Da "Umanità Nova" n. 34 del 8/11/98
Come è stato segnalato da UN, si è svolto, fra il 28 ed il 30
ottobre, un convegno internazionale del sindacalismo alternativo organizzato
dall'Unicobas. Le informazioni che seguono sono, in gran parte, tratte da
un'intervista a Stefano D'Errico, coordinatore sia dell'ARCA che dell'Unicobas.
Per motivi di spazio saremo costretti a riportare solo alcune delle
dichiarazioni che mi sono state rilasciate e delle impressioni che mi sono
fatte.
Va detto, per correttezza, che sono stato presente solo a una delle sedute del
convegno stesso, quella che si è tenuta sabato pomeriggio, e ho potuto
parlare brevemente solo con alcuni dei delegati non italiani. Erano presenti
tra i trenta ed i quaranta partecipanti, dei quali non pochi stranieri, e la
discussione verteva essenzialmente sulla stesura di alcuni documenti comuni che
certamente verranno fatti circolare quando saranno pronti. Fatto salvo che la
comprensione di una discussione del genere non è facile per chi non
appartiene alle organizzazioni coinvolte e non ha seguito il percorso
precedente, mi è sembrato che ci fosse un discreto impegno nella
definizione dei documenti in oggetto. Delle organizzazioni non italiane mi ha
colpito lo STE (un sindacato degli insegnanti spagnoli) che afferma di avere
una consistenza notevole, di nascere da movimenti di base sviluppatisi anni
addietro in diverse zone della penisola iberica e di avere un impianto
nazionalista di sinistra (in Spagna si indica con questa definizione quello che
in Italia sarebbe definito, credo, autonomismo). Ho avuto anche un'interessante
discussione anche con un compagno del SUD, di orientamento sindacalista
rivoluzionario, ma i comuni interessi per l'insegnamento della filosofia ci
hanno alquanto allontanato dal confronto su temi strettamente sindacali anche
se abbiamo avuto modo di ragionare sul diverso peso che ha in Francia, rispetto
all'Italia, la tradizione del sindacalismo di azione diretta. Su questo
argomento un punto di vista analogo ha espresso un compagno della CNT
parigina.
Ritengo comunque, più utile fare riferimento all'intervista che
segnalavo all'inizio della corrispondenza.
Il convegno di Roma può essere considerato la continuazione di un
precedente convegno che si è tenuto nel 1991 su iniziativa della CGT
spagnola e che aveva visto la presenza di delegazioni della SAC dalla Svezia,
dell'Unicobas e del COMU dall'Italia e di altre organizzazioni.
L'incontro di Barcellona aveva favorito, in particolare, lo sviluppo di
significative relazioni fra organizzazioni di base dei ferrovieri, relazioni
che hanno avuto un discreto peso nello svilupparsi del conflitto sindacale nel
settore dei trasporti.
Se l'incontro di Barcellona del 1991 aveva favorito la mutua conoscenza fra le
organizzazioni partecipanti, negli anni seguenti i rapporti si sono consolidati
e all'incontro di Roma erano presenti, oltre alle organizzazioni già
indicate, la CNT (Parigi) e il SUD (Solidaritè Unitè Democratie)
francesi, lo STE spagnolo e il Sin Cobas.
In particolare i rapporti fra i sindacati presenti al convegno di Roma sono
stati consolidati dal comune impegno nelle rete delle marce europee contro la
disoccupazione e l'esclusione sociale che hanno portato alla manifestazione di
Amsterdam dell'estate 1997.
Stefano D'Errico ha ritenuto importante ricordare che l'incontro di Roma
è stato preceduto da un convegno sulla scuola, al quale hanno
partecipato gran parte delle organizzazioni presenti a Roma, che si è
tenuto a Granada nel luglio 1998, convegno dal quale è sortita un
documento intitolato "Piattaforma europea del sindacalismo alternativo sulla
scuola" nota anche come anche "Piattaforma di Granada". Fra l'altro, il mio
gentile interlocutore ha ritenuto di affermare che la non pubblicazione di
questo documento sulle pagine di UN è un fatto vergognoso. Per parte
mia, ritengo che ognuno sia libero di giudicare la FAI e il suo giornale come
ritiene ma non condivido una valutazione tanto severa.
Tornando al convegno di Roma, si è stabilito:
- di portare la piattaforma di Granada all'attenzione del mondo scolastico
europeo con una serie di iniziative a livello nazionale che culmineranno,
presumibilmente ad aprile, in una manifestazione di fronte al parlamento
europeo a Strasburgo;
- sulla questione della rappresentanza sindacale le organizzazioni che hanno
promosso il convegno di Roma si sono impegnate a porre il problema della
democrazia e della rappresentanza sindacale come questione centrale per quel
che riguarda la difesa dei diritti non disponibili, a parole sanciti dalle
costituzione dei paesi europei ma negati, nei fatti, soprattutto in ambito
sindacale, da leggi liberticide;
- sull'occupazione le organizzazioni presenti Roma, e che già hanno dato
vita ad uno spezzone unitario nella manifestazione del 6 giugno 1998 a Colonia,
hanno stabilito di continuare la campagna per la riduzione dell'orario di
lavoro a parità di salario, contro la precarizzazione, gli straordinari,
il lavoro interinale ecc..
Infine, sicuramente i sindacati coinvolti in questo processo daranno vita ad un
coordinamento tecnico stabile senza escludere, per il futuro, percorsi
associativi più impegnativi.
Gaetano Viadaroma
|