Da "Umanità Nova" n. 37 del 29/11/98
Anche se ha ricevuto al Viminale il portavoce del melting dei centri sociali del Nord Est, non ci sembra che Rosa Russo Jervolino abbia modificato gli indirizzi repressivi del suo Ministero. In poche settimane, alle cariche contro gli antirazzisti di Trieste, si sono aggiunte quelle contro gli studenti di Torino, gli immigrati a Bologna e gli antifascisti a Firenze; ma forse l'aspetto più inquietante della nuova Ministra dell'Interno è quello riguardante l'immigrazione clandestina, infatti dietro il suo "buonismo" da ex democristiana rimane intatta una visione dell'ordine pubblico del tutto in linea con i manganelli e i reticolati di Schengen. Dopo aver deciso l'invio di un ulteriore contingente di polizia per "collaborare" con le forze dell'ordine albanesi al fine di impedire gli espatri clandestini, promettendo di avere "mano durissima" nei confronti dei traghettatori. Contro questi ha, in particolare, raggiunto un'intesa col governo di Tirana affinché siano messi fuorilegge gli scafi che superino una certa stazza, lasciando quindi ai profughi solo rottami e gommoni che metteranno ancor più a rischio la vita di chi attraversa l'Adriatico. A queste misure va quindi aggiunto l'accordo firmato tra Italia e 19 Stati per il rimpatrio di quanti hanno pendenze penali; mentre parte degli immigrati rinchiusi nel Kampo di Trieste - che doveva essere chiuso - è stata semplicemente trasferita in quello di Ponte Galeria a Roma. Ma la Jervolino non si è fermata qui e sembra intenzionata a far senz'altro assegnare all'Italia il record assoluto tra i paesi con il maggior numero di poliziotti in rapporto alla popolazione. Non contenta quindi che il governo D'Alema avesse deliberato l'assunzione di "solo" 2.000 nuovi agenti (sulle complessive nuove assunzioni nel pubblico impiego), la "Pantera Rosa" ne ha chiesti altri 1.500 in quanto, secondo lei, ci sarebbe carenza d'organico. Come inizio ci sembra già abbastanza e ci ricorda una canzone dei "Gang" di qualche anno fa: "Socialdemocrazia". Kas.
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