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Da "Umanità Nova" n. 39 del 13/12/98

Note sul contratto dei metalmeccanici

Flessibilità del lavoro significa più profitti per il capitale e precarizzazione del lavoro

La ricetta portata avanti da anni da padroni e sindacati è quella di minare e ridurre i costi del lavoro e aumentare la produttività legando sempre più la vita dei lavoratori e delle lavoratrici alla produzione della fabbrica.

Anche i contratti a tempo indeterminato non vengono risparmiati infatti il contratto dei metalmeccanici come quello dei chimici mira principalmente ad eliminare lo straordinario che insieme alla cassa integrazione erano per il padrone le uniche forme di flessibilità nei confronti degli operai nei cicli produttivi.

Si eliminano gli straordinari per creare nuovi posti di lavoro?

No. E ciò lo sapranno bene gli operai metalmeccanici quando verrà introdotto un quarto turno di 6 ore per 6 giorni oltre ai 6x5 (già nel bolognese Eletromeccanica Appennini di Savigno di due turni di 7 ore più una di 5 alla GS), quando si lavorerà sabato, domenica, le notti e le festività.

In periodi di maggiore domanda si lavorerà anche 48 ore la settimana recuperate attraverso la cosiddetta Banca Ore che contabilizza e stabilizza le ore in più rispetto alle settimanali 37,46 stabilite dai sindacati, scaricandole in un periodo di calo di domanda che diviene periodo di "riposo" per gli operai. Viene eliminato lo straordinario in senso di remunerazione e i lavoratori riposeranno e lavoreranno in pieno regime quando i padroni lo vorranno. La contropartita dei sindacati e dei partiti di sinistra è quella delle 35 ore, strumento che già ora asseconda i dettami capitalistici rispetto all'aumento della precarizzazione. Nel bolognese esistono già diversi accordi (Bonfiglioli, GS, Sirmac, Beghelli) che prevedono una riduzione dell'orario di lavoro barattata con l'appesantimento dei turni e i sabati lavorativi per permettere alle imprese un pieno utilizzo dei macchinari e del lavoratore.

A questo si accingono le nuove tipologie di lavoro determinato che rientrano nel Pacchetto Treu e non... Che mirano ad un precarizzazione del lavoro e un peggioramento della vita dei lavoratori: la flessibilità.

Il nostro punto di vista è di completa opposizione a quello fornito da governo padroni e sindacati e la costituzione di un coordinamento tra i lavoratori precari e tra le varie situazione lavorative per la valorizzazione delle lotte attuali. Inoltre al di là delle lotte "visibili" riteniamo importante l'esperienza che ogni lavoratore precario e non vive sul proprio posto di lavoro, questo pensando a tutte le forme di resistenza (sabotaggi, assenteismo, rallentamento dei ritmi...) che i lavoratori fanno al di la dei contratti e delle norme.

Un compagno del collettivo Precari Nati



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