![]() Da "Umanità Nova" n.4 del 7 febbraio 1999 Senza frontiere. Brevi dal mondoCile - marcia per i prigionieri politici Sabato 16 gennaio 1999 di fronte al Carcere di Massima Sicurezza dopo una marcia a cui hanno partecipato i familiari e gli amici dei prigionieri politici sono stati fatti comizi reclamando la liberazione di tutti i detenuti politici e ricordando il vero carattere che l'attuale "Stato di Diritto" ha significato per il popolo, per i suoi uomini e le sue donne: torture, vessazioni, arresti arbitrari, minacce e controllo, vigilanza e repressione, morti e assassinii nel più puro "stile della dittatura". Ne sono un esempio la morte del giovane Pablo Muqoz nel quartiere Franklin, il massacro di Apoquindo, l'assassinio di Norma Vergara e di tante altre persone in finti scontri a fuoco. La "democrazia" cilena ha sviluppato, pianificato e avallato una "guerra sporca" contro il movimento popolare e le sue organizzazioni. La libertà, la chiusura delle carceri di massima sicurezza come spazio di distruzione della condizione umana e sociale per coloro che qui sono reclusi e la fine dei tribunali militari sono una sfida urgente per il movimento cileno.
Argentina - nuove leggi contro gli immigrati Sta per essere varato dal Parlamento di Buenos Aires (Argentina) un progetto di legge sull'immigrazione che prevede sanzioni e pene detentive per i responsabili delle imprese che assumono immigrati irregolari. Secondo la nuova normativa, le industrie che daranno lavoro ad un clandestino dovranno pagare una multa che oscillerà da 500 a 50mila dollari Usa. La sanzione per chiunque offra alloggio agli immigrati senza permesso di soggiorno è prevista tra i 500 e i 10mila dollari Usa. Chi favorisce, infine, l'ingresso di stranieri senza documento rischia da 1 a 8 anni di prigione.
Togo - regime di polizia Martedì 26/1/99 è stato reso pubblico a Parigi un rapporto della 'Lega dei Diritti dell'Uomo' sulle vessazioni compiute dal governo togolese. Il dossier è stato elaborato a seguito di una visita di due magistrati esterni (Francis N'Thepe, camerunese, e Jean-Pierre Getti, francese), che denunciano il perpetrarsi di "detenzioni arbitrarie, torture e processi illegali". Molte persone si trovano in carcere da anni senza aver subito regolari processi. Viene anche segnalata l'esistenza di centri di detenzione gestiti dalle forze dell'ordine e dai militari che sfuggono al controllo dell'amministrazione penitenziaria e addirittura al dicastero della giustizia. Il rapporto mette a nudo la tragica realtà del regime togolese: un sistema coercitivo fondato sulla violenza.
Turchia: rilasciati agenti di polizia accusati di abusi sessuali e torture
Secondo quanto riportato dall'agenzia di notizie Anatolia, la locale corte di
Manisa avrebbe prosciolto dall'accusa di violoenza ed abuso sessuale nei
confronti di giovani che stavano appendfendo posters politici di sinistra, 10
agenti di polizia Il verdetto in sostanza ha dato ragione alla sentenza del
processo di un anno fa nel quale la corte aveva dercretato che non vi erano
evidenti prove a carico degli agenti. Il caso si aggiunge ai tanti altri in
un paese dove i diritti negati sono all'ordine del giorno.
Indonesia - 5 assassinati Cinque persone, tra cui una donna incinta, sono stati uccisi dal 25 al 27/1 a Timor Est da un gruppo di autodifesa civile locale appoggiato dalle truppe indonesiane. Inoltre domenica 24/1 alcuni "paramilitari" hanno dato vita ad una serie di attacchi provocando la fuga di almeno 200 persone. L'esercito indonesiano sta sostenendo militarmente i timoresi che si oppongono alla richiesta di referendum per l'autodeterminazione dell'isola, armando e organizzando degli pseudo-gruppi di "difesa popolare".
Finlandia - organizzazione autogestionaria
Solidaarisuus è un movimento sindacalista e autonomo finlandese che
opera nelle principali città del paese. Solidaarisuus ha acquisito
rilievo nazionale per l'organizzazione di diverse manifestazioni, tra le quali
l'ultima nel dicembre scorso a Helsinki (foto nel sito
www.dlc.fi/~ravelre/id6.htm) che ha visto la partecipazione di mille persone -
molte per un paese piccolo come la Finlandia. Gli obbiettivi principali di
Solidaarisuus sono l'autogestione all'interno dei posti di lavoro e di vita e
la suddivisione eguale della ricchezza sociale prodotta tramite tra l'altro il
reddito di cittadinanza e servizi sociali garantiti e gratuiti.
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