![]() Da "Umanità Nova" n.7 del 28 febbraio 1999 Cooperative. Novità per i soci lavoratoriLa legge "omnibus" approvata dalle camere il 3 febbraio contiene delle novità importanti per le cooperative. Le riserve imponibili, istituite con la legge 904/77, potranno essere utilizzate per coprire le perdite, purché non vengano distribuiti utili dalle cooperative finché tali riserve non siano state ricostruite. In tal modo è possibile coprire le perdite delle cooperative anche senza ricorrere alla riduzione delle retribuzioni dei soci. Tengano presente i lavoratori questa normativa, visto l'uso disinvolto che gli amministratori delle cooperative fanno del concetto di emergenza, per descrivere situazioni di crisi spesso derivanti da incompetenza o disonestà degli stessi amministratori. Troppo spesso, con la scusa dei posti di lavoro, i soci lavoratori hanno accettato riduzioni delle retribuzioni al di sotto dei minimi contrattuali per sopperire a situazioni di crisi, mentre le riserve indivisibili rimanevano intatte. Questa norma, tuttavia, ci consente di riaprire il discorso sulle riserve indivisibili. Questa partita rappresenta una parte dell'utile che, una volta determinato il risultato di esercizio, viene accantonato. Soprattutto grazie ad una proposta di tassazione fatta dal governo Berlusconi, queste riserve si sono acquisite la nomea di essenza del mutualismo. In realtà, il carattere mutualistico delle cooperative si trova nello scopo di soddisfare i bisogni personali di ciascun socio. I vari tipi di cooperativa nascono appunto da diversi bisogni da soddisfare: di consumo, edilizie, di produzione e lavoro ecc. E' chiaro che le somme accantonate a riserva indivisibile non possono essere utilizzate per soddisfare quei bisogni, ma rimangono, al di là della collocazione in bilancio, somme di denaro a disposizione degli amministratori. Lo strumento per attuare le finalità mutualistiche delle cooperative è il ristorno. La stessa normativa, italiana e internazionale, prevede che quando l'attività economica genera un utile, questo è di competenza dei soci; la ripartizione fra di essi avviene secondo il rapporto mutualistico intrattenuto con la cooperativa. A titolo d'esempio: i soci di cooperative di consumo riceveranno buoni spesa, i soci di cooperative agricole riceveranno un aumento di quanto incassato. In particolare per quanto riguarda i soci di cooperative di produzione e lavoro è prevista l'erogazione di somme fino ad un massimo del 20% in più dei salari correnti. Questo vuol dire che i soci lavoratori, prima dell'accantonamento a riserva indivisibile, possono imporre il ristorno a vantaggio dei propri salari. Rimane da definire come: i meccanismi di funzionamento delle cooperative prevedono che anche un solo socio possa proporre, in sede di assemblea di bilancio, un'operazione del genere: naturalmente potrà essere ostacolato da chi ha interesse ad aumentare le riserve indivisibili, spetta comunque all'assemblea dei soci, e non agli amministratori, decidere. Naturalmente i soci possono far ricorso al collegio sindacale, affinché verifichi le ragioni per le quali gli amministratori non hanno provveduto ai ristorni; l'importante è che tutto avvenga il più possibile per scritto: di solito la forma scritta di per sé fa abbastanza paura. Ah, le assemblee in cui sarà approvato il bilancio del '98 stanno per essere convocate... Tiziano Antonelli
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