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Da "Umanità Nova" n. 32 del 25/10/98

Fiera: per costruire la rete
Autogestione e questione rurale

Nel corso della quinta fiera dell'autogestione si sono articolati diversi gruppi di lavoro, tra cui quello intorno "all'autogestione in ambiti rurali". La scelta del termine rurale è data dalla crescita di consapevolezza che il senso del nostro agire, all'interno di agrosistemi, piccoli centri, realtà selvatiche non è circoscritto in un'attività formale (agricoltori, artigiani, artisti, intellettuali, allevatori...), praticandone da subito più di una, e non è riducibile a meri criteri produttivi.

I lavori di questo tavolo sono iniziati, dopo i saluti, le presentazioni e le informazioni sulle cose recenti avvenute nelle diverse situazioni, dai punti affrontati nel corso della fiera interregionale delle autoproduzioni, tenutasi a Roma alla fine del maggio scorso. Fiera a cui avevano partecipato molte realtà tra quelle presenti a S.Martino in Rio.

Questi punti riguardano le problematiche delle singole situazioni autogestionarie, come lo scambio di eccedenze; formazioni professionali e saperi; proprietà della terra, occupazioni, affitto, usi civici; lo scambio del tempo per le attività; l'organizzazione del lavoro; la necessità di infrastrutture per la progettazione, il collegamento, la comunicazione...

Si sono viste le risposte che le singole situazioni stanno dando a tutto ciò, capendone i criteri ecologici e sociali. Alcune tra le risposte comprendono gruppi d'acquisto e spacci autogestiti, accoglienza, scambio delle sementi, dei saperi, dei prodotti artigianali, ecoturismo, il rapporto con le situazioni metropolitane.

Abbiamo affrontato, inoltre, altri temi già presenti nel dibattito di Roma, quali i nuovi assetti delle comunità montane, le nuove normative sanitarie e fiscali tese a penalizzare l'agricoltura biologica "ufficiale" e certificata.

In questo tavolo, trovando corrispondenze nell'analisi, si è lavorato come vero e proprio coordinamento di agenzie/laboratorio locali, definendo alcuni passaggi concreti a breve e medio periodo.

Per quanto riguarda gli aspetti più interni alle situazioni presenti, di autogestione e dintorni, si è deciso di collaborare alla formazione del catalogo dell'arcipelago autogestionario, come già descritto nell'articolo di UN del 20 settembre '98. Il catalogo è uno strumento essenziale per promuovere la comunicazione e lo scambio di prodotti, di idee, di tempo, di attività, di competenze e quant'altro ritenuto interessante per lo sviluppo delle realtà autogestionarie.

Rispetto ai punti che riguardano i nuovi assetti legislativi si è deciso di acquisire dati e conoscenze, integrandole con un censimento del patrimonio pubblico delle aree rurali dove viviamo (terre demaniali, fabbricati delle comunità montane...), ponendoci l'obiettivo di essere punto di riferimento territoriale per le classi subalterne delle realtà rurali.

Costruire quindi una presenza sociale e culturale in grado di misurarsi con i conflitti, in grado di valutare le risposte che si cominciano a vedere nel mondo contadino. In grado di confrontarsi con le contraddizioni e la normalizzazione che sta passando nell'agricoltura biologica "certificata", in grado di valutare vicinanze e differenze per poter definire percorsi operativi e di alleanze possibili.

Il confronto è poi continuato studiando i collegamenti tra questi aspetti, tra laboratorio per l'autogestione ed intervento sociale, dando un senso più vasto al criterio di agenzia. Anche per questo, abbiamo affiancato al catalogo, il bollettino di informazioni e corrispondenze rurali, visto come raccolta di materiali prodotti da individualità e realtà collettive.

Un bollettino con le sue "settorialità", visto che nasce dalla specificità rurale, che vuole affiancarsi alle altre esperienze di comunicazione autogestita, che vuole allargare l'arcipelago dal rurale al metropolitano...e ritorno.

Bollettino visto come contenitore, in cui il ruolo della redazione è quello di raccogliere materiale delle situazioni, assemblarlo, spedirne copia alle situazioni stesse che lo moltiplicheranno e distribuiranno. Contiene nel suo primo numero, che è appena uscito, una proposta di sferiforma (...non ci piacciono le piatte forme...) del rurale impegnato nei progetti di autogestione.

Altro passaggio individuato è la formazione di un "calendario degli eventi" in cui incontrarci e confrontarci. Anche questo è presente nel bollettino.

In conclusione, questa edizione della fiera ha visto uscire allo scoperto, finalmente, il passaggio concreto dal perché dell'autogestione al come, dando spazio alle realtà locali che, individuando i passaggi concreti dell'autogestione, del federalismo e dell'azione diretta, danno spazio al progetto di liberazione ecosociale, nella ricerca di un agire, collettivo e libertario, tra realtà diverse e distanti geograficamente.

Per quanto riguarda la redazione/assemblaggio dei primi numeri il materiale si può spedire e/o richiedere a: "Acchiappavento" (Anna e Renato), frazione Molinazzo 27040 Montù Beccaria (Pavia); tel/fax 0385 61303.

Enrico Ranieri



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