Da "Umanità Nova" n. 37 del 29/11/98
Torino: manifestazione contro il campo-lager Sabato 14 si è svolta a Torino una manifestazione contro la prossima apertura del lager di C.so Brunelleschi (eufemisticamente definito "centro di accoglienza"), che dovrà internare gli immigrati clandestini. Ex poligono di tiro dell'esercito, trattasi di una vasta area, adiacente ad una caserma e cintata da muri, al cui interno sono attualmente in costruzione alti reticolati in cui, alloggiati in containers, verranno rinchiusi i sans-papier. Al corteo organizzato da vari centri sociali, associazioni, organizzazioni politiche, tra cui la FAI torinese, hanno partecipato circa 400 persone, e, sebbene non esprimesse altro che una pacifica manifestazione di dissenso nei confronti della politica liberticida del governo, vi è stata un'imponente presenza di sbirri, che ha terrorizzato i negozianti, i quali, pur non essendoci alcun pericolo di eventuali danneggiamenti (il corteo si snodava in un quartiere periferico e popolare), hanno effettuato la serrata, creando il vuoto intorno ai dimostranti. La manifestazione si è conclusa in C.so Brunelleschi, dove ancora una volta la polizia si è distinta per un contegno arrogante e irragionevole; pur non essendoci in loco proprio nulla da difendere, trattandosi solo di cemento e reticolati, le forze dell'ordine hanno occupato tutta l'area antistante il lager, rifiutandosi di arretrare anche solo di pochi metri per permettere ai manifestanti di concentrarsi attorno al microfono dove si stavano tenendo dei brevi comizi. Mentre il ministro Russo Jervolino, a suon di fanfare, invia il suo tirapiedi La Volpe ad aprire il "dialogo" con i centri sociali torinesi, in città è palpabile il clima pesante di repressione, instaurato dal nuovo questore e inaugurato con le cariche immotivate e i pestaggi avvenuti durante la manifestazione degli studenti. Tobia
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