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Da "Umanità Nova" n.7 del 28 febbraio 1999

Né privata né di stato
Per una scuola pubblica antiautoritaria e autogestionaria

Saremo in piazza il 27 Febbraio per affermare che l'opposizione ai governi e all'annoso programma di trasformazione della scuola pubblica in una istituzione completamente asservita ai potentati clericali, confindustriali e partitocratici, non sarà a colpi di emendamenti e mediazioni ma attraverso l'azione diretta e la protesta di massa.

Scuola pubblica è quella che si realizza attraverso la riappropriazione espressa dalle occupazioni e autogestioni studentesche e dall'azione di lotta dei lavoratori della scuola.

Solo quando chi vive nella scuola attua l'insubordinazione verso i presidi manager, i provveditorati burantosauri, i ministri tecnocrati, i prelati dottrinari, solo allora si realizza quella scuola pubblica non statale per la quale vale la pena battersi.

Chi oggi parla di libertà nella scuola, di partecipazione alla fruizione/produzione del sapere senza immaginare che la scuola libera può essere solo in una società libera dall'oppressione e dallo sfruttamento, produce la solita, trita demagogia democraticista.

Quindi la scuola pubblica che noi vogliamo non è l'attuale scuola statale completamente asservita alle logiche del potere, della meritocrazia, della trasmissione di nozioni dottrinarie (siano esse religiose o economiciste).

La scuola pubblica non è da difendere!

La scuola pubblica è tutta da costruire!

La produzione/fruizione della conoscenza, dell'arte e delle tecniche non potrà mai essere ingabbiata in una istituzione statale. Solo la metodologia autogestionaria e la tensione antiautoritaria possono garantire il carattere popolare, pluralistico ed efficace di quella funzione sociale indispensabile che oggi, nel contesto statale, chiamiamo scuola.

Ecco perché la nostra partecipazione alla manifestazione del 27 Febbraio sarà critica, distinta e distante dalle celebrazioni ufficiali. Distante da quelle mediazioni politiche che vogliono regolamentare l'applicazione del disegno ristrutturativo di Berlinguer, ampiamente illustrato nel programma elettorale dell'Ulivo (riforma dei cicli, autonomia, parificazione scolastica).

Per preparare uno spezzone del corteo che possa rendere visibile la nostra autonomia proponiamo un'assemblea cittadina. Per dimostrare la critica dell'esistente: concentramento autonomo in Piazza Nettuno (la piazza è situata accanto a piazza Maggiore NdR) il 27 Febbraio alle ore 15 con l'intento di partecipare sì al corteo ma di non accettare la logica della rappresentanza politica che si esprimerà in Piazza Maggiore e, quindi, di concludere la manifestazione in una diversa piazza dove svolgere un'assemblea pubblica nella quale rilanciare la lotta per una scuola liberata da preti, cardinali, industriali, ministri, e dai loro lacchè!

Assemblea delle anarchiche e degli anarchici riunite\i al cassero di P.ta S. Stefano il 17-2- 1999.



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