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Da "Umanità Nova" n. 39 del 13/12/98

Senza frontiere. Brevi dal mondo

Brasile - continua lo sciopero della fame

Arriva dai Sem Terra del Brasile un invito a continuare e incrementare la Campagna per la Libertà dei Prigionieri Politici Internazionalisti in Brasile, oramai al 18 giorno di sciopero della fame. Gli stessi Sem Terra avvertono di aver attivato una pagina internet al riguardo: http://www.Geocities.com/CapitolHill/Congress/5383
Chiedono che tutti i compagni che lottano per la giustizia organizzino manifestazioni di fronte alle ambasciate e consolati del Brasile nei loro paesi, chiedendo l'immediata soluzione del caso.
Se voleste contattarli, potete indirizzare le vostre lettere alla compagna Marta, del "Comitj pela Libertagco dos Presos Polmticos Internacionalistas", l'indirizzo è quello dei Sem Terra. E-mail: "semterra@mst.org.br"

Thailandia - operazione-pulizia

In preparazione ai Giochi Asiatici, che saranno inaugurati il 6 dicembre, il Ministro dell'Interno thailandese ha attuato una "operazione-pulizia" contro gli immigrati clandestini ed i gruppi di rifugiati. La polizia ha arrestato anche i mendicanti, e molti profughi birmani, infine, hanno denunciato molestie da parte delle forze di pubblica sicurezza.

Gran Bretagna: prigioniero animalista al 55_ giorno di sciopero della fame

Il prigioniero animalista Barry Horne ricoverato nell'ospedale di York (G.B) è ormai al 55mo giorno di sciopero della fame. Con la sua protesta Barry ha già ottenuto un grosso risultato: la messa al bando degli esperimenti sugli animali per fabbricare cosmetici, un progetto di alcuni laburisti che restava bloccato da anni a causa delle pressioni delle ditte produttrici. Barry (46 anni, due figli) chiede l'istituzione di una "Royal Commission" che affronti seriamente la questione della vivisezione.
Barry Horne, è probabilmente ormai giunto al "punto di non ritorno" (i danni subiti dal suo organismo sono probabilmente irreparabili). Egli venne condannato a 18 anni di reclusione perché etichettato come ecoterrorista. Come è stato riconosciuto persino dalla Corte che lo ha

condannato a questa pena spropositata, poiché 18 anni di carcere sono una condanna politica a conclusione di un processo politico, le azione dirette di liberazione animale compiute da Barry erano sempre rivolte contro strutture, non contro esseri viventi.



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