da alcuni lavoratori che non ci stanno ad essere
ceduti come "beni aziendali" e che chiedono il riconoscimento del diritto a
dissentire rispetto ad una decisione che peserà in modo radicale sul
loro futuro lavorativo. L'appuntamento è per tutti al 28.9.98, giorno in
cui ben tre Pretori del Lavoro saranno chiamati a pronunciarsi sulla questione.
Nubi fosche, intanto, si addensano sul settore auto, dopo la fine degli
incentivi alla rottamazione, ed i vertici Fiat hanno già preannunciato
un netto calo della produzione per la primavera del 1999: che ne sarà
dei lavoratori ceduti ad una ditta che con Fiat Auto sarà legata con un
contratto di appalto di servizi i cui contenuti sono a tutti sconosciuti?
Cresce quindi il malumore ed il nervosismo in vista della fine del mese di
settembre. Il Sindacato di Base a Rivalta e il S.In.Cobas a Mirafiori sono
stati in questi mesi costantemente al fianco dei lavoratori destinati alla
cessione, raccogliendo diverse centinaia di firme di "dissenzienti" e
predisponendo i ricorsi al Pretore del Lavoro. Il S.In.Cobas ha anche
costretto, attraverso un ricorso per comportamento antisindacale, Fiat Auto a
partecipare ad un incontro avente ad oggetto la terziarizzazione, così
come era avvenuto per i confederali e previsto dalla legge. Per i prossimi
giorni e fino alle udienze del 28.9.98 si preannunciano iniziative sia a
Rivalta che a Mirafiori per tener viva l'attenzione su una vicenda che
direttamente o indirettamente interessa tutti coloro che oggi in Fiat Auto ci
lavorano, ma domani... chissà.
Simone Bisacca
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