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Da "Umanità Nova" n.1 del 17 gennaio 1999

Krasnodar: Russia
Antifascisti in carcere

La regione di Krasnodar è governata dai fascisti, che fanno riferimento per la maggior parte all'Unità Nazionale Russa, il cui membro Kondratenko è da tempo impegnato ad adottare misure repressive contro gli anarchici. Per lo più vi è stato un tentativo di intimidazione verso gli anarchici, ad esempio mettendo loro alle costole degli agenti di polizia per seguire le loro attività. Inquadriamo i fatti che seguono come parte di un piano per eliminare dalla regione tutti gli elementi radicali e antifascisti.

Il 28 novembre 1998 Gennady Nepshikuev di 17 anni, Maria Randina di 23 e Honza Musil di 22, sono stati fermati e quindi arrestati per possesso di un ordigno esplosivo. Sono accusati di infrazione degli articoli 222 e 223 del Codice Criminale Russo: preparazione e possesso di esplosivi, che comporta una sentenza fino a 5 anni. Probabilmente a questi si aggiungerà il trasporto, che comporta altri 3 anni. Se dovessero includere nell'accusa anche terrorismo (art. 205), su di loro penderebbe una sentenza fino a 20 anni.

Vi sono buoni motivi per sospettare che si tratta semplicemente di compagni che la polizia vuole incarcerare. Maria, originaria di Irktusk, era molto nota alle autorità locali ed era stata in passato espulsa dall'università di Krasnodar per attività antifascista. Gennady è di nazionalità mista mentre Honza è uno straniero (viene dalla Cechia). Molto probabilmente sono stati scelti dalla polizia non soltanto per la loro attività politica ma anche per altri motivi. I compagni che li conoscono sono molto sorpresi delle accuse e non li credono capaci di ciò di cui vengono accusati.

In seguito a questi tre arresti, altri anarchici sono stati presi e interrogati dall'FSB. Gli interrogatori sono stati estenuanti, videoregistrati dalle autorità. Abbiamo buone ragioni per temere per il resto dei compagni della zona.

Le autorità russe sono estremamente dure nel perseguire le azioni dirette. In casi precedenti, la maggior parte dei quali ancora in attesa di giudizio, le autorità hanno spinto per accusare di terrorismo gente che aveva commesso crimini contro la proprietà, o danneggiato i monumenti. Consideriamo il danneggiamento di una statua un atto di vandalismo, non terrorismo. Al contrario, il terrorismo è il crimine più frequentemente commesso dagli stati, seguiti dagli estremisti nazionalisti.

Sottolineiamo che questi compagni sono in circostanze molto difficili: non avranno un giudizio imparziale, non hanno soldi per una difesa. Cerchiamo il massimo aiuto che può venir offerto, e qualunque sostegno è benvenuto. Al più presto manderemo in zona un legale che possa fornirci un indirizzo di dove sono detenuti e maggiori particolari.

ABC Mosca (traduzione di A. N.)



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