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Da "Umanità Nova" n.7 del 28 febbraio 1999

Metalmeccanici. Il contratto è già passato!

Le recenti manovre e proposte padronali e sindacali rispetto al contratto dei metalmeccanici sono un ennesimo attacco alla qualità della vita dei lavoratori. Lo sciopero indetto dai confederali, è solamente funzionale ad un gioco di rappresentanza teso a legittimare il sindacato rispetto al padronato.

Nello specifico le proposte dei confederali sono:

l) il limite massimo dello straordinario non viene ridotto, rimane quello contrattuale. Non c'è nessuna richiesta di riduzione di orario settimanale. Ci si limita a chiedere di poter usufruire dei premessi retribuiti già ottenuti. Si propone insomma di rispettare il precedente contratto...

2) Vogliono l'istituzione della banca ore. Servirà al padrone a fare lavorare di più quando ne avrà bisogno e a tenere a casa quando ci sarà una richiesta di rallentamento della produzione e a eliminare la retribuzione degli straordinari.

3) Chiedono la soppressione degli scatti di anzianità. Ora vogliono sganciarli dal 5% della paga base e trasformarli in cifra fissa. Domani diventeranno irrilevanti a causa dell'inflazione reale e saranno eliminati.

4) Sul salario chiedono 80 mila lire di aumento al 4deg.livello, non facciamo commenti....

Oltre a questo vi è la completa disattenzione a tutta una serie di contratti aziendali che stanno passando riguardo alla normativa del tempo: alla Ducati hanno introdotto il 6x6 (che non è una macchina con sei ruote motrici) ma la libidine di lavorare anche il sabato e la domenica.

Il fatto che vi siano sempre più lavoratori a tempo determinato, interinali, stagionali ecc.., non viene neanche preso in considerazione, ma forse dimentichiamo che sono stati proprio i sindacati a favorire il pacchetto Treu rispetto al lavoro precario.

Siamo sicuri che il contratto sia già passato e vi sia stata una netta diminuzione dei salari reali e una flessibilità dei tempi di lavoro, (...) tuttavia pensiamo che sia utile iniziare a formare una rete di rapporti extra aziendali e extracategoriali tra lavoratori metalmeccanici, ed operai e tecnici di altre categorie, per socializzare la nostra "esperienza proletaria": descrivere le forme di resistenza che avvengono sui posti di lavoro e ipotizzare un possibile allargamento di queste. Pensiamo che in questa fase non ci siano "lotte", ma una miriade di vertenze, resistenze (assenteismo, sabotaggi, "malattie" ecc..) che imprigionate nella forma individuale, non riescono a prendere forma collettiva e implicitamente a darci forza come lavoratori.

Collettivo Precari-Nati Bologna



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