unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 40 del 20/12/98

La Clonazione. Scopi solo terapeutici?

Mi risulta abbastanza difficile affrontare l'argomento, reso di recente attuale dalla decisione in Inghilterra di permettere la clonazione di embrioni allo scopo di ottenere pezzi di ricambio umani senza il rischio di rigetto.

Mi è difficile perché si intrecciano nella mente una serie di riflessioni contraddittorie, che non riesco a districare, dal momento che ovviamente non sono di poco conto, e non ci sono solo dal momento dell'apprendimento della notizia.

Le passerò a chi mi legge così come io le concepisco, senza assolutamente la pretesa di avere verità in tasca, e con la speranza di porre qualche base minima per un dibattito più approfondito, se non risolutivo...

Primo dubbio (che ho già affrontato in altra sede): esiste un punto di vista libertario per ogni argomento? Io credo di sì, anche se non bisogna confondere il buon senso con la verità assoluta, che a mio parere non esiste.

Da che mondo è mondo, di fronte a ogni scoperta, probabilmente anche quella del fuoco, solo che non si sa, c'è stato chi ha tirato fuori dubbi e previsioni catastrofiche; e da questo "conservatorismo", che a mio modo di vedere esprime anche una paura più o meno conscia e naturale, non è mai stata esente nemmeno la corrente di pensiero più aperta e libertaria. E da questo dobbiamo trarre esperienza.

Risulta anche vero che il mondo ha comunque avuto un suo progresso, nel senso temporale, non certo di qualità della vita, ma che comunque sembrerebbe frutto di un meccanismo storico, sociale e economico collettivo, e che opporsi a questo meccanismo in modo efficiente e non deficiente non sempre è concretamente attuabile, a meno che non se ne capisca intimamente il funzionamento. Tuttavia questa operazione richiede tempo, e intanto il mondo va avanti. Mi viene in mente che forse questa potrebbe essere una delle cause del fatto che ci siamo sempre ritrovati un passo indietro.

Penso anche all'ostracismo che tutti quanti abbiamo istintivamente dato a tutta prima alle varie innovazioni tecnologiche, segreterie telefoniche, computer, telefonini e quant'altro, salvo poi, alla fine farne tutti, più o meno uso... un lustro dopo!

Penso anche al fatto che quando siamo sani siamo pronti a criticare ogni strumento di cura che non ci paia naturale, salvo poi umanamente essere disposti quasi a tutto quando siamo ammalati, o crediamo di esserlo.

Ancora una volta mi pare che il problema non stia tanto nelle cose in sé, le quali non sono buone o cattive, ma semplicemente sono; il problema sta nell'uso che ne viene fatto. Ovvio, certo, ma da questa affermazione discende il fatto, che non mi stanco di ribadire, che è necessaria una attenta riflessione sul metodo; sul metodo di chi vuole cambiare il mondo, e di chi effettivamente lo cambia, affermando di volerlo conservare. Ecco perché il dibattito sulla Scienza non è una questione solo per addetti ai lavori, ma un nodo con il quale chiunque si proponga di incidere almeno un minimo sui cambiamenti deve fare i conti...

Chioserò questa serie di dubbiose riflessioni con quella più ovvia, ma pur sempre vera, e che dal canto mio prevale, e che probabilmente tutti si aspettavano fin dall'inizio : non mi fido di chi gestisce questo genere di ricerca. A costo di essere scontato e noioso, ricorderò di come non esiste avanzamento tecnologico in campo medico che non derivi dalla ricerca militare; mi pare ovvio di come si possa rabbrividire pensando a eserciti costituiti da cloni di soldati obbedienti, e sufficientemente disumanizzati da riuscire in tutte quelle efferatezze che i vari boia che la Storia ci ha comminato nei millenni non sono riusciti a realizzare... E senza tracciare per questo paesaggi futuri troppo da Cassandra, credo che sia necessario essere estremamente attenti finché si è sani e in grado di scegliere, per non trovarsi poi a prendere posizioni acritiche, che già solo in quanto tali, e su tali argomenti, risultano essere pericolosissime.

Pensiamoci su, non a caso ho premesso quelle riflessioni a quest'ultima.

Certo, invidio un po' quel nostro progenitore che se la doveva prendere con chi ha addomesticato il fuoco!

Paolino



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