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Da "Umanità Nova" n.5 del 14 febbraio 1999

Fecondazione assistita
Dove arriva la legge termina la libertà dell'individuo

In questi giorni è in discussione alla camera il disegno di legge sulla procreazione assistita.

Il disegno di legge presentato da Marida Bolognesi (DS) già prima di arrivare a Montecitorio era stato modificato al "ribasso" per cercare un accordo con la destra. Aveva già eliminato le donne che vivono sole dalla possibilità di accedere alla banca del seme, aveva escluso le coppie omosessuali e quelle conviventi da meno di due anni. Ma tutto ciò non è stato sufficiente.

Lo scontro si è fermato essenzialmente su due punti: il rifiuto di poter fecondare una donna con sperma non appartenente al marito e la possibilità di accedere alla fecondazione assistita solo per le coppie regolarmente sposate.

Ma il vero scandalo è stata l'approvazione di un emendamento, proposto dalla Lega, ma anche AN ne aveva presentato uno identico, che prevede la tutela dei diritti dell'embrione, abbattendo il cardine ideologico della legge 194 sull'interruzione di gravidanza che privilegiava la scelta della donna. Cioè non sarà più la donna a decidere per il proprio corpo, dovrà imparare, per usare le parole di questi nuovi preti, ad "accettare la vita", cioè a subordinare le proprie scelte non solo al marito ma anche al figlio non ancora nato. Neanche il movimento per la vita fino ad ora ci era riuscito. Se il disegno di legge sarà approvato si avranno dunque due leggi (questa e quella sull'aborto) apertamente in contrasto. Da qui a proporre l'abolizione della legge 194 il passo è breve.

L'accordo sui vari articoli di questa legge è stato trasversale alle varie forze di partito, dimostrando ancora una volta, nel caso ce ne fosse bisogno, che destra e sinistra, sono solo parole senza valore, dimostrando che l'anima clericale e fascista è ancora fortissima.

Nessuna battaglia di libertà potrà mai trovare posto in parlamento.

Questa legge non è altro che un ulteriore controllo del comportamento sociale, un ulteriore attacco alla possibilità per la donna di decidere se, quando e con chi avere figli.

E non ci vengano a dire che vogliono difenderci dagli eccessi della tecnologia o dal tetro "libero mercato". Le cliniche private da sempre guadagnano sul corpo delle donne e degli uomini amplificando e spesso addirittura inventando problemi sanitari.

Non dimentichiamoci che il problema sterilità è stato spesso associato dai mass media e dagli "autorevoli studi medici" al tipo di vita scelto dalle donne, imputando via via le cause allo stress da lavoro (ma perché non tornate a casa se volete dei figli), agli abiti troppo stretti (la maternità è incompatibile con un corpo femminile liberamente esposto). Non dimentichiamo neppure che da una ricerca fatta in Gran Bretagna su oltre 17.000 donne è emerso che il 91% delle donne concepisce dopo 96 mesi di tentativi. Ma la sterilità continua ad essere spesso utilizzato come un altro modo per "medicalizzare" le donne.

Questa legge esprime ancora una volta la paura che il potere ha della forza procreativa della donna. Il sesso viene visto come un'arma pericolosa, rovinafamiglia, strumento di Satana. E si sa che da sempre le donne sono alleate a Satana.

Dunque se procreazione deve esserci che questa sia solo per le donne legalmente sposate, né troppo giovani né troppo vecchie, naturalmente rigorosamente eterossesuali, e la procreazione avvenga sotto il controllo del marito e dello stato.

E' molto indicativa anche l'eliminazione dalla legge dell'inseminazione eterologa (ciò con sperma donato da un estraneo).

Il bambino che nascerà apparterrà al padre: pertanto il padre biologico deve essere anche il padre legale. Il bambino che nascerà non ha bisogno di persone che lo amino, ma di appartenere ad un padre ed una madre "certi".

Ancora una volta con questa legge lo stato vuole stabilire cosa gli uomini e soprattutto le donne possono fare, vogliono stabilire cosa sia meglio per questo bambino che nascerà, vuole imporre discriminazione e controllo.

Sentire uomini politici di AN e Lega che parlano di "necessità di etica", sarebbe ridicolo se le conseguenze non fossero poi sempre così tragiche. Ma cosa ne sanno di etica, di responsabilità. Parlano di rispetto per l'infanzia, di valorizzazione dell'embrione e poi permettono a migliaia di bambini di vivere in condizioni subumane. Non permettono alle donne sole di avere "per scelta" un figlio da un donatore sconosciuto, e sono gli stessi che pretendono che la donna porti avanti la gravidanza se questa è derivata da uno stupro.

Parlano di convivenza come di situazione di "non stabilità", si meravigliano del fatto che migliaia di donne non vogliano sposarsi, neppure se questa è l'unica via per avere un figlio.

Lo stato non può legittimare il fatto che l'amore sia un atto libero e perciò parla di necessità per l'embrione di un padre certo e di una madre sposata: l'amore per loro ha bisogno di un timbro.

Questa legge sicuramente sarà approvata con tutti gli emendamenti proposti dalla destra perché non potrà mai esistere per lo stato una legge che sancisca la supremazia della fertilità della donna. Una legge che permetta alla donna di procreare indipendentemente dalla presenza o dalla fertilità di un uomo al suo fianco. Non potrà mai permettere e legalizzare la possibilità di diventare madre solo per una sua scelta consapevole.

Ancora una volta solo con una larga mobilitazione delle donne potrà essere costruito un movimento che coaguli intorno a se tutti coloro che pur con diverse sfumature pensano che sia l'individuo a dover decidere di sé e del suo destino e che nessuno stato, nessuna chiesa, nessun Dio possa decidere per noi.

Perché lo stato italiano sarà sempre fondato sulla famiglia cattolica, ma noi no.

Rosaria



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