![]() Da "Umanità Nova" n. 33 del 1/11/98 Pinochet. ZombiLa vicenda dell'ex generale in capo Augusto Pinochet, arrestato in una clinica a Londra su richiesta di un magistrato spagnolo, ha ridato vita alla vicenda politica che negli anni settanta ha insanguinato l'America Latina. Si iniziò alla fine degli anni sessanta con il Brasile e l'Uruguay, si proseguì con il golpe cileno, fino ai massacri su larga scala dei generali argentini, per non sottacere le malefatte omicide di Banzer (boliviano) e Stroessner (paraguaiano). Tutto un continente devastato dalla violenza conservatrice e fascista animata e foraggiata dagli Stati Uniti d'America che vedevano nel sorgere di governi "aperti" ai problemi della popolazione una minaccia agli equilibri colonialisti fin lì perseguiti. La vicenda dei desaparecidos, delle madres, lo sdegno suscitato allora, nella sinistra italiana e non solo, le convulsioni berlingueriane e le estremizzazioni militariste sono parte di una storia scritta con il sangue ed ormai ineluttabile. Si pensava che certi personaggi, pur in tutta la loro astuzia conservatrice, non si cimentassero più in ambito internazionale: gli scarrafoni si trovano bene nella loro pastura anche e soprattutto grazie alle varie "lej de obediencia", indulti ed amnistie che accuratamente emanate hanno cercato di mettere una pietra tombale sul passato e sulle sue atrocità. E in effetti se non fosse stato per il temerario giudice Garzon, noto per aver mandato in galera l'ex ministro degli esteri spagnolo Bario Nuevo per la vicenda dei GAL (gruppi armati per la soppressione fisica dei militanti dell'ETA), nessuno avrebbe mai saputo che il caudillo cileno se ne stava a Londra ossequiato e riverito a curarsi una "banale" ernia del disco. Il clamore suscitato dal suo arresto ha, per certi versi, riproposto una questione che i vari Pinochet, Videla, Viola, Massera, Banzer e carogne simili si trovano ancora a derimere: il perdono di legge non é quindi sufficiente ad azzerare le macabre e brutali responsabilità per i crimini commessi? E i governi occidentali che pure plaudono a tribunali internazionali e cagate simili non é che si ritrovano di fronte alle loro sconce responsabilità da tre scimmiette? E la Margaret Thatcher che rivendica il ruolo dei macellai non crea nessun imbarazzo ai nostri garzoncini? Certo, la volontà popolare era ed é conosciuta, si vorrebbe vedere questa categoria ormai di zombi distrutta dalla luce della libertà in nome della dignità umana che loro non hanno mai avuto; vigliacchi e codardi che di fronte alla loro sconfitta non hanno saputo far di meglio che piagnucolare ai democristiani di turno di perdonarli, pentiti com'erano che la storia li avesse collocati nel suo cesso. Si può star certi che anche in questo caso lo zombi la farà franca, non fosse altro perché l'anagrafe lascia poco spazio a speranze diverse. Certo é che se lo portassero sull'oceano e lo catapultassero come lui ha fatto catapultare gli altri, un minimo di giustizia sarebbe stata fatta, invece si comincia a vedere l'immondo balletto delle diplomazie democratiche che in nome di un perdono concesso per meriti acquisiti stanno già cominciando ad alzare cortine fumogene per perorare la causa del povero vecchietto. Ma si può star tranquilli, domani ricominceranno a sbraitare contro i macellai di oggi, riempendosi la bocca di disgusto, ma come nel passato, ben vigili a fare lucrosi affari. Il popolo, la gente, i poveracci, carne da macello é considerata, buoni solo da sfruttare, decimare, concupire. Ma il loro sport preferito rimane sempre quello di sparare nel mucchio, rapinare, violentare, terrorizzare. E se la democrazia non fosse sufficiente, allora qualche nipotino dell'Augusto lo si troverebbe pronto alla bisogna. Tanto poi c'è sempre il perdono cristiano. S. C.
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