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Da "Umanità Nova" n.6 del 21 febbraio 1999
Spezzano Albanese
Smaltimento rifiuti e gestione metano
Due grossi scandali amministrativi a danno di un'intera comunità
Una discarica priva dei requisiti di idoneità allo smaltimento dei
rifiuti, discariche abusive in ogni periferia urbana, un milione circa di lire
al giorno che l'utenza deve versare al Comune di Cassano allo Jonio,
falò di cartoni che bruciano in ogni angolo del paese, lire 120.000 che
ogni utente del metano deve versare all'Impregest quale deposito di garanzia!
Questione discarica
Il 5 novembre 1998, in piena campagna elettorale, il sindaco ancora in carica,
dal momento in cui vittima dei suoi stessi intrighi di bieco trasformismo
elettorale non era neppure riuscito a produrre una lista, con il dente
evidentemente <<avvelenato>>, perché ormai sentiva
scricchiolarsi la poltrona sulla quale seduto per quattro anni non aveva mai
avvertito l'esigenza di affrontare in maniera seria la questione discarica
(anzi, appena insediatosi privatizzò il servizio, licenziò i
prestatori d'opera che lavoravano nel settore, rifiutò le proposte
autogestionarie allora avanzate dalla FMB e consistenti nell'affidare il
servizio alla cooperativa costituita dagli stessi prestatori d'opera del
settore, si disinteressò completamente del pessimo stato in cui versava
la discarica comunale) scrive una lettera all'ufficio del Commissario Delegato
RSU nella Regione Calabria, al Ministero della Sanità,
all'Amministrazione Provinciale Settore Ambiente. Con questa sua missiva, il
sindaco, dopo aver denunciato la non idoneità della discarica di
Spezzano, "CHIEDE" all'Assessore Regionale all'Ambiente "di voler autorizzare,
con procedura d'urgenza, il Comune di Spezzano Albanese allo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani presso altra idonea discarica RSU con ubicazione nel
più vicino Comune contermine.".
Il 26 novembre 1998, il Commissario Delegato nella Regione Calabria autorizza
l'amministrazione comunale di Spezzano <<al conferimento dei rifiuti
solidi urbani presso la discarica consortile nel comune di Cassano allo Jonio
con decorrenza immediata...>> precisando che il comune di Spezzano
Albanese <<dovrà riconoscere pro quota le spese di gestione della
discarica.>>. Circa 1000.000 di lire al giorno da versare al Comune di
Cassano allo Jonio: tanto costerà alla comunità <<la
puerile o subdola vendetta politica(?)>> del sindaco! In paese, infatti,
in molti ritengono che il sindaco, preoccupato dal fatto di dover forse pagare
in persona lo scandalo dell'ormai <<famosa spazzatrice>> (attrezzo
per la pulizia delle strade cittadine, acquistato, come almeno si dice, ancor
prima che la relativa delibera venisse votata dal Consiglio Comunale, quando
copriva la carica di amministratore in una delle Giunte PCI degli anni `80) il
cui processo, stando a quanto si dice, dovrebbe celebrarsi attorno al prossimo
25 febbraio (ma si celebrerà veramente o i santi in paradiso penseranno
ancora una volta a rinviarlo?), ragionando in modo <<diabolico e
illogico>>, abbia escogitato che fosse intanto la Comunità a
pagare di tasca per il disinteresse che la sua amministrazione comunale ha
mostrato in materia di RSU.
Il 9 dicembre 1998, il Commissario Prefettizio, giunto in paese dopo le
elezioni comunali invalidate per il non raggiungimento del quorum, mette in
atto l'autorizzazione del Commissario Delegato in materia di RSU, emana
un'ordinanza con la quale fa <<divieto assoluto>> di conferire
nella discarica di Cassano i rifiuti di imballaggio e <<ordina... a tutte
le attività commerciali, artigianali e a tutti i cittadini del Comune di
Spezzano Albanese, di provvedere allo smaltimento dei rifiuti da imballaggio
secondario e terziario in proprio ed a proprie cure e spesa...>>.
Da allora le discariche abusive oltre a infestare la periferia urbana si sono
riversate in ogni angolo del paese con falò di cartoni che bruciano al
vento.
Questione metano
In piena estate 1998, l'amministrazione comunale, a tre mesi dalla scadenza del
suo mandato elettorale, stipula una convenzione a licitazione privata di durata
trentennale con l'Impregest sulla gestione del metanodotto comunale. Tale
convenzione, duramente contestata dall'opinione pubblica, dalla FMB,
dall'opposizione consiliare e da consiglieri e un assessore della stessa
maggioranza amministrativa, in un primo Consiglio Comunale viene bocciata per
parità di voti (7 a 7) mentre in un secondo Consiglio Comunale passa con
un solo voto di scarto tra maggioranza e opposizione (il voto di un consigliere
comunale di destra <<trasportato>> in Consiglio Comunale dopo mesi
e mesi di assenza per il semplice fatto che gli amministratori, che tanto si
erano a suo tempo adoperati a <<sistemare>> i terreni di sua
proprietà nel Piano Regolatore Generale, si erano finalmente attivati
con estrema solerzia a concedergli ciò che invece da tempo gli negavano:
la costruzione di un marciapiede, naturalmente a spese del Comune, a fianco
della sua abitazione privata). Il sindaco, contento di non aver procurato
dispiaceri a <<babbo natale>> Impregest, sbandiera ai quattro venti
l'accordo stipulato come una grossa vittoria per la comunità, in quanto
i cittadini vedranno arrivare gratuitamente il metano nelle zone nuove del
paese ancora non dotate di tale servizio.
A fine dicembre 1998, in pieno clima natalizio, mentre nulla si sa dei regali
ricevuti dagli ex amministratori, <<babbo natale>> Impregest fa
recapitare ai cittadini/utenti il suo bel regalo, ovvero le bollette del metano
comprensive non solo del costo del consumo ma anche del nuovo costo del
deposito di garanzia (120.000 lire) che in effetti gli utenti avevano di
già versato a suo tempo in lire 80.000 al Comune. Partono le proteste
degli utenti ai quali viene intanto detto che penserà il Comune a
rimborsarli quanto prima delle 80.000 lire versate.
La Federazione Municipale di Base da sempre impegnata nella difesa
dell'Ambiente, contraria alla convenzione con l'Impregest, sostenitrice della
gestione dei servizi in forma cooperativistica da parte della Comunità,
facendo propria la protesta di larghe fasce popolari, rivolge un appello alle
forze sociali e a tutti i cittadini a mobilitarsi per la convocazione di
un'assemblea pubblica per insieme decidere ed insieme rivendicare con concrete
azioni di lotta le soluzioni da proporre riguardo: l'attivazione della
discarica consortile sita in Terranova da Sibari, l'attivazione della raccolta
differenziata, la pulizia del paese da tutte le discariche abusive, il rimborso
delle 80.000 lire da parte del Comune agli utenti del metano, l'annullamento
della convenzione con l'Impregest, l'affidamento dei servizi alla gestione
cooperativistica della Comunità.
FMB di Spezzano Albanese
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