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Da "Umanità Nova" n. 31 del 18/10/98

inform@zione (lotte sociali e altro)

Napoli e Roma - Precari, disoccupati, LSU in piazza

Il 9 ottobre a Napoli di nuovo in piazza i lavoratori socialmente utili - ben presto divenuti "inutili" - che hanno cercato di raggiungere la sede del governo locale, fermati da polizia e carabinieri.
Anche a Salerno 5000 disoccupati o variamente occupati nel mondo del precariato più o meno assistito sono scesi in piazza.
Il 10 ottobre a Roma si è tenuta una manifestazione di disoccupati, precari e LSU laziali e campani, organizzati dal sindacalismo di base.
Gli LSU non hanno copertura previdenziale, né riconoscimento di malattia e infortunio, che sono a loro carico individuale, ma sulle 800mila lire di retribuzione mensile devono pagare l'Irpef.

Lugano: protesta davanti al Municipio contro il sindaco - padrone

Lunedì 5 ottobre attorno alle 20.00 una novantina di militanti del Csoa il Molino si sono riuniti "a sorpresa"davanti alla sede del Municipio di Lugano per condannare la pericolosa deriva anti-democratica che caratterizza l'operato della compagine municipale capeggiata dal sindaco - padrone Giorgio Giudici. Quest'ultimo proprio in quei giorni festeggiava 20 anni da municipale dei quali 14 in veste di Super - Sindaco.
Durante il presidio é stato letto e distribuito ai membri del consiglio comunale cittadino un comunicato in cui tra l'altro si dice: "Lo scopo di questa azione é sensibilizzare l'opinione pubblica sul graduale impoverimento di democrazia reale applicata che si può constatare anche nella nostra semplice realtà della città di Lugano. Da tempo, si osserva un progressivo e pericoloso trasferimento di potere dal Consiglio Comunale al Municipio.
Anzi, più che al Municipio, al ruolo assunto dal SuperSindaco Giorgio Giudici, colui che decide tutto e non accetta noiose perdite di tempo in discussioni con chi non la pensa come lui: questa "democrazia" non può che farci rabbrividire. Riportiamo alcuni esempi di questo modo di agire:
- i vari sorpassi di gestione sui quali Il Consiglio Comunale non è stato nemmeno consultato, se non a cose fatte.
- l'abbattimento dei secolari platani di Pza. Castello con la prospettata costruzione di un autosilo , fregandosene deliberatamente del piano regolatore, arrivando a dichiarare "non me ne importa un fico secco" la dicono lunga sul concetto di democrazia e rispetto delle minoranze del sindaco Giorgio Giudici.
- chiusura serale del parco del Tassino, del Ciani e del S.Michele. ( mediante la posa di reti metalliche)
- la gestione dell'università in cui il sindaco illustra le modalità di funzionamento con frasi del tipo "agiremo come un consiglio d'amministrazione privato..."
- la risposta al problema della "scena aperta" della droga a Lugano è stata relegata ad un servizio privato (Securitas) finanziato da una banca (Credit Suisse). Questo servizio consiste nella presenza intimidatoria di spilungoni in divisa, con baschetto e manganello che ha solo lo scopo di scoraggiare la presenza dei marginali, effettuando arbitrarie perquisizioni, umilianti ed illegali.
Questa soluzione è stata definita da G.Giudici "un ottimo esempio di collaborazione tra privato ed ente pubblico".
- di recente il Municipio é stato condannato dal Consiglio di stato per essersi arrogato il diritto di nominare i rappresentanti del Comune nei consigli d'amministrazione di enti privati(vedi Kursaal Casinò SA, ecc.), compito che invece spetta al Consiglio Comunale.
- la privatizzazione delle Aziende Comunali dei Trasporti (ACT) sembra procedere sullo stesso binario. Nessuno ha ancora deciso in che forma privatizzare l'ACT, né tantomeno se gli stabili siano compresi o meno nel piano. Eppure Giudici ha offerto il deposito ACT al Consiglio di Stato quale sede per il Centro Sociale, per poi ritirarla tre mesi dopo, adducendo che lo stabile sarebbe stato privatizzato.
- l'individuazione della sede definitiva del Centro Sociale è un esempio di come l'opposizione ostinata del sindaco abbia portato il dibattito ad una impasse insensata e pericolosa.
Sia il precedente presidente del Consiglio Comunale (Mariotta, ppd) che l'attuale presidente Cansani (pst) hanno dimostrato una disponibilità al dialogo da parte del legislativo anzichè un ottuso atteggiamento di chiusura dell'esecutivo."
L'"iniziativa" si é svolta nella calma. Il Molino Express diffondeva musica militante mentre venivano proiettate immagini macabre (teschi ecc) sulla facciata dell'edificio.
Particolare curioso: proprio mentre sulla facciata spiccava un teschio, il sindaco - padrone, ( alcuni lo chiamano, forse esagerando un po', il Pinochet del Lago Ceresio) da dietro le vetrate di palazzo sbirciava, creando un inquietante quanto intrigante "binomio". Sono state accese una dozzina di torce che però ,ahnoi, hanno creato ulteriore "nebbia" davanti ad un palazzo nel quale le cose sono già "poco chiare"

Torino: nati per l'espianto

Un'altra bambina anencefalica é nata ed é stata tenuta in vita solo per la remota possibilità di donarne gli organi.
Riportiamo alcuni brani dei comunicati pervenutici da AED Femminismo e dalla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente sull'argomento.
La stampa nazionale di regime ha censurato l'informazione fino al 5deg. giorno dalla nascita, con atto pianificato, per impedire che l'indignazione popolare esplodesse come per Gabriele, e fermasse l'atto criminale....
...Nessuno, ma proprio nessuno, di questi neonati anencefalici (privi di parte di cervello) può sopravvivere più di qualche ora o qualche giorno. Col parto naturale per lo più nascono morti.
Ma la mamma di Angela é stata sottoposta a parto cesareo...solo per non danneggiare gli organi che i medici intendevano usare per il trapianto.
...preti e chirurghi sono in perfetta sintonia contro la donna: i preti le proibiscono l'aborto terapeutico ma la offrono ai chirurghi... che la seviziano e le uccidono il figlio...
Angela è morta un paio di giorni dopo il parto e quindi l'espianto degli organi non è stato possibile.

Ferrovie: 72 licenziamenti alla Wagon Lits

A seguito della riduzione da parte della società F.S SpA di carrozze W.L. (Wagons-Lits) in composizione ai treni e di una contemporanea riorganizzazione - eliminazione dei servizi generali, come settore di diretto impegno della Società, la Wagons-Lits Italia, 723 lavoratori della compagnia letti sono stati posti in mobilità, che è l'anticamera del licenziamento. Questi 72 e sei pensionamenti riducono di 78 gli occupati nel settore.
In realtà niente di nuovo: da una parte la società F.S. che da anni riorganizza (si fa per dire) non sulla base del miglioramento del servizio ai viaggiatori, ma su quella dei tagli indiscriminati, dall'altra una società la Wagons-Lits Italia, che già da tre anni ha ridotto il personale con uno scorporo societario e che oggi non ha dubbi sul far pagare le scelte dell'appaltante ma anche i suoi errori ai lavoratori.
Un altro pezzo del pesante quadro lavorativo nei trasporti è l'utilizzo di appalti in maniera generalizzata ed al massimo ribasso , per cui la Wagons-Lits ha licenziato il personale dei "Servizi generali" per farlo sostituire da quello di una ditta d'appalto.
I lavoratori W.L. hanno scioperato il 6 ottobre a livello nazionale, e faranno altre iniziative nei prossimi giorni: i dipendenti di Milano sono riusciti a farsi reintegrare con una sentenza del pretore. (da un comunicato dell'FLTU - CUB)

Milano: corteo dei lavoratori delle municipalizzate

Il 9 ottobre oltre 2000 lavoratori, dipendenti delle municipalizzate del Comune di Milano, hanno sfilato in corteo per le vie del centro, rispondendo all'appello dei sindacati di base.
Vivaci gli slogan contro il sindaco e contro il presidente dell'Assolombarda Benedini, che è ormai il nuovo padrone della città e arriva a dichiarare che "licenzierà a pedate i nuovi dirigenti se non saranno all'altezza del compito loro assegnato".
Lo sciopero ha visto una partecipazione molto alta e in alcune situazioni vi è stata l'adesione di oltre la metà dei dipendenti.
Questo sciopero è la prima risposta di un movimento di lotta che si articolerà nei prossimi giorni in una serie di iniziative, sia nelle singole aziende sia a livello generale.
I lavoratori hanno detto no alle privatizzazioni annunciate dal sindaco Albertini (che, con la consueta arroganza, si è rifiutato di ricevere una delegazione di manifestanti) a vantaggio degli industriali e dei poteri forti che ne sono i mandanti. (da un comunicato della CUB)



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