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Da "Umanità Nova" n. 38 del 6/12/98

Crescono i movimenti di contestazione
Contro la politica clericale

Nonostante che l'iter legislativo della "legge di parità" non trovi significativi ostacoli e che D'Alema abbia annunciato la blindatura dell'accordo politico con il Vaticano attraverso la fissazione dell'incontro ufficiale con il monarca d'oltre Tevere per l'8 gennaio prossimo, nelle città, soprattutto ad opera del movimento degli studenti, cresce la contestazione del finanziamento pubblico alle scuole clericali. Il movimento clericale (guidato dalla Compagnia delle Opere di Comunione e Liberazione) corre ai ripari con la sua contromanifestazione romana e la presentazione di 1.500.000 firme a sostegno della "legge di parità". Anche se non c'è da farsi particolari illusioni circa la tenuta del movimento studentesco e la sua determinazione é comunque significativo che una parola d'ordine da noi agitata da tempo abbia finalmente trovato spazio d'azione. Un'azione che si esplica diretta attraverso manifestazioni, cortei, occupazioni delle scuole e che fa pagare ai partiti di sinistra al governo un alto prezzo politico che, forse, non avevano messo nel conto di dover pagare.

Ancora una volta la strategia di fondo elaborata nel corso delle decine di meetings anticlericali che oppone alla politica di palazzo il rombo delle piazze si dimostra la più efficace. Ciò non significa che ci si possano permettere trionfalistici proclami ma, sicuramente, l'azione diretta studentesca fa piazza pulita dei laicismi di ogni epoca.

Anche perché come ripeteva il buon Malatesta a lottare si impara lottando e nelle assemblee studentesche alla difesa della scuola pubblica e (sic) statale, si affiancano i temi della critica al clericalismo, al conformismo dell'insegnamento cattolico, alla politica sociale del governo. Queste settimane sono dense di dibattito che se, forse, non sarà capace di invertire il segno delle cose farà comunque elevare il grado della conoscenza e della coscienza sul sistema di dominazione, di sfruttamento e di oppressione.

Nelle assemblee studentesche, soprattutto quando le scuole sono occupate e il controllo all'accesso alla discussione con gli studenti sfugge alla strutture di governo della scuola, possono prendere la parola gli anticlericali, i gay, le lesbiche, le femministe, tutti quei soggetti plurali che lottano contro il potere della chiesa cattolica. Non solo di finanziamento alle scuole private si può parlare ma anche di 8 per mille, di Giubileo e finanziamenti statali al clero ed alle organizzazioni cattoliche, della solidarietà pelosa e remunerata del volontariato cattolico, della necessità che anche a partire dalla scuola si realizzi veramente la società plurale, multirazziale, libera e libertaria che non può ammettere gli insegnamenti dottrinari. La soluzione non può quindi essere l'introduzione dell'insegnamento dottrinario ebraico o mussulmano ma l'espulsione dell'insegnamento dottrinario cattolico dalla scuola pubblica.

Di fronte all'estensione di questo movimento le gerarchie cattoliche sentono messa in discussione la loro supremazia e quindi tentano una nuova offensiva clericale attraverso la rivendicazione dei loro diritti conquistati attraverso il connubio con il potere. Ecco allora il cardinal Ruini agitare il pugno rivendicando 4.000.000 per ogni alunno iscritto alle scuole cattoliche, ecco allora l'Avvenire (quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana) agitare nuovamente la questione dell'unità politica dei cattolici, ecco allora il Papa che alza la voce su immigrazione, scuola e giubileo. Ecco, immancabile, l'intervento politico di Scalfaro che dall'alto del Quirinale richiama la Repubblica Italiana all'obbedienza cattolica, invocando la madonna. Ecco che l'annuncio del primo incontro ufficiale fra il primo ministro Massimo D'Alema ed il monarca Carol Wojtila segnala la necessità del governo italiano di rassicurare il capo supremo del clericalismo.

A noi l'impegno affinché queste rassicurazioni si dimostrino infondate.

Walter Siri



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