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Da "Umanità Nova" n.6 del 21 febbraio 1999

Nord Est. Maschere di carnevale

La convention del "Movimento Veneto Nord Est" di Cacciari & C., tenutasi a Noale il 6 febbraio, ha visto alcuni mutamenti sulle scene politiche del Nord Est.

Ufficialmente, con l'approssimarsi delle elezioni europee, il congresso ha sancito un'esplicita apertura nei confronti della Liga Veneta Repubblica di Comencini e una conseguente frattura col Melting dei Centri Sociali del Nord Est.

Se la prima "novità" non ha stupito nessuno, soprattutto dopo i deludenti risultati elettorali del baraccone di Cacciari, la seconda ha suscitato diversi commenti e ha fatto intravedere nuovi, e meno nuovi, possibili avvicinamenti dei centri sociali "liberati e federati" al movimento "Centocittà", al partito Prodi - Di Pietro, ai Verdi o a Rifondazione, al fine di trovare delle sponde istituzionali.

In realtà - pur non escludendo almeno alcune di queste opzioni tattiche - la rottura appare più spettacolare che sostanziale, ed infatti l'onnipresente portavoce del Melting si è subito affrettato a precisare che rimaneva immutato il rapporto di rispetto e collaborazione nei confronti del sindaco Cacciari.

Se non fosse così e se non ci trovassimo di fronte ad un gioco delle parti, la qualcosa sarebbe davvero paradossale dato che proprio Cacciari è il regista dell'operazione politica che ritiene auspicabile e fattibile un'intesa con la Liga, sotto la comune bandiera del "venetismo".

D'altra parte se è vero che Comencini ha un'inquietante passato tra le file tricolori di Rauti e che la Liga continua a fare del razzismo e della discriminazione la sua principale proposta politica, è pur vero che i centrosocialisti del Nord Est avevano fino a ieri digerito la contiguità con personaggi (Carraro, Illy, Bresolin...) altrettanto schierati a destra e di matrice inequivocabilmente borghese, seppure dalle maniere meno volgari di quelle leghiste; basti ricordare il sindaco di Trieste responsabile di una lunga serie di sgomberi di spazi occupati da fare invidia al sindaco-sceriffo di Treviso.

Così si può ragionevolmente prevedere che, nonostante le apparenze, l'ex-autonomia veneta cercherà di svolgere una funzione di fiancheggiamento sociale al progetto di Cacciari, senza esporsi politicamente attraverso contatti diretti, ad alto rischio per la propria residua identità antagonista. In tal modo, tra l'altro, renderà anche un buon servizio al sindaco-filosofo, sempre molto attento a non turbare l'elettorato moderato e di centro, nemico degli "estremismi".

Siamo infatti certi che, nell'imminenza della scadenza elettorale, il Melting dei Centri Sociali del Nord Est saprà trovare i motivi e le formule per invitare le sue "Tribù Ribelli" a non disertare le urne.

Questa invece sarà la tendenza con cui tutti ("sinistre", Leghe, Destra, etc.) dovranno fare i conti, assieme ad una protesta e ad una sfiducia che ogni partito vorrebbe rappresentare ed usare per fini di potere, facendo a gara a dichiararsi contro... i partiti.

KAS.



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