![]() Da "Umanità Nova" n. 37 del 29/11/98 Pisa: Offerte di lavoroCerto che il mestiere di agente segreto deve diventare ogni giorno sempre meno appetibile se i servizi sono costretti a cercare le nuove leve di spioni attraverso bandi pubblici e giri di conferenze propagandistiche affidate alle più alte sfere. L'aula è piena solo a metà, una cinquantina di persone, di cui solo una piccola parte sono studenti della Scuola Normale Superiore di Pisa dove venerdì scorso si è svolta una insolita conferenza su "Le attività informative e di sicurezza", tenuta dall'ammiraglio Gianfranco Battelli, capo del SISMI, il servizio segreto militare. Non è certo frequente avere la possibilità di osservare da vicino come sono fatte le spie e neppure di sentirsi spiegare proprio da loro i compiti e il modus operandi di quella parte di cittadini la cui attività è sempre avvolta nel più scuro mistero, salvo quando si ritrovano implicati in attentati e stragi varie oppure in storie di strani giri di denaro degni di ben altri corpi armati dello Stato. Senza concedere troppo alla retorica l'ammiraglio ha parlato per un'ora delle attività di Intelligence, dell'importanza delle fonti e delle nuove tecnologie ed ha delineato i nuovi compiti che aspettano i servizi italiani nell'attuale momento storico e dopo la sconfitta del comunismo. Ha anche invitato i giovani intelligenti e specializzati a prendere in considerazione l'idea di intraprendere la carriera di spia per il bene del paese e del libero mercato. Qua e la qualche lapsus e qualche caduta di stile hanno costellato, insieme a qualche fischio, la conferenza: i continui riferimenti a James Bond, i terroristi descritti come persone con un colore di pelle più scuro ("ma non è razzismo", sic!) e la candida ammissione che "se il SISMI avesse fatto tutte le cose che gli si attribuiscono sarebbe il miglior servizio segreto del mondo". Dopo l'ammiraglio è la volta delle domande del pubblico: il primo è uno studente che - ignorando completamente Battelli - chiede alla direzione della Normale perché abbia organizzato quella conferenza. A questa domanda risponde il vicedirettore precisando che l'iniziativa è stata del SISMI e che la Scuola non ha fatto altro che accoglierla anche perché è giusto che gli studenti abbiano un quadro ampio delle loro future possibilità lavorative. Ma a questo punto la frittata è fatta e da questo momento il capo del SISMI risponde in modo sempre più nervoso alle altre domande: uno studente e giornalista di Radio Radicale (a cui è stato impedito di registrare la conferenza) gli chiede di Ustica, una studentessa gli dice che gli altri studenti non sono presenti per protesta ed un'altra ancora gli domanda come facciano col lavoro che fanno a rispettare la privacy delle persone. L'Ammiraglio sbuffa, ricorda più volte che sono solo due anni che è a capo del SISMI, poi prima dice che non rivelerà mai i segreti di cui è a conoscenza, quindi si corregge e afferma che i suoi interlocutori possono essere solo di tipo istituzionale e non certo studenti infine, in un evidente momento di sconforto, finisce il suo intervento auspicando che finalmente "sia fatta luce" sugli episodi più oscuri della recente storia italiana e che anche nei servizi segreti ci sono mascalzoni come dappertutto (che originalità!); a questo punto gli viene in soccorso il vicedirettore della Normale che, dopo aver ribadito ancora una volta che la conferenza era stata richiesta dal SISMI, ha auspicato anch'esso che gli "scheletri escano dagli armadi". La conferenza è finita, uno studente si avvicina al capo del SISMI per chiedere maggiori informazioni sul bando di concorso al quale ha partecipato, fuori fa un freddo polare ma non siamo mai stati tanto contenti di veder fallire una conferenza come stasera. Caotico Info (Pisa)
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