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Da "Umanità Nova" n. 34 del 8/11/98

Spezzano Albanese: vigilia elettorale
Trasformismi vecchi e nuovi

La grande e partecipata Assemblea Popolare tenutasi all'incirca un anno e mezzo fa con lo scopo di impedire che a Spezzano Albanese venisse costruito un tunnel di decoinbentazione dell'amianto, se da un lato fece comprendere ai cittadini come l'azione diretta paghi dall'altro rappresentò per la politica istituzionale locale un vero e proprio terremoto politico di cui solo oggi, vigilia delle elezioni amministrative, si vedono in maniera chiara le conseguenze. Gli assessori comunali di centrodestra ed il sindaco, che si era sempre detto uomo di sinistra, costretti allora dall'azione popolare a licenziare la ditta di Carpi di Modena, compresero che qualcosa di estremamente nuovo era fiorito in paese: i cittadini, senza distinzioni politiche, non solo avevano dato vita ad una forza popolare unitaria che sfuggiva completamente al controllo istituzionale quanto avevano scatenato all'interno dell'amministrazione comunale una divisione insanabile tra i partigiani della "fabbrica cancerogena" ed i contrari.Anche il gruppo progressista, forza politica di opposizione, subì non di meno, dei profondi mutamenti politici nel proprio interno: il PDS, dopo aver consumato all'interno della propria sezione una spaccatura con la vecchia guardia politica del partito - ex sindaco caduto sotto i colpi della magistratura dietro la controinformazione degli anarchici e dei libertari del luogo - che nella lotta contro il tunnel si era schierato con la sua segreteria, prevalentemente formata da giovani, al fianco del comitato popolare, cominciò sempre più ad aprirsi a tutte le iniziative libertarie confrontandosi pubblicamente con le proposte che la FMB avanzava nel sociale.Il Sindaco e la vecchia guardia del PDS, rappresentata dall'ex sindaco PCI (personaggio, quest'ultimo, che sul finire degli anni '80 aveva costretto l'attuale sindaco, allora assessore all'urbanistica, ad abbandonare l'amministrazione comunale e il PCI) iniziano intanto ad amoreggiare, col triplice intento di scaricare gradualmente nel tempo gli attuali assessori di centrodestra, di annientare la neosegreteria PDS che aveva la sfacciataggine di condividere pubblicamente le azioni delle strutture libertarie presenti in loco, di riappropriarsi insieme del maggiore partito della sinistra: si inaugurava così, in barba a tutte le liti tra famiglie, tra padri e figli e tra fratelli e fratelli della stessa famiglia che nel corso delle ultime tre campagne elettorali amministrative si erano in loco divisi in pro Tursi (ex sindaco) e Pro Bartolomeo (attuale sindaco) un nudo e crudo machiavellismo che lasciava allibita l'intera opinione pubblica.All'interno del Consiglio Comunale si formava intanto il gruppo consiliare del PPI, composto da due consiglieri di maggioranza e da uno dell'opposizione. La nascita del PPI portava a sua volta alla formazione politica dell'Ulivo (PDS, Popolari, parte del SI ed apporto di RC) che affermava pubblicamente di volersi confrontare con tutta la società civile ivi comprese le iniziative libertarie promosse dalla FMB. A tal punto, con le elezioni amministrative ormai alle porte, si scatenava in loco una vera e propria guerra politica tra bande rivali, ora sostenute ed ora mollate dalle rispettive segreterie provinciali e regionali (queste ultime intente semplicemente a scambiarsi le poltrone comunali, ad esempio, se tu mi dai il candidato a sindaco a Spezzano io te lo cedo a Cassano): da un lato la segreteria regionale del PDS tentava di imporre alla segreteria locale del PDS un listone di centrosinistra che doveva vedere uniti parte dell'attuale maggioranza amministrativa (settori del centro e l'attuale sindaco) e parte dell'opposizione (PDS e SI con l'esclusione di RC), dall'altro la segreteria provinciale del PPI che si schierava con l'Ulivo locale, tutta intenta ad avere il candidato a sindaco.Giungiamo così ad oggi 31 ottobre, termine ultimo per la presentazione delle liste, e la guerra si conclude con un colpo di scena che porterà sicuramente Spezzano alla cronaca regionale e forse persino nazionale: si va alle elezioni comunali con la sola lista dell'Ulivo. Gli altri (attuale sindaco, parte del centro, vecchia guardia PDS, parte del SI rappresentata in Consiglio comunale) dopo che si erano liberati, nel corso delle trattative per la composizione della lista, degli attuali assessori comunali di centrodestra, a colpi di furibonde lotte interne di potere che avevano da sfondo l'accaparramento della candidatura a sindaco, non pervenendo ad una decisione unitaria, a due ore dal termine ultimo di presentazione delle liste, l'attuale sindaco e l'ex sindaco concordano di presentare una lista tutta di sinistra, solo che a tal punto occorre riuscire a raccogliere le ottanta firme autenticate utili per la presentazione.Lampo di genio: la vecchia guardia del PDS, si mette a raccogliere le firme nella propria sede (Alternativa Democratica) "trascinando" persino i passanti, per poi portarle in blocco al sindaco per fargliele autenticare: un cittadino sospettoso dopo essere andato a verificare se la raccolta delle firme avveniva alla presenza di un notaio o meno, accertato il fatto si porta dal sindaco per comunicargli che qualora avesse provveduto ad autenticare in blocco le firme lo avrebbe denunciato e di tutto punto denuncia il fatto ai carabinieri che si portano nella sede di Alternativa Democratica e bloccano l'operazione della raccolta firme. Cosicché trascorse le ore 12,00 del 31 ottobre al municipio di Spezzano Albanese risultava depositata una sola lista. Ora affinché le operazioni di voto siano valide occorre che almeno il 50 più uno degli elettori si porti alle urne e che almeno il 50% di questi dia il voto di lista. Paradosso vuole, dunque, che quest'anno a Spezzano Albanese a fare la campagna astensionista e con grande "passione" saranno proprio quelli che l'hanno sempre osteggiata: i settori del centro, la destra e la vetero sinistra stalinista, pronti fra l'altro a seminare calunnie a tutto campo sugli anarchici e sulla FMB per il semplice fatto che nella lista dell'Ulivo hanno trovato posto alcuni cittadini che si sono più volte mobilitati nelle iniziative municipaliste promosse dalla FMB. Le strutture libertarie sono comunque pronte a scendere in campo per controinformare e sensibilizzare l'opinione pubblica sugli avvenimenti che stanno oggi facendo riflettere un'intera collettività: la Federazione Anarchica locale è pronta a mettere a punto i necessari distinguo tra le ragioni dell'astensionismo vero, quello anarchico, e le ragioni dell'astensionismo di comodo e machiavellico di chi è stato vittima delle proprie lotte interne di potere; la Federazione Municipale di Base, dal canto suo sta invece approntando un proprio documento sulle problematiche del lavoro, della disoccupazione, del territorio, per ivi basare la propria battaglia sociale per una reale alternativa comunalista e autogestionaria alla gestione burocratica e verticistica delle amministrazioni comunali di stato.

Red. locale



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