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Da "Umanità Nova" n.2 del 24 gennaio 1999

informAzione

La cascina Torkiera è un bene comune non del comune

Centinaia e centinaia di compagne e compagni si sono trovati in piazza lunedì 18 gennaio per gridare il loro no a:

agli sgomberi di case e spazi sociali occupati
alla creazione di lager per stranieri
al clima di terrore e di fortissima repressione che è stato instaurato
alla insostenibile campagna razzista portata avanti dagli organi di informazione
alla strumentalizzazione dei conflitti causati dalla disgregazione sociale, per annientare tutte le diversità
alla destra che scende in piazza per affermare logiche colonizzatrici e fomentare atteggiamenti xenofobi.

Centinaia e centinaia di compagne e compagni, tra cui Franca Rame, Dario Fo, Gianna Nannini, la Banda degli Ottoni, giocolieri, clown, che per una sera rendevano Milano allegra e colorata, con una manifestazione felice di rivendicare il diritto alla riappropriazione degli spazi, per ridare vita ai territori della città in cui viviamo.

.... perché non si vive di soli sgombri...

Emilia-Romagna: in crisi la giunta regionale per il finanziamento alle scuole cattoliche.

I comunisti emiliani (oggi diessini) hanno il complesso dei primi della classe (quella scolastica, che quella operaia, secondo loro, non esiste più) per cui si erano dati un gran da fare per permettere al loro leader maximo di portare in dono, durante la recente visita in Vaticano dell'8 di gennaio, al papa il regalo di 12 miliardi di lire che la regione si apprestava a stanziare a favore delle scuole cattoliche di ogni ordine e grado.

Non che in Emilia Romagna le scuole cattoliche se le paghino i cattolici; già la regione dona annualmente 7 miliardi alle scuole cattoliche (compresi negli 8,7 miliardi di stanziamento sotto la voce "diritto allo studio") ma i voraci gestori di tali istituti (160 quelli dichiarati) avevano avanzato la richiesta di un finanziamento annuo di 26 miliardi e, dopo le solite trattative politiche, l'accordo era arrivato a 12 miliardi (su 16 miliardi di stanziamento regionale per il "diritto allo studio"). L'operazione aveva preso le mosse già nell'autunno scorso (durante una conferenza stampa nella quale monsignor Fabiani, rappresentante CEI in Emilia Romagna, aveva ufficializzato la richiesta), peccato che a rompere le uova nel paniere sia intervenuto il movimento (principalmente quello studentesco) del dicembre scorso. Già Rifondazione Comunista si era schierata contro il provvedimento della giunta, a dicembre si sono mossi i Verdi, poi i Comunisti d'Italia, poi i socialisti ed infine la corrente "libertaria" del DS. In particolare l'assessore Mariucci si dava un gran da fare per "ribaltare" la legge regionale elaborata dal suo collega di giunta Rivola (del PPI, assessore alla Pubblica Istruzione) e di conseguenza, con un uomo della squadra in rotta e consiglieri della maggioranza (Verdi, socialisti, PCdI) contrari, il presidente La Forgia (ex sessantottino, ex segretario della Federazione del PCI bolognese, ex comunista, ex ateo, ex, ex, ex, ...) poneva la questione di fiducia per far passare la legge nonostante le contestazioni nella maggioranza.

Per alcuni giorni la giunta ha traballato provocando travasi di bile ai comunisti emiliani non tanto per la crisi politica quanto per la brutta figura che hanno fatto fare al loro leader maximo di fronte al papa. Poi il miracolo della politica: telefonata fra La Forgia e Manconi (segretario "porta voce" dei Verdi), accordo su un rinvio "tecnico" delle votazioni, salvataggio della giunta regionale, delle alleanze politiche e dei lauti affari e fissazione di un calendario di votazione che permetta di "armonizzare la legge regionale con quella nazionale" che, tradotto da noi, significa passaggio del finanziamento concordato con i cattolici.

L'onore delle armi lo dobbiamo però conferire a Carlo Rasmi, consigliere regionale del "gruppo" di Azione Popolare (di cui Rasmi é fondatore, presidente e unico componente dopo la sua uscita da Rifondazione Comunista all'epoca della presenza di Bertinotti nella maggioranza dell'Ulivo). Rasmi ha condotto e sta conducendo l'ostruzionismo contro la legge regionale per il "diritto allo studio": facendo fotocopiare migliaia di emendamenti, in centinaia di copie di centinaia di pagine che ogni consigliare regionale dovrà leggere, discutere e votare secondo il regolamento del parlamento regionale. Forza Rasmi! se necessario potremo portare al palazzo della Regione la serie completa della collana Anteo, La Fiaccola editore.

redb

Riti in crisi: il Papa é preoccupato, gli anticlericali brindano!

Dopo la preoccupazione per la diminuzione delle vocazioni, dei matrimoni in generale e soprattutto di quelli con rito religioso il papa ha dovuto constatare ufficialmente la diminuzione dei battesimi e ciò non perché diminuiscono le nascite (altra preoccupazione del povero polacco) ma perché molti neo nati sfuggono al rito iniziatico del cattolicesimo. L'Avvenire (quotidiano dei vescovi) del 10 gennaio segnala con preoccupazione come nelle grandi città il 25 % dei neonati non venga più battezzato contravvenendo la dottrina cattolica che vuole la universale iniziazione alla sottomissione. Nell'inchiesta si restringe il campo di analisi a città come Milano o Torino ma, poi, emerge dall'articolo come il fenomeno sia "nuovo per la diocesi di Roma" e come tale fenomeno abbia estensione nazionale visto che la Conferenza Episcopale Italiana (rivela l'Avvenire) sta progettando un documento ad hoc.

Soddisfazione e brindisi alla riunione dell'Associazione per lo Sbattezzo che si stava svolgendo a Bologna lo stesso 10 gennaio.

redb



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