![]() Da "Umanità Nova" n.2 del 24 gennaio 1999 Mille miliardi ai partitiDopo la sonora bocciatura degli "elettori-contribuenti" di cui stiamo ancora aspettando i risultati la Camera licenzia la nuova legge per il finanziamento ai partiti che hanno loro rappresentanti in Parlamento. Visto che il bagno di legittimità popolare era risultato piuttosto asciutto i rappresentanti del popolo italiano hanno pensato bene di mettersi al riparo da ogni inconveniente: la cifra che potranno incassare é fissata per legge. Dopo due anni di vacche magre i tesorieri dei 40 fra partiti e movimenti che seggono in Parlamento potranno budgettare 1000 miliardi da spendere nell'ambito di una legislatura che si aggiungono ai 100 miliardi di rimborso spese per ognuna delle diverse competizioni elettorali nazionali, europee e amministrative che si succedono nell'arco di una legislatura (quindi circa altri 500 miliardi) e si aggiungono ai circa 50 miliardi di stipendi dei parlamentari della repubblica. Per cui ogni anno il sistema dei partiti potrà godere (sempre che le legislature durino 5 anni) di circa 350 miliardi di diretta erogazione ministeriale senza contare poi l'insieme dei finanziamenti ottenuti a livello regionale, provinciale, comunale e del parlamento europeo. Patetica la figura del ministro Bassanini che evidentemente non sa fare i conti avendo dichiarato che tale contributo equivale a 4000 lire (2,06 euro) per ogni elettore. In realtà essendo gli elettori (quelli che ne hanno il diritto) circa 40 milioni (e circa 28 milioni quelli che votano) il calcolo produce il risultato di 8750 lire (4,51 euro) di tassa annuale da tributare ai partiti. La spartizione poi avverrà (non c'era il minimo dubbio) in modo democratico in base alla ripartizione proporzionale dei voti validi espressi alla faccia dei 12 milioni di persone che non danno nessun voto a nessun partito. WS
|
Redazione: fat@inrete.it
Web: uenne@ecn.org