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Da "Umanità Nova" n. 33 del 1/11/98

InformAzione

Reggio Emilia: Plenum dell'AIT
L'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT/IWA) è sbarcata sabato 17 e domenica 18 ottobre a Reggio Emilia, per il suo annuale Plenum, la cui organizzazione spettava questa volta alla sezione italiana l'USI-AIT.
Il Plenum è una riunione che non ha, contrariamente al Congresso, funzione deliberante sugli orientamenti generali dell'Internazionale, ma può sbrigare questioni tecniche, e soprattutto, favorire il dibattito internazionale, dato che tra un congresso e l'altro passano quattro anni.
E' quanto mai importante, data la crescente offensiva che il capitale globalizzato porta ogni giorno di più agli sfruttati su scala internazionale, che l'Internazionale dei Lavoratori sia sempre più viva ed operante.
E la solidarietà internazionalista ed anarcosindacalista è proprio una delle principali attività dell'AIT, il cui segretariato internazionale, solo quest'anno ha devoluto l'equivalente di oltre 25 milioni di lire in aiuto alle lotte delle sezioni AIT più povere, in particolare quelle del terzo mondo e dell'Europa dell'Est.
Soldi che non derivano da nessuna sovvenzione statale, padronale o politica, ma dal denaro di cui i lavoratori aderenti all'AIT si tassano volontariamente per mandare avanti questo percorso solidale e internazionalista, dando una silenziosa e dignitosa lezione ai vertici del sindacalismo statale e burocratico, di cui in Italia abbiamo così ampi e variegati esempi.
Bisogna sottolineare, a questo proposito che l'AIT non è un fenomeno geograficamente circoscritto, perché dopo il congresso di Madrid del 1996 conta sezioni e gruppi di sostenitori ("los amigos de l'AIT), in tutti e cinque i continenti, e precisamente in: Austria, Portogallo, Norvegia, Svizzera, Italia, Bulgaria, Russia, Repubblica ceca, Belgio, Olanda, Canada, Stati Uniti, Colombia, Brasile, Cile, Argentina, Bolivia, Messico, Venezuela, Australia, Giappone, Nigeria. Il segretariato mantiene inoltre contatti con una serie di sindacati africani, asiatici ed europei considerati vicini alla cultura ed alla pratica dell'anarcosindacalismo.
Il tutto senza un solo funzionario stipendiato.
Al Plenum è intervenuto un buon numero di delegati (in relazione al fatto che pochissime sezioni riescono ad inviare delegati a tutte le plenarie, e per lo più spediscono contributi scritti) di Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera, Repubblica ceca, Stati Uniti. Le autorità italiane hanno invece negato all'ultimo momento il visto di ingresso alla delegazione della CRAS russa, dimostrando ancora una volta come l'Europa blindata di Maastricht e di Schengen non ci avvicini, ma ci allontani dalla distruzione di tutti i confini nazionali voluti dagli stati e dai padroni.
Il dibattito interno è stato fittissimo, superando non senza difficoltà le barriere linguistiche. Si è parlato di organizzazione dell'AIT e di lotte internazionali, di aiuti alle sezioni meno abbienti, di nuove adesioni all'AIT, di patrimonio storico, di questioni inerenti l'attività attuale di alcuni ex sindacati dell'AIT.
Il dato più rimarchevole dal punto di vista locale è la riuscita delle iniziative pubbliche organizzate, a margine, dalla Unione provinciale reggiana dell'USI, che hanno anche trovato spazio sulla stampa locale. Venerdì 9 ottobre la presentazione dell'USI ha coinvolto alcuni dei nuovi iscritti che hanno fatto crescere l'Unione locale (presenti nei settori metalmeccanico, alimentare, nelle cooperative sociali e tra i disoccupati e precari), e stanno rapidamente apprendendo la storia e l'attualità dell'anarcosindaclismo.
Venerdì 16 la presentazione dell'AIT ha visto presenti già quasi tutte le delegazioni estere, tanto che, fra locali ed ospiti, nelle sale del CSA Aquarius non si riusciva più ad entrare. Hanno tenuto relazioni introduttive mario verzegnassi per il segretariato internazionale dell'USI, e il segretario dell'AIT Josè Luis Garcia Rua. Per quanto riguarda la partecipazione al dibattito basta dire che si è concluso quasi alle due di notte.
Stracolma era anche la sala del circolo dove il sabato sera è stato offerto agli ospiti un cenone collettivo, rallegrato dai balli e dalla musica del premiato duo Mascia e Remi. Gli ospiti suddetti hanno dimostrato di gradire molto e la gastronomia e l'ambiente.
Ancora una volta il circuito libertario reggiano si è dimostrato all'altezza di un impegno organizzativo oneroso, accogliendo nella migliore delle maniere diverse decine di convenuti fra italiani ed esteri. Questi ultimi hanno espresso la loro soddisfazione domenica notte, alla fine degli interminabili lavori del Plenum, offrendoci in un locale vicino una serie di brindisi che, speriamo siano di buon auspicio per il futuro dell'Internazionale degli sfruttati. (F.F.)

Bologna: gli immigrati manifestano per il diritto alla casa
Sabato 10 ottobre si é svolta a Bologna una manifestazione, promossa dal comitato "Senza Frontiere", a cui hanno partecipato circa 800 persone e che ha visto come protagonisti diverse famiglie di immigrati che hanno occupato, nell'ultimo anno, diversi palazzi in disuso e che hanno subito più volte sgomberi violenti da parte della polizia. La manifestazione si é svolta e conclusa con slogan e cori che esprimevano una reale volontà di riappropriazione di un bisogno mancato più che una superficiale rivendicazione di un diritto negato.
La manifestazione si é conclusa davanti al municipio sede di quell'amministrazione che mentre nello spazio mediatico vuole fungere da vetrina del buon governo ulivista, nello spazio urbano funge da vetrina della politica repressiva del governo trasformando Bologna in teatro di sperimentazione del controllo sociale basato sulla militarizzazione quotidiana dei "punti caldi" (dalla zona universitaria ai caseggiati occupati). Per la giunta bolognese ogni giorno sempre di più la questione sociale é questione di ordine pubblico, in una città dove un immigrato (sia studente fuorisede, sia italiano meridionale, greco, spagnolo o extracomunitario), molte volte sfruttato e sottopagato grazie alle politiche governative (legalizzazione del caporalato, agenzie interinali, lavoro nero) é costretto a pagare un affitto di 800.000 lire per camera più bagno; in una città dove, nell'ultimo hanno, ci sono state un centinaio di denunce (per reati vari contro l'ordine pubblico) nei confronti di compagni dei movimenti antagonisti e anarchici che hanno cercato di spezzare questo clima intimidatorio e criminalizzante creato anche con l'ausilio dei mezzi di "informazione" locali.

(Davide by redb)



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