![]() Da "Umanità Nova" n. 31 del 18/10/98 Lettera ad un leghista qualunquePoiché, a differenza di altri, il tuo voto non ci interessa dato che gli anarchici sono astensionisti, ti diciamo subito che non ci sei mai stato simpatico. Ti conosciamo da vicino, poiché lavoriamo assieme o frequentiamo lo stesso bar, e di quello che vai dicendo non condividiamo quasi niente; se qualche volta una tua qualche considerazione poteva anche trovarci d'accordo, subito erano le conclusioni che ne traevi a vederci su sponde opposte. Per questo, di fronte al tuo attuale sbandamento politico, saremmo tentati di commentare: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso"; ma siccome noi, a tua differenza, conserviamo ancora un po' di fiducia nell'individuo e nelle sue capacità di autodeterminazione, vogliamo provare a darti una mano ad aprire gli occhi su quello che era una lega autonomista e che oggi è diventato un partito politico come tutti gli altri, e forse anche peggio, dato che come ti stai accorgendo anche da solo "la Padania" non scrive sempre la verità, proprio come ogni altro giornale di partito. Poi tu sarai libero di scegliere tra Bossi e Comencini, tra impiccarti o alzare le spalle, tra continuare a fare politica oppure subirla pensando ai fatti tuoi, ormai convinto che non cambierà mai niente; a noi questo interessa relativamente. Tanto per essere chiari, ti diciamo subito che la nostra istintiva antipatia nei tuoi confronti è causata dalla tua paura per tutto quello che appare "diverso" e, soprattutto, per i tuoi pregiudizi razzisti; noi, al contrario, siamo convinti che lo scambio tra le culture e la società multietnica oltre ad essere ormai un dato di fatto siano una cosa largamente positiva; ma lasciamo perdere questa questione, almeno per un momento vogliamo credere alla tua buona fede quando sostieni di non essere razzista. Dunque, come molti per anni avevano votato DC, PSI e anche PCI, anche tu ti eri inizialmente avvicinato alla Lega pensando che questa fosse un movimento dal basso contro la corruzione e il sistema dei partiti e vedendo nel federalismo un'alternativa allo Stato centralista. Niente di più errato e illusorio, dato che la tua protesta è servita solo a produrre un altro partito e altri politici di professione, mentre tu sottoscrivevi per la secessione del Nord e sprecavi il tuo tempo attaccando manifesti, accorrendo alle rituali adunate di Pontida o a Venezia, andando a votare in elezioni più o meno vere, rischiando di essere denunciato per le scritte sui muri. In realtà la Lega, in questi anni, non è mai stata contro il potere, né contro il governo, né contro lo stato; ma è stat soltanto una brutta imitazione del potere, del governo dello stato. Facciamo qualche esempio: la lega sede in Parlamento e si è mantenuta col finanziamento pubblico (dello stato); più volte ha chiesto e ottenuto che le forze dell'ordine (dello stato) difendessero le sue sedi; ha solidarizzato con i torturatori (di stato) in Somalia e con gli affondatori (di stato) del canale d'Otranto; ha chiesto (vedi il sindaco di Montebelluna) l'impiego delle forze armate (di stato) contro la cosiddetta criminalità; ha chiesto ai prefetti (di stato) la precettazione per i lavoratori in sciopero; ha approvato la creazione di lager (di stato) per gli immigrati; ha mandato la polizia (di stato) a chiudere i centri sociali (do you remember Formentini?); ha chiesto al ministro dell'interno (dello stato) di trattare come terroristi due indios zapatisti del Chiapas venuti lo scorso anno in Italia; ecc. Anche sui posti di lavoro la complicità della Lega nello sfruttamento e nel restringimento delle libertà dei lavoratori è sotto gli ochhi di tutti; invece di rafforzare le strutture dell'autorganizzazione sindacale ha dato vita ad un fantomatico Sindacato Padano che dimentica la divisione in classi per prospettare intese e comuni interessi coi padroni del Nord e che non di rado (vedi il caso di Mestre) è solo la copertura di intrallazzi e affari privati. Ci si potrebbe, credimi, scrivere più di un libro sulle connivenze della Lega Nord con la politica di quello stato italiano e di quel potere che dice di avversare in nome della "libertà" e viene da inorridire immaginando cosa sarebbe uno stato padano o veneto: 10 ore di lavoro al giorno, un orizzonte di centri commerciali, uno sbirro ad ogni angolo di strada, pulizia etnica. Questa vocazione allo stato di polizia è peraltro ben evidenziata da quello che stanno facendo la Camicie Verdi, le stesse che hai difeso dalle indagini del giudice Papalia; dov'è finito il loro "sorriso"? Dappertutto garantiscono i commissariamenti, decisi dall'alto, delle sezioni scissioniste venete; chiudono le sedi della Liga; schedano e intimidiscono i dissidenti; proprio come potrebbe fare la peggiore polizia politica fascista o stalinista. E' questa la tanto sbandierata democrazia interna della Lega? Se ci rifletti un attimo, ti rendi conto che dietro le presunte divergenze politiche, l'attuale crisi della Lega è causata dallo scontro tra gruppi di potere, interessi economici e personalismi che niente hanno a che vedere con una prospettiva di liberazione. E non ci sono innocenti: Bossi sta epurando Comencini, esattamente come Comencini aveva epurato Rocchetta; perché questa è la logica autoritaria di ogni partito che vuole il potere e che per tale fine è disposto a giustificare ogni mezzo. Le pseudo divisioni tattiche (allearsi con l'UDR di Cossiga, Buttiglione e Mastella oppure con Forza Italia) sono solo conseguenza di una ben più grave crisi della Lega, impantanata nella contraddizione tra proclamarsi "rivoluzionaria" e l'essere visceralmente conservatrice, come la maggioranza del suo elettorato, tanto da non riuscire ad attuare neppure la tante volte minacciata rivolta fiscale. Ti ricordi, a proposito, il manifesto del tuo partito che prometteva "1997: ultimo anno da schiavi"? sembrava la minaccia di una ribellione ma "la gente purtroppo teme i cambiamenti drastici e di conseguenza eventuali guerre (civili o no, non importa), con il risultato che sa bene di rischiare anche il poco guadagnato onestamente a che lo Stato Italiano ci lascia ancora" (lettera di un leghista come te, su "la Padania del 22 agosto). Gli schiavi, quelli veri, non hanno invece che da perdere le loro catene e somigliano molto agli ultimi albanesi sbarcati nella notte su una costa pattugliata dalla polizia di stato. Decidi tu da che parte stare. Un federalista anarchico
|
Redazione: fat@inrete.it
Web: uenne@ecn.org