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Da "Umanità Nova" n. 29 del 4/10/98

Semira Adamu Ë morta

Semira Adamu è morta martedì sera.

Semira Adamu ha smesso di vivere questo martedì sera alle 21 circa. Era in coma profondo da 11 ore in seguito ad una emorragia cerebrale dovuta al sesto tentativo dei gendarmi di espellerla....

La sua morte pone un buon numero di problemi...

Prima dell'imbarco sull'aereo: cosa è successo dal momento i cui lei è stata prelevata dal centro 127 bis al momento in cui è stata trasferita a bordodell'aereoplano: ha ricevuto dei colpi, delle minacce....?

E' stata (come qualche volta succede) obbligata ad ingerire dei medicinali? E questi avevano delle controindicazioni nel suo caso?

Al gruppo dei piloti: da quando Semira ci ha spiegato le minacce che pesavano su di lei (lunedì 21.9) noi abbiamo immediatamente mandato un fax al pilota del volo per Lome. Questo fax gli spiegava la violenza che sarebbe potuta succedere sul suo volo e gli chiedeva di non imbarcare Semira. Cosa è successo a questo fax? E' stato trasmesso al pilota? E' stato intercettato da un superiore? In caso contrario perché non è stato preso in considerazione?

A bordo dell'aereoplano: cosa è realmente successo a bordo dell'aereoplano?

Semira godeva di eccellente salute ed era abbastanza "forte moralmente" per resistere alla sua espulsione. La Procura ha confermato l'uso di un cuscino, ma cosa è realmente successo sull'aereoplano? Un arresto cardiaco ed un'emorragia cerebrale non capitano a 20 anni per cause naturali senza essere stati provocati....Quanto al video filmato dai gendarmi non ci convince. Il cameramen ha potuto filmare quello che voleva. La soggettività di una banda video non ci sembra in nessun caso soddisfacente. Notiamo anche la contraddizione flagrante tra la dichiarazione del portavoce del sostituto procuratore del re che dice in sostanza: " La procedura normale nell'aereoplano è di piazzare un cuscino per stordire(....) Si fa questo ogni volta ed il presidente della Sabena decide di ripetere (...) io posso assicurarvi che il nostro personale di sicurezza rispetta scrupolosamente le leggi in materie di diritti dell'uomo (...) ogni forma di resistenza deve essere condannata".

Perché il pilota ha accettato di imbarcare una persona ammanettata, quando le regole in materia di sicurezza in un aereoplano lo proibiscono ?

All'ospedale: molti fatti inquietanti sono accaduti all'ospedale. Perché i medici hanno voluto assolutamente che ci fosse la testimonianza di qualcuno che avendo visto Semira assicurasse che lei non aveva subito violenze?

Un esame visivo del corpo non permette formalmente di chiarire gli elementi che spiegherebbero l'arresto cardiaco e l'emorragia interna. Perché i medici nella loro conferenza stampa hanno lungamente insistito sulla normalità di un arresto cardiaco e di una emorragia interna su una persona di 20 anni? Perché non hanno assolutamente segnalato le tracce di manette sui suoi polsi? Perché una così decisa preoccupazione di far credere ad un incidente ancor prima che i risultati degli esami siano conosciuti? Perché una tale preoccupazione sia di fronte ad un'autopsia, sia di fronte alla possibilità di una controperizia? A tutte queste domande noi vogliamo una risposta. E per questo è necessario che il caso non sia insabbiato a vantaggio di una versione che copra le violenze dei gendarmi a bordo dell'aereoplano nei confronti di Semira.

Vogliamo sapere tutto di questa espulsione che si è conclusa con il coma e con la morte.

E' per questo che ci teniamo a raccogliere le testimonianze dei passeggeri, che vogliamo una controperizia ed una autopsia indipendente, e questo per fare luce su quanto è successo.

Noi siamo qui non di fronte ad un caso eccezionale, ma di fronte ad una vergognosa pratica quotidiana che, nel caso di Semira, si rileva essere una conseguenza delle minacce che le sono state rivolte sin dall'inizio del suo arrivo in Belgio. Questo significa quindi un processo dove sarà permesso ai colpevoli di questo assassinio di essere giudicati, ad ogni livello di responsabilità. I responsabili vanno per noi cercati nella linea di comando degli esecutori (i poliziotti), tra quelli che hanno collaborato (la Sabena), e soprattutto tra quelli che hanno deciso (il ministro dell'Interno e l'Ufficio Stranieri) questa politica del terrore. La fine tragica di Semira dovrebbe eliminare tutti i dubbi che qualcuno poteva ancora avere sulla inumanità della politica dell'espulsioni. Noi chiediamo quindi le dimissioni immediate del ministro degli Interni (Luis Tobbach) e del direttore dell'Ufficio Stranierei (Schewebach)

Collettivo contro le espulsioni
2 - 4 Avenue de la Porte de Hal
1060 - Bruxelles

Comunicato dei Colletivi Dei Sans Papier dell'ile de France

Quando lo stato uccide

E' con stupore che abbiamo saputo oggi della morte di Semira Adamu, nigeriana, a causa del trattamento inflittole dai poliziotti belgi incaricati di espellerla. Aveva 20 anni, ed aveva richiesto asilo in Belgio per CRAINTE di essere vittima di pratiche primitive del suo paese (matrimonio forzato). Dopo aver respinto la sua domanda l'amministrazione belga ha tentato per 6 volte di espellerla. Semira Adamu morta vittima di questo accanimento insensato e criminale. E' inaccettabile! Una giovane di 20 anni, tormentata, terrorizzata, perseguitata dalla polizia belga, fino alla sua morte. Quello che è successo in Belgio potrebbe succedere in ogni istante in Francia, in Germania, ed in tutti i paesi della Fortezza Europa dove le leggi repressive anti-immigrati stanno per essere armonizzate, dove delle pratiche inqualificabili diventano normali. Degli uomini, delle donne, dei bambini sono tormentati, braccati, come delle bestie, espulsi, in una indifferenza quasi generale. Dovremo aspettare che ci siano decine di morti per reagire? In Francia per il caso del San Papier dello Sri Lanka, orto nel 1991, a seguito ad una espulsione troppo "muscolosa" sono ancora in corso le indagini. Se si può arrivare oggi al fatto che una straniera sia assassinata in quelle condizioni è anche per le numerosi angherie collettive commesse quotidianamente dai poliziotti nei commissariati, nei centri di raccolta, nelle zone di transito e anche negli aereoporti. Con il pretesto di applicare una politica di fermezza, di chiusura delle frontiere, tutti gli abusi sono permessi alla polizia ed alle amministrazioni.

Noi protestiamo con l'ultima energia contro queste politiche che non possono che generare ed incoraggiare delle pratiche barbare. Noi denunciamo nello stesso tempo le compagnie aeree che si rendono complici di queste politiche accettando di trasportare in quelle condizioni i san papiers espulsi.

La politica di chiusura delle frontiere è incopatibile con il rispetto dei diritti dell'essere umano. Reagiamo tutti insieme prima che sia troppo tardi.

Collettivo dei San Papiers della Val de Marne



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