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Da "Umanità Nova" n. 34 del 8/11/98

InformAzione

Taranto: morte da superlavoro all'Ilva
Aveva lavorato ben 32 ore negli ultimi 2 giorni, Osvaldo Tafuto, operaio rimasto schiacciato da un carroponte all'Ilva di Taranto. E' la quinta vittima all'Ilva nel '98.
Immediatamente è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con picchetti ai cancelli, blocco dell'autostrada Taranto-Bari. Sindacati di base cercano di rispondere anche al clima intimidatorio instaurato da Emilio Riva, fatto di minacce, licenziamenti e reparto confino.

Bergamo: aggressione nazi-fascista fuori dal CSA. Pacì Paciana
Nella notte tra sabato 17 e domenica 18 ottobre alle ore 02.30 circa (dopo la conclusione di un concerto), in via delle Rose a fianco del CSA Pacì Paciana si è verificato un agguato da parte di una quindicina di naziskins, appartenenti ad una organizzazione politica di estrema destra denominata "Forza Nuova" presente soprattutto nella zona dell'Isola (Mapello, Ambivere, Brembate, etc.), all'indirizzo di alcuni frequentatori del centro sociale.
Nel loro comunicato gli esponenti del Centro Sociale scrivono: "Mentre tre giovani si recavano verso le proprie auto parcheggiate, venivano affiancati da due macchine dalle quali uscivano otto giovani che, armati di manici di piccone, aggredivano i tre malcapitati, ferendone uno alla testa - gli verranno poi applicati nove punti di sutura -. Le urla degli aggrediti richiamavano l'attenzione di un gruppo di giovani simpatizzanti del centro sociale che interveniva cercando di disarmare gli aggressori, respingendoli verso le loro auto." Pare che i naziskin abbiano anche lanciato, fortunatamente senza conseguenze, una molotov contro chi era accorso in aiuto agli assaliti.

Le ferrovie uccidono
I risparmi voluti dalle FS in materia di sicurezza sul lavoro costano la vita a 2 operai impegnati a riparare una linea elettrica aerea. Lavoravano per conto di una ditta appaltatrice sulla linea Pontedera-Pisa, ed erano ancora sulle scale quando la corrente elettrica è stata riattivata sulla linea. Un terzo operaio è rimasto ferito.
Secondo Gallori, del Comu, le responsabilità "ricadono su chi commissiona i lavori e non sulle ditte appaltatrici. Ormai per le Ferrovie la sicurezza è un optional, sono venuti meno anche i più elementari requisiti di sicurezza, quali l'installazione dei due cavi per la messa a terra (che salvaguardano chi lavora su impianti elettrici da improvvisi ritorni di tensione). Per questo le Ferrovie hanno già avuto diversi richiami".
Nel settore pubblico, la corsa a perdifiato verso la salvazione del mercato produce un aumento di rischi con conseguenze gravissime. Sia per un aumento dei carichi di lavoro interni, per una pressione a "lavorare in meno e per più tempo e in qualunque condizione", sia appaltando sottocosto a ditte senza nessuna garanzia, che ignorano i più elementari diritti dei lavoratori, mentre l'appaltatore, in questo caso le FS, ignora o finge di ignorare, la condizione in cui presta l'appalto la ditta incaricata.

Dopo la cura Burlando, Cimoli, De Mattè: un "nuovo" incidente ferroviario
Riportiamo alcuni brani di un comunicato dell'FLTU-CUB sull'incidente sulla linea Palermo Milano: "Il 28 ottobre presso Capena, una località ad una trentina di Km da Roma, l'espresso Palermo - Milano "Conca d'oro" è deragliato. Il convoglio è uscito dai binari all'altezza di uno scambio ed ha continuato la sua corsa per una cinquantina di metri, trascinandosi fuori dai binari dieci delle sedici vetture.
Dieci persone sono rimaste ferite, tra le quali quattro operai della ditta di manutenzione che, al momento dell'incidente, si trovavano nel binario attiguo su un carrello che è stato colpito dal locomotore. L'incidente avrebbe potuto avere un bilancio più grave, se il treno non si fosse fermato prima di un cavalcavia.
La causa: uno scambio che si muove da sé, oppure che non regge al passaggio del treno. Da che cosa può dipendere se non da problemi di manutenzione?
Ma ci risulta che Cimoli, qualche mese fa, sotto la pressione dei gravi incidenti ferroviari dei pendolini di Piacenza e di Firenze, abbia autorizzato un finanziamento di alcuni miliardi per risolvere il problema della sicurezza delle ferrovie, fortemente messo in crisi dalle gestioni ferroviarie precedenti.
Evidentemente o questi miliardi erano insufficienti oppure sono stati utilizzati tutti o in parte per altre cose, visto che la sicurezza è sempre la stessa di prima, cioè molto scarsa.
forse la soluzione è un'altra? Noi crediamo che per ristabilire una sicurezza accettabile del servizio ferroviario non è sufficiente finanziare qualche progetto finalizzato, ma si debba cambiare tutto il quadro di fondo della riorganizzazione delle FS, si debba bloccare il processo in corso di liberalizzazione/privatizzazione che ha come capisaldi la diminuzione del personale e della manutenzione, lo spezzatino ferroviario (spezzettamento in innumerevoli aziende della società unica FS), il massiccio utilizzo di appalti e subappalti"

Marina di Massa: le maestre si oppongono alla visita del vescovo
Le maestre della scuola elementare Lalli di Marina di Massa volendo preservare il carattere laico della loro scuola si sono opposte alla pretesa del vescovo Binini di entrarvi per una visita inizialmente definita "pastorale" e poi, di fronte alle resistenze delle insegnanti, trasformata in una non meglio specificata visita "istituzionale". Al momento non è chiaro l'esito finale della vicenda che ha visto sul fronte opposto alcuni genitori e il quotidiano La Nazione di Massa. L'FLSU ha emesso un comunicato nel quale "manifesta la propria solidarietà ai colleghi che hanno ritenuto di criticare la pretesa del vescovo locale di fare della scuola pubblica un luogo di propaganda di parte e, in particolare, di quella parte della società che si pone come nemica della scuola pubblica, della libertà didattica, della laicità della formazione intesa come salvaguardia e sviluppo di un bene comune.
In un momento come l'attuale, di fronte alla pretesa di consistenti settori della gerarchia ecclesiastica di ottenere finanziamenti pubblici gesti come il vostro vanno nella direzione giusta.

Torino: la polizia carica e picchia gli studenti
Sabato 31 ottobre davanti al Provveditorato la polizia ha caricato e picchiato gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione indetta contro la nuova maturità, i finanziamenti alle scuole private e il caro scuola.
Ci sono stati numerosi contusi e alcuni feriti. Due di essi sono stati portatati in ambulanza al pronto soccorso e dopo essere stati medicati sono stati denunciati per violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
La mobilitazione degli studenti torinesi ha visto diverse migliaia di giovani scendere in piazza e, in maggioranza, sfilare nei settori del corteo più radicali e meno disponibili all'opposizione di facciata dell'UDS, un'organizzazione di area governativa certo poco disponibile a dar fastidi al proprio leader Maximo. Il nuovo ministro degli interni e Nicola Izzo, il questore che si affaccia sulla piazza torinese, hanno voluto lanciare un chiaro segnale su come intendono trattare l'opposizione politica in città.
Il finanziamento pubblico alle scuole private è nello zoccolo duro del recente accordo di governo tra D'Alema e Cossiga ed è chiaro che chiunque si opporrà a questa santa alleanza incontrerà sulla propria strada i manganelli di Rosa Russo Jervolino.



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