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Da "Umanità Nova" n. 29 del 4/10/98

Ricordo

A soli 47 anni ci ha improvvisamente lasciati Domenico Rizzi (Rocky). Quanti lo hanno conosciuto lo ricorderanno sempre come una persona buona, mite e disponibile. Pur non avendo mai fatto militanza nel movimento anarchico era vicino alle idee libertarie sia come pensiero che come modo di vivere. Amava passare lunghi periodi in solitudine nella casa lasciatagli dai nonni tra i boschi dell'Appennino nei pressi di Ostia Parmense. In questo luogo di pace e tranquillità si dedicava nel tempo libero alle sue attività preferite: la musica, la lettura, la pittura e la raccolta dei funghi (era infatti un abile fungaiolo). Da sempre lettore della stampa e della pubblicistica anarchica di cui contribuiva al sostegno quando le condizioni economiche glielo permettevano. Dopo un'infanzia difficile e un'età adulta altrettanto dura era riuscito ad avere un lavoro stabile come muratore in un'impresa edile di Carrara, città in cui ha vissuto diversi anni insieme alla madre. Da qualche anno si era trasferito a Ostia di Borgotaro nella casa lasciatagli dal nonno. Era riuscito a ristrutturarla contando solo sul suo lavoro e sulla sua esperienza di muratore. Particolarmente colpiti dalla morte di Rocky il compagno Fausto Saglia a lui legato da un'amicizia più che ventennale e tutti quelli che, come il sottoscritto, avevano dato vita nei primi anni ottanta ad un gruppo anarchico attivo nella zona di Borgotaro e dintorni.

Roberto Pavio



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