![]() Da "Umanità Nova" n.7 del 28 febbraio 1999 LettureAmerigo Sassi (a cura di), Gli anarchici di Clivio e la suola moderna razionalista, presentazione di F.Marrazzi, introduzioni, di F. Della Peruta e P.Frigerio, saggi di A.Sassi, G.P. Gattoni, M. Landolfi, con appendice documentaria La scuola Moderna di Clivio (1910 1922), Azzate (Varese), Macchione editore 1998, pp.144, lire 39.000 Pochi mesi prima della fucilazione di Francisco Ferrer, sorge a Clivio, piccolo paese della Valceresio, all'epoca in provincia di Como ed oggi di Varese, l'unica Scuola moderna concretamente realizzata in Italia. Questo "episodio" assai significativo per la storia del razionalismo e dei movimenti libertari ci viene ancora proposto in una ricerca a più mani, curata da Amerigo Sassi, in veste molto elegante e ricca di foto e documenti. I saggi contenuti nel volume affrontano, anche con la riproduzione di documenti inediti, i vari aspetti della vicenda e la fitta rete delle implicazioni: dal necessario quadro politico sociale locale ai riferimenti sul rapporto tra il martirio di Ferrer e l'Italia laica; dal prezioso memoriale tenuto all'epoca dal parroco di Clivio agli scontri con il mondo cattolico e agli apporti socialisti e anarchici all'esperienza. Infine si deve segnalare lo studio conclusivo di marina Landolfi sull'infanzia italiana nel primo novecento e sulla fortuna della pedagogia libertaria in Europa e in Italia. In appendice sono poi riprodotti alcuni numeri del periodico "La Scuola Moderna di Clivio", fonte diretta e insostituibile, testimonianza unica a futura memoria. Franco Della Peruta, nella sua introduzione, ha così descritto l'epilogo della vicenda: "La Scuola Moderna, dopo aver attraversato un periodo critico negli anni della grande guerra (nel 1915 - 18 dovette sospendere l'attività), riprese a funzionare a pieno ritmo dopo la conclusione del conflitto, nel clima favorevole del biennio rosso, che sul piano locale vide tra l'altro a Clivio l'affermazione della lista socialista-anarchica nelle elezioni amministrative del 19 dicembre 1920. Ma la situazione mutò poi rapidamente. Già da qualche tempo il Provveditorato agli studi di Como aveva cominciato a minacciare la chiusura della Scuola Moderna adducendo motivi più o meno pretestuosi; e la minaccia si concretò poi alla metà del 1921, con una misura che fu facilitata dalla stretta repressiva che colpì gli anarchici italiani - compresi quelli di Clivio - dopo l'attentato al Diana. E di lì a poco contro l'Asilo-Scuola si accanirono i fascisti, con una spedizione punitiva effettuata il 23 aprile 1922 che portò all'incendio dell'archivio e della biblioteca. Il 18 aprile 1923, come annotò nella sua cronaca don Pozzi, ci fu un nuovo sopralluogo fascista; e squadre di militi portati da due camion invasero i locali mettendo a soqquadro ed asportando quanto loro poteva interessare. Aveva così fine, nel triste tramonto della libertà, una delle pagine culturalmente più significative della storia dell'anarchismo nel nostro paese". Per richiedere il volume rivolgersi a: Macchione Editore, via S. D'acquisto 2, 21100 - Varese (tel/fax 0332 232387). Giorgio Sacchetti
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