Da "Umanità Nova" n. 37 del 29/11/98
Petrolio o turismo? Petrolio o agricoltura? Conviene al Bel Paese rischiare inquinamenti in terraferma ed in mare per estrarre petrolio che è nel sottosuolo della penisola e nel sottofondo marino intorno alle nostre coste? Interrogativi quanto mai attuali dopo le continue scoperte di giacimenti sia in terraferma che nel fuori - costa. Interrogativi che dovrebbero essere discussi e dovrebbero trovare risposta alla conferenza nazionale per l'energia e l'ambiente in programma a Roma dal 25 al 28novembre. Ma vi è il fondato timore che a questa conferenza verranno elusi gli argomenti scabrosi. Un fiume di relazioni renderà impossibile il momento che caratterizza e rende utili i convegni scientifici: quello del confronto in contraddittorio. E finiranno col prevalere le scelte e gli indirizzi già datidai gruppi di pressione dei vari settori energetici, primo tra tutti quello petrolifero. Di fronte a scelte vitali calate dall'alto, scelte che coinvolgono l'uso e lo sviluppo del territorio oltre che la difesa dell'ambiente e della salute, non resta che l'opposizione dei cittadini che sullo stesso territorio vivono e lavorano. Un'avvisaglia delle prossime lotte contro i petrolieri si è avuta il 14 novembre in Abruzzo, a S. Eusanio del Sangro, dove nella sala comunale è stato commemorato, a vent'anni dalla morte, Beniamino Rosati. Questo "medico umanista" che perse la cattedra universitaria per aver rifiutato il giuramento al governo fascista, è stato ricordato anche per aver animato e promosso una battaglia popolare che, all'inizio degli anni '70, riuscì ad impedire l'insediamento di un impianto della Sangrochimica a Fossacesia. Sono intervenuto alla cerimonia, quale amico di Rosati e partecipante alla sua lotta contro la Sangrochimica, ed ho colto l'occasione per informare i presenti che la Anschutz Italiana Petroli e l'ENI - soci al 50% - hanno presentato il 16 febbraio di quest'anno un'istanza per ottenere dal ministero dell'Industria un permesso di ricerca di petrolio e metano su di una vasta area - quasi 46,000 ettari - in provincia di Chieti. L'istanza è apparsa sul bollettino ufficiale degli idrocarburi e della geotermia del marzo 1998. L'area sulla quale si vorrebbe cercare petrolio e metano comprende, tra gli altri, i comuni di Guardiagrele, Civitella del Sangro, che diede i natali a Beniamino Rosati. Ci sono buone speranze che proprio da qui, anche in omaggio a Rosati, nasca e si affermi un movimento che rivendichi la vocazione agricola e turistica della zona ed il diritto naturale di suoi abitanti a scegliere il tipo di sviluppo della loro terra. Primo obbiettivo: impedire che il ministero dell'Industria rilasci il permesso di ricerca richiesto da Anschutz ed ENI. L'Abruzzo potrebbe essere l'antesignano in Italia della sostituzione di petrolio e metano con il solare fotovoltaico. Una scelta che avrebbe un sorprendente risultato anche nel campo dell'occupazione. La tecnologia è matura. L'unico ostacolo è costituito dai formidabili interessi economici dei petrolieri e dei loro amici. Per concludere un'altra segnalazione. Sul bollettino ufficiale degli idrocarburi del maggio 1998 è apparsa l'istanza di permesso di ricerca presentata dall'ENI per cercare petrolio e metano in una zona di mare di oltre 66.000 ettari tra l'Isola di Capraia e l'Isola d'Elba. E pensare che non molto tempo fa è stato istituito il parco marino dell'Arcipelago toscano. La parola ora passa agli ambientalista ed ai cittadini della Toscana. Giacomo Buonomo
|