![]()
Da "Umanità Nova" n. 39 del 13/12/98
Livorno: iniziativa su "immigrazione, asilo politico, cittadinanza" "Quando arrivai in Italia, insieme alla mia famiglia ed a un'altra decina di esuli cileni, la mia situazione non era molto diversa da quella di altri immigrati clandestini dei giorni nostri. Ci vollero due mesi di dura lotta perchè ci venisse riconosciuto dallo stato italiano il diritto d'asilo. In quei mesi rischiammo più volte di essere espulsi. Questo perchè non avevamo l'appoggio di nessun partito politico: né comunista, né socialista, né democristiano. Esattamente come i clandestini di oggi". Con queste parole Vicente Taquias "Urbano", esule cileno in Italia dal 1975, ha iniziato il suo intervento alla manifestazione organizzata dalla Federazione Anarchica Livornese sul tema "Immigrazione, asilo politico, cittadinanza". Urbano ha ripercorso la sua attività nel Cile di Pinochet ma anche le sue esperienze nelle lotte ambientaliste a Carrara e in Val Bormida negli anni 80 fino all'impegno in un collettivo di lavoratori immigrati in Piemonte negli anni 90. La sua vicenda personale si interseca quindi con i grandi temi temi del diritto d'asilo e dell'immigrazione clandestina d'attualità oggi a Livorno dopo la notizia del progetto di costruire a Vada un "centro di prima accoglienza" per immigrati clandestini. Il dibattito si è immediatamente centrato sulla necessità di una mobilitazione che informi la città di quanto sta accadendo. I "centri di prima accoglienza" sono in realtà delle prigioni costruite con i criteri dei carceri di massima sicurezza (palizzate alte circa tre metri, vetri antisfondamento, bagni senza porte, ecc.) dove i "clandestini" verranno trattati come se fossero dei delinquenti. La Federazione anarchica, insieme al collettivo anarchico "Zero in condotta" e al collettivo "Controcorrente", da tempo impegnato sulla questione immigrazione, si sono impegnati a promuovere, in collaborazione con altre organizzazioni, una iniziativa cittadina sull'argomento. La manifestazione si è conclusa nella serata con una seconda conferenza su "Pinochet, un caso di giustizia internazionale e di solidarietà". Nel corso dell'iniziativa è stata presentata la manifestazione organizzata dal comitato lavoratori cileni in Italia che si terrà domenica 20 dicembre a Prato con la partecipazione di esuli cileni provenienti anche da Francia e Belgio. L'Incaricato
Sentenze contro le occupazioni e i posti occupati ne abbiamo viste tante più o meno tutte uguali, dove chi ha l'arroganza di lasciare nell'abbandono e nel degrado edifici che potrebbero avere un utilizzo pubblico (spesso si tratta di edifici in mano a comuni, stato, regioni) si indigna se ciò viene reso noto e ne richiede il possesso quando qualcuno più onesto e più bisognoso decide di riappropriarsene. Sentenze dove la forza del potere fa rispettare una pretesa proprietà che infine ritorna al degrado e all'abbandono. La vicenda di Alessandria e del Forte Guercio comunque vale la pena di essere citata perché sicuramente salta agli occhi l'originalità e la tenacia di chi vuole opprimere: da otto anni il Forte è occupato da anarchici, da otto anni il potere perseguita per questa occupazione esclusivamente Salvatore Corvaio. Processi: tre penali e due civili, intimidazioni di sgombero cinque, l'ultima delle quali esecutiva, più minacce e diffamazioni, tutte queste attenzioni rivolte esclusivamente a Salvatore ma allo scopo di sgomberare il Forte, hanno invece prodotto consenso e momenti di lotta collettiva. Ribadiamo che il Forte Guercio è stato occupato da anarchici e libertari che per loro natura non riconoscono nessun capo o leader e che dunque è assolutamente falso che gli occupanti dell'edificio abbiano persone che li conducono o li dirigono come afferma l'Intendenza di Finanza. Il ciclo di processi penali si è concluso con l'assoluzione di Salvatore, unico responsabile per l'Intendenza di Finanza il/legittimo proprietario del Forte. Ecco che la Finanza ci riprova con il suo hobby preferito, prelevare denaro dalle tasche dei cittadini. Così in un assurdo processo civile si condanna, sempre lui, il "nemico numero uno"!! a sgomberare il Forte da persone e cose e a pagare le spese processuali del tribunale lire 1.800.000 e all'Intendenza di Finanza lire 5.887.000. Forte Guercio Occupato
|