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Da "Umanità Nova" n. 32 del 25/10/98

Il miracolo della moltiplicazione dei soldi
Il rischio 2000 non è solo nei computer

Il 2000 non sarà il primo anno del nuovo millennio, ma l'ultimo di questo. L'anno zero, infatti non è mai esistito; secondo la datazione tradizionale cattolica si passava dall'anno 1 a.c. all'anno 1 d.c.. Questo per un motivo stupidissimo: lo zero non era ancora stato scoperto dai cattolici. Fu importato nella parte di pianeta da loro controllata solo nel 1202 (Leonardo Fibonacci "Liber abbaci"). Fino a quel momento si seguitavano ad utilizzare i numeri romani, dove lo zero non esiste. Lo utilizzavano, invece, da molti secoli, gli infedeli arabi, insieme al sistema numerico che ancora oggi impieghiamo basato sulle cifre (che proprio per questo si chiamano numeri arabi). Tanto per fare sfoggio di cultura aggiungiamo anche che la parola "cifra" deriva dal nome arabo dello zero (sifr), che di quel sistema numerico era l'elemento più significativo.

Secondo il Papa, invece, il 2000 è l'inizio del terzo millennio, su questo ha fatto l'enciclica "Tertio millennio adveniente" dove invita, per questo motivo, i pellegrini a venire a Roma per il giubileo.

D'altro canto dovete capirlo, povero Papa, visto che ci sono notizie certe ed accettate anche dalla chiesa, sulla morte di Erode nel 4 a.c. (secondo la datazione convenzionale), non poteva certo dire che il 2000 era il duemillesimo compleanno del suo gesù cristo.

Né, del resto, ci si può aspettare molta coerenza da chi adora e riconosce come sacri contemporaneamente 5 corpi, 6 teste e 17 braccia di Sant'Andrea; 2 corpi, 8 teste e 6 braccia di Sant'Anna; 18 corpi di S. Paolo; 1 corpo, 5 teste e 8 braccia di San Biagio; 11 teste di Sant'Erasmo; 1 corpo, 5 teste e 16 braccia di S. Stefano; 26 teste di Santa Giuliana; 3 corpi, 7 braccia e 7 gambe di Sant'Ignazio (che fu santificato perché sbranato dai leoni).

Chi fosse interessato a saperne di più sulle "sacre reliquie" i dati sono, insieme ad altre cose interessanti, nel libro "Le imposture del prete" di Alete Dal Canto, Edizioni La Fiaccola, da cui li ho copiati.

E' molto facile ridere di questi svarioni fatti dalla chiesa e dai preti, il problema è che poi pretendono di imporci le loro convinzioni e le loro assurde usanze.

Questo è ciò che stanno facendo con il giubileo del 2000. Trovano in questo un indispensabile aiuto dallo stato italiano, che ha deciso che saremo tutti noi, con le tasse, a finanziare questo happening clericale di fine millennio.

Siccome siamo in Italia ed i politicastri nostrani sono anche dei ladri, non si sono limitati ad imporci di finanziare chi vuole vietare la contraccezione, la libertà sessuale, l'aborto, le convivenze, l'emancipazione femminile, ma si sono anche dati gli strumenti che gli consentono di dare prebende, mazzette e guarentigie a chiunque loro volessero.

Per finanziare il Giubileo hanno così costituito una società per azioni a cui hanno conferito in dote 6.000 miliardi di fondi pubblici, spendibili liberamente dagli amministratori senza alcun tipo di vincolo, senza neanche l'obbligo di fare una gara d'appalto per assegnare un lavoro.

La cosa paradossale è che l'agenzia era nata con questa forma (tirandosi dietro gli strali dell'Unione Europea che vieta il finanziamento di un'azienda privata con fondi pubblici) per fare in tempi rapidi la metro "C" a Roma. All'epoca si disse: "Se vogliamo evitare l'immobilismo, che deriva dalla paura degli amministratori di essere inquisiti come pubblici ufficiali, rendiamoli amministratori privati, che non corrono questi rischi.". La metro "C" non si far^ e i 1500 miliardi per questa stanziati sono andati ad ingrossare il malloppo dei 3500 miliardi destinati a Roma e spendibili liberamente dagli amministratori (cos" come fa Agnelli con i soldi della FIAT, l'unica differenza _ che questi fondi sono pubblici).

Formalmente la legge che conferisce i fondi stabilisce delle voci di spesa, ma queste sono assolutamente aleatorie. Non si farà nessuna delle "grandi opere" previste inizialmente ed è stata decisa dall'Agenzia una utilizzazione del tutto diversa dei fondi.

I proprietari delle azioni della Agenzia per il Giubileo S.p.A. sono il Comune di Roma (proprietario del 35% delle azioni), la Cassa Depositi e Prestiti (23,6%) che vuol dire il Ministero del Tesoro, la Regione Lazio (21,4%), la Provincia e la Camera di Commercio di Roma (7,2% a testa), il Comune di Napoli (3,5%) e quello di Firenze (2,1%).

Il presidente è il signor Luigi Zanda, già barone dell'Istituto di ragioneria ad Economia e commercio di Roma, ex democristiano. Tanto per confermare che lui con i soldi poteva farci quello che voleva, uno dei sui primi atti è stato lo stabilire il proprio stipendio: prende 300 milioni l'anno come presidente dell'agenzia e 200 milioni come amministratore delegato, carica da lui stesso inventata ed autoattribuitasi.

Non è che i dipendenti, scelti per chiamata diretta (quando si dice la divina provvidenza) e che dubito perderanno il posto di lavoro nel 2001, se la passino tanto male. Nel 1996, anno di avvio dell'agenzia, le 9 persone in pianta organica (2 quadri, 6 impiegati e un operaio) sono costate, solo di stipendi, un miliardo. Nel 1997 i dipendenti sono diventati 46 (tra cui 7 dirigenti) e il monte stipendi è salito solo a 2 miliardi e mezzo, visto che alcuni di questi sono stati pagati dal Comune di Roma.

Comunque, dato che, per il funzionamento della sola Agenzia sono stati stanziati 32 miliardi credo che ci saranno molti altri parenti, amici, amanti e clienti da far baciare dalla divina provvidenza.

Anche la sede scelta a Piazza Adriana 12, nelle vicinanze di S. Pietro, di proprietà dell'immobiliare vaticana, dimostra la liberalità dell'uso dei fondi: sono stati spesi 500 milioni per ristrutturare il palazzo e vengono pagati 800 milioni l'anno d'affitto. Peccato che il Comune di Roma, per pagare il proprio pacchetto azionario, abbia conferito all'Agenzia un palazzo, a via Guido Baccelli 10, attualmente sfitto ed inutilizzato.

L'oculatezza contabile di Zanda si vede anche dalla gestione finanziaria dei fondi: nel 1996 sul conto corrente dell'agenzia erano depositati 2 miliardi e mezzo che hanno fruttato 226 milioni di interessi; nel 1997 la cifra depositata è salita a 7 miliardi e 400 milioni, gli interessi sono scesi a 221 milioni.

Questo della sottostima degli interessi è uno dei metodi classici con cui gli amministratori pubblici creano fondi neri. Se c'è uno stanziamento di un miliardo, il controllo si fa solo sul fatto che quel miliardo sia effettivamente stato speso, mai (o quasi) sugli interessi che ha fruttato tra quando è entrato e quando è uscito. E' possibile che questo sia uno di questi casi.

D'altro canto non avrebbero neanche bisogno di violare qualche regola se volessero pagare qualcuno (loro stessi compresi), la legge di conferimento dei fondi assegna 80 miliardi alla "Valorizzazione risorse umane coinvolte". Questo gli consente di dare incrementi di stipendio, regali, tangenti a chiunque vorranno.

Ad un misterioso "Modello di supporto alle decisioni per la preparazione e gestione del Giubileo", da loro gestito vanno 6 miliardi. Non sono riuscito a trovare un'informazione su cos'è questa voce di spesa. Alla fine mi sono intestardito a cercare di capire cosa fosse anche solo per pura curiosità. Non crediate, sempliciotti, che sia il sistema informatico dell'agenzia cui vanno, da un'altra voce di spesa, 10 miliardi (tra l'altro, pensate che i dipendenti sono 46 e capirete quanto costa il computer di ognuno di loro). Insomma, la spiegazione più verosimile che ho trovato è che abbiano regalato questi soldi ad una società di consulenza che li aiuta a prendere le decisioni.

Non voglio annoiarvi con una disamina di tutte le palesi ruberie di cui si renderà responsabile l'Agenzia, voglio solo invitarvi a riflettere su due cose: la prima è il gigantesco potere clientelare che questi signori sono riusciti a costruire e che gli consente di assegnare appalti, commesse, studi di fattibilità, ricerche, previsioni e consulenze a chiunque vorranno. In questa ragnatela si sono invischiati tutti i partiti, molte associazioni ed ora anche alcuni centri sociali, speranzosi di ottenere qualche briciola della torta.

La seconda cosa è che, anche se fosse tutto pulito, anche se non vi fossero emergenze e necessità che suggerirebbero un diverso utilizzo dei fondi, è comunque assurdo che, per una cerimonia privata (tale è il giubileo dei cattolici) debba pagare il biglietto non chi ci va, ma chi è contrario.

Alcuni laici, richiamandosi alle argomentazioni che citavo all'inizio e considerando che un anno vale l'altro, suggeriscono di allungare il giubileo fino al 2002 per diminuire l'impatto dei pellegrini su Roma. Noi proponiamo, per lo stesso motivo, di concentrarlo: facciamo venire tutti i 20 milioni di pellegrini a Roma il pomeriggio di ferragosto del 2000. Ovviamente i fondi spendiamoli per pagare le vacanze a tutti i cittadini romani (e che siamo pellegrini noi?).

Francesco Fricche



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