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Da "Umanità Nova" n. 32 del 25/10/98
Colombia - paramilitari uccidono 11 civili
Il 15 ottobre uno "squadrone della morte" ha assassinato 11 contadini in un
villaggio situato nell'area montuosa di San Pedro nella Sierra Nevada di Santa
Marta (nord del Paese), come segnalavamo su uno degli scorsi numeri di U.N., da
tempo i contadini della zona avevano denunciato alla pubblica opinione la
presenza di queste bande paramilitari.
Notizie dalla Nigeria 13 ottobre 1998
Da una settimana, giovani armati per lo più appartenenti alla
comunità Ijaw hanno occupato alcuni insediamenti per l'estrazione del
petrolio della Shell. Chiedono migliori servizi sociali per la regione del
delta del fiume Niger, denunciano di non ricevere un'equa parte dei guadagni
ricavati dal petrolio.
La scorsa settimana la Royal Dutch Shell ha annunciato che, in seguito ai
sabotaggi e alle occupazioni, sono stati chiusi 15 pozzi. Ciò ha
tagliato la produzione del greggio che è passata da 850.000
barili/giorno a 378.000 barili/giorno.
La produzione totale delle varie compagnie che operano in Nigeria è di
2,3 milioni di barili/giorno e contribuisce per il 95% agli introiti
dell'esportazione.
Giovani dell'etnia Ijaw hanno dichiarato che intensificheranno le loro azioni
contro le compagnie petrolifere e manterranno le occupazioni sino a quando le
loro richieste non verranno soddisfatte.
Con l'attacco alle stazioni estrattive della Shell, nella regione del delta del
fiume Niger, stanno cercando di sfruttare la dipendenza della Nigeria dalle
esportazioni di petrolio per costringere il governo a prendere seriamente in
considerazione la loro situazione. Negli anni `50 con l'apertura dei primi
pozzi si alimentarono le speranze di nuovi posti di lavoro, di strade per
collegare le comunità vicine, di vere case al posto dei tuguri fangosi
ed umidi, della disponibilità della luce elettrica, di scuole ed
ospedali ma, ad oggi, quasi nulla è cambiato.
La Nigeria occupa il sesto posto tra i maggiori produttori di petrolio, fa
parte dell'OPEC, ha permesso al suo governo e alle compagnie multinazionali che
operano sul suo territorio un guadagno di 10 bilioni di dollari.
Nel novembre del `95 l'attenzione mondiale venne catalizzata quando il regime
militare del generale Sani Abacha giustiziò Ken Saro Wiwa, uno dei
più assidui critici del regime. Egli accusava il governo e la Shell di
permettere la devastazione ambientale della regione, ricca di petrolio,
occupata dalla tribù Ogoni, trascurando i bisogni della gente.
Da allora qualcosa è cambiato, la "pressione" e la politicizzazione
della popolazione è aumentata e le compagnie petrolifere sono state
costrette a porre maggior attenzione nelle relazioni con le popolazioni locali.
Ciò non è ritenuto, dalle comunità locali, assolutamente
sufficiente. Le compagnie petrolifere dichiarano che i nigeriani dovrebbero
indirizzare la loro rabbia verso il corrotto sistema di governo che ha permesso
ai diversi dittatori militari, succedutisi nel tempo, di riempirsi le tasche
con i profitti del petrolio.( Peccato che, recentemente, alcune di queste
compagnie abbiano prestato i propri elicotteri per lo spostamento delle truppe
utilizzate per il controllo del territorio.)
In Nigeria, oltre alla Shell, ci sono altre compagnie petrolifere come: Mobil,
Chevron, Elf, Texaco ed Agip. La Shell occupa senza dubbio una posizione
preminente.
Le comunità locali denunciano la situazione evidenziando il timore che
le multinazionali si limitino a sottrarre tutta la ricchezza di queste regioni
prima di abbandonarle.
Di fatto dagli anni `50, epoca in cui si aprivano i primi pozzi, la vita delle
popolazioni locali è cambiata ben poco. La campagna contro le
multinazionali petrolifere continua, ricordando che il prossimo 10 novembre
cadrà l'anniversario dell'esecuzione di Ken Saro Wiwa.
Turchia e lavoro minorile
Il sindacato dei lavoratori turchi ha accusato questa settimana la compagnia
Bermuda Tekstil di aver sfruttato bambini di età inferiore ai 14 anni
per la produzione di abiti destinati alla Boyner's company Bogazici Ready Wear,
compagnia quest'ultima che agisce sotto licenza della Benetton.
Nonostante le leggi turche, che proibiscono il lavoro minorile sotto i 15 anni,
attualmente ci sono circa tre milioni di bambini che vengono quotidianamente
sfruttati dalle aziende del campo tessile e vestiario, nei ristoranti e in
altri piccoli giri d'affari.
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